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«La ragazza con la valigia è nato da un incontro. Un giorno, a Milano – bisogna risalire nel tempo fino al 1948 o 1949 – ho incontrato una strana persona, oggi divenuta piuttosto celebre, con cui dovevo girare un filmetto pubblicitario per un a marca di automobili. Per due giorni siamo stati insieme per girare il film, e la ragazza, che all’epoca faceva l’indossatrice, mi ha raccontato molte cose della sua vita: si trattava davvero del personaggio di Aida. Quando ho scritto la sceneggiatura, non ho fatto altro che ricordarmi di quello che mi aveva raccontato, di tutte quelle cose tanto tenere, commoventi, buffe talvolta, e così mi sono ritrovato già con un personaggio che viveva di vita autonoma. E’ bastato accompagnarla con un ragazzo ricordandomi un po’ i miei sedici anni, per avere quella strana coppia che comincia subito a funzionare perfettamente (..) Erano due personaggi stranamente assortiti, appartenenti a mondi differenti, due solitari che esprimono nel loro incontro la volontà di aiutarsi reciprocamente (…)».
Da un’intervista a Valerio Zurlini tratta dal volume edito dalla Regione Emilia-Romagna “Una Regione piena di cinema – Valerio Zurlini”, 2000.
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La proiezione è seguita da un dibattito alla presenza di Faruk Gunaltay, direttore del Cinema Odyssée e Alessandro Zuppardo, Maestro del Coro dell’Opéra National du Rhin.