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Not Adam è il nuovo progetto di messa in scena a cura di Alessandra Cortesi caratterizzato da una duplice proposta: Not Adam Studio 1 e Not Adam in Mask.
Studio 1 nasce nell’ambito di un primo percorso di ricerca e diviene prezioso excursus della figura della donna a teatro. Dopo aver ricevuto un tale gradimento di pubblico, la Compagnia intende promuoverlo sia nelle sale teatrali che in altri ambiti culturali, continuando a fungere da mezzo di studio nel confronto con un pubblico più eterogeneo possibile e, attraverso questo prezioso scambio, proseguire ed arricchire l'esplorazione sulle tematiche di genere.
La prima tappa si compone dunque di uno studio al femminile che racconta della nascita e dello sviluppo del mestiere di attrice, passando attraverso alcuni momenti e aneddoti legati conquista della scena. Uno spettacolo di 50 minuti per 3 attrici, che si colloca tra il teatro di narrazione e il teatro di prosa. Un insieme di performanti riflessioni che raccontano la storia degli ultimi 500 anni passando attraverso documenti, brani teatrali classici e brevi momenti di dialogo con il pubblico, per tracciare insieme all’uditore la grande avventura della donna a teatro.
Not Adam in Mask è la seconda tappa di questo progetto al femminile e il frutto degli incontri fatti durante la creazione del progetto e della rassegna “I martedi dAlle Donne”. Uno spettacolo delicato e poetico, che si avvale del linguaggio universale della maschera, per accompagnare un verbale ridotto all’essenziale, nell'ottica di varcare i confini nazionali e aprire la ricerca intrapresa a nuovi contesti culturali.
Lo spettacolo, giocato su due piani, tratta della realtà di un qualunque paesino italiano, in cui i ruoli limitano lo spazio di azione. La storia è di due donne, caratterialmente diverse, e della loro amicizia nata fin in tenera età. Un sentiero già tracciato dalle generazioni precedenti, in cui smarrire o negare le proprie sensazioni. Un’esperienza silenziosa, nella quale immergersi per riconoscere, anche sorridendo, alcune delle radici del terreno in cui appoggia la disparità di genere che ha accompagnato la vita di metà della popolazione e che per le nuove generazioni può diventare narrazione oltre un orizzonte oggi meno definito e più ampio che può espandersi ulteriormente.
I corpi delle donne in scena riportano nel loro agire l’impronta indelebile della penisola italica che le ha cresciute, e della loro forza nel riconoscersi protagoniste del proprio tempo al di là del ruolo spesso culturalmente imposto al femminile.
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