Se prima della guerra era abbastanza raro, anche se non del tutto inusuale, che il cinema italiano uscisse dai teatri di posa, nell’immediato dopoguerra, sulla spinta estetico-produttiva del Neorealismo, il cinema nostrano non solo è sceso nelle strade e nelle piazze ma ha cominciato a muoversi
lungo tutta la penisola. E si è trattato di una pratica che ha riguardato non solo i film
neorealisti ma anche
commedie e
melodrammi, cinema
popolare e cinema d’
autore. Una spinta che ha contagiato tutto il cinema dei decenni successivi, sempre in cerca di nuove location per le sue storie.
La mostra “Viaggi in Italia. Set del cinema italiano 1941 – 2016” intende rendere testimonianza di questa modalità produttiva, puntando da un lato alla documentazione delle varie
location regionali scelte di volta in volta dalle diverse troupe, e dall’altro evidenziando l’eccellente lavoro di varie generazioni di
fotografi di scena, succedutesi nel corso di 75 anni.
Eccetto Roma, esclusa perché oggetto in passato di approfondite indagini, l’Italia intera è rappresentata,dalle regioni del Nord alla Sicilia, dai piccoli paesi alle grandi città. L’insieme forma un album affascinante di luoghi e immagini, sensazioni e volti che da "Ossessione" di Luchino Visconti (1943) arriva a "Un bacio" di Ivan Cotroneo (2016).
Gran parte delle immagini provengono dalle raccolte fotografiche del Centro Cinema Città di Cesena, integrate con foto messe a disposizione da altre istituzioni pubbliche, da agenzie private e, in alcuni casi, dagli stessi fotografi.
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