nell’ambito della XVII Settimana della lingua Italiana nel mondo
Nato a Santarcangelo di Romagna nel 1920, Tonino Guerra ha vissuto la sua lunga vita di 92 anni in gioiosa creatività, espressa attraverso poesia dialettale, romanzi, impegno civile, pittura, scrittura di sceneggiature.
Tra i maggiori sceneggiatori italiani dell’ultima metà del ‘900, Guerra ha collaborato con molti dei più grandi registi italiani del tempo, Antonioni, Fellini, Rosi, i fratelli Taviani, Petri, De Sica, Monicelli, ma anche con Andrei Tarkovsky e Theo Angelopoulos. La storia del cinema italiano non avrebbe potuto essere scritta senza il grandissimo contributo di Tonino Guerra, che non è stato solo uno sceneggiatore, ma un prezioso collaboratore di molti dei registi con i quali ha lavorato e che ha influenzato con la sua sensibilità e il suo immaginario profondamente poetico: basti pensare ad “Amarcord” di Fellini o a “Blow-Up” di Antonioni.
Questa presentazione della professoressa Rebecca West (University of Chicago), basata in larga parte su interviste fatte personalmente a Guerra, mette a fuoco la visione di Tonino Guerra sul ruolo dello sceneggiatore nel lavoro collettivo legato alla realizzazione di un film.
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