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La violenza contro le donne nelle relazioni affettive: nel film Ma l’amore c’entra? ne parlano tre uomini che hanno cercato un cambiamento. Tre uomini che hanno avuto comportamenti violenti contro la moglie o la compagna, ma della propria violenza si sono spaventati anche perché le donne che l’hanno subìta attendono un cambiamento. Non sono arrivati a una violenza sanguinosa, di quelle di cui si parla tutti i giorni alla tv o sui giornali, ma le ferite per sé stessi e la famiglia sono state comunque molto gravi.
Paolo, Luca e Giorgio (nomi di fantasia) sono tre uomini normali. Sono tre vite diverse per età, origine e carattere ma legate da un problema comune, e che per questo si sono incrociate in uno stesso luogo, quello in cui i tre hanno cercato aiuto: il centro LDV (Liberiamoci dalla Violenza) dell’Ausl di Modena.
Il film non è però la storia di un trattamento terapeutico, piuttosto è una riflessione sull’educazione sentimentale e sugli stereotipi culturali, sulla differenza uomo-donna e sulle gabbie culturali in cui ancora ci chiudiamo, in primo luogo quella patriarcale. La violenza quindi non è una malattia ma il risultato di questa cultura e l’uomo che agisce violenza non è un mostro.
Il percorso dei protagonisti, che per ragioni di privacy non possono essere riconoscibili, è costruito sulle parole raccolte in un lavoro di interviste condotto nell’arco di due anni dalla regista Elisabetta Lodoli, dalla sceneggiatrice Federica Iacobelli e dalla produttrice esecutiva Roberta Barboni.

Elisabetta Lodoli è nata a Bologna. Nel 1989 ottiene un master in regia cinematografica e televisiva presso il California Institute of the Arts di Los Angeles. Nello stesso anno dirige il suo primo cortometraggio, Off Season, che vince il Gabbiano d'Argento al Festival Anteprima del cinema indipendente italiano di Bellaria. Nel 1996 dirige e cura la sceneggiatura di La Venere di Willendorf, che ottiene una nomination al Rotterdam International Film Festival. In seguito, ha lavorato principalmente per la televisione italiana.
Tra i suoi documentari: La pace a due voci (1992), sul conflitto lsraele-Palestina; Nisansala, la tranquilla (2002), ritratto di una giovane cingalese che vive a Roma, prodotti da Biancafilm; PaperVision#LCHIARA CARRER.