Il portiere di notte (1974) è il film che le dà la notorietà internazionale. Come altri suoi lavori, ha suscitato forti reazioni sia favorevoli che contrarie nel pubblico e nella critica, per il disturbante tema della trasgressione che tratta, quando i confini tra bene e male vengono infranti e si confondono i loro confini.
All'epoca dell'uscita del film, la Cavani dichiarò: «in realtà cercavo una spiegazione all'ambiguità della natura umana. Siamo tutti vittime o assassini, e accettiamo questi ruoli volontariamente. Solo De Sade e Dostoevskij l'hanno compreso bene. Ho sentito il bisogno di analizzare i limiti della natura umana al limite della credibilità. Nel mondo non è affatto la virtù che occupa il primo posto, ma il crimine».
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