ideazione e regia Romeo Castellucci
testo Claudia Castellucci
suono Scott Gibbons
con Silvia Costa
6 figuranti
un cane
voce Bernardo Bruno
sculture di Istvan Zimmermann & Giovanna Amoroso
direttore tecnico Massimiliano Peyrone
tecnico del suono Matteo Braglia
direttrice di produzione Benedetta Briglia
organizzazione e promozione Valentina Bertolino, Gilda Biasini
amministrazione Michela Medri, Elisa Bruno, Simona Barducci, Massimiliano Coli
produzione Societas, in coproduzione con il Théâtre de Gennevilliers/Parigi
foto Guido Mencari
.
Il titolo di questa performance è stato ripreso dal secondo dei cinque libri che compongono Ethica di Baruch Spinoza (1632-1677), opera nella quale il filosofo esplora la natura del pensiero superiore e del potere della mente come nucleo o locus dal quale si plasma la realtà stessa. L'obiettivo della performance è cristallizzare questo pensiero nel momento in cui riceve l'immagine, con una finalità che esula dalla finalità scientifica, cercando invece di generare un punto di fusione tra la creazione dell'immagine originale e la sua cognizione da parte del pubblico.
In scena una giovane, a molti metri da terra, impersona la Luce. In mezzo al pubblico si aggira un cane poliglotta: parla sia il linguaggio dei gatti, sia quello umano. Il cane impersona una Telecamera. C’è poi un terzo personaggio, composto da una moltitudine di presenze, che dà voce alla Mente.
Una prima versione di questo lavoro è stata creata nel 2013, durante un workshop alla Biennale College-Teatro in collaborazione con la Biennale di Venezia e il sostegno del Théâtre de la Ville e il Festival d’Automne di Parigi.
.
Il giorno 11 maggio, videoconferenza di Romeo Castellucci presso l'Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires.
.