"Bros" di Romeo Castellucci

Teatro

Lo spettacolo si apre con scene della quotidianità, ma la naturalezza che le caratterizza si fa divorare dall’onda progressiva di una regolamentazione. Una dittatura invisibile governa lo spettacolo. Gli Attori reclutati non hanno imparato la parte: la imparano mentre la assumono, attraverso l’esecuzione di ordini telecomandati. Questi Attori, per poter partecipare allo spettacolo, hanno controfirmato un patto in cui dichiarano di attenersi fedelmente ai comandi, un impegno che essi devono essere in grado di condurre fino in fondo. La coscienza si ferma qui. Poi comincia l’esperienza dell’alienazione, in cui eseguiranno azioni senza capire, né prepararsi. Questa condizione, lungi dall’essere un’improvvisazione costruttiva, schiaccia il tempo della consapevolezza fino ad azzerarlo. È un paradigma di velocità massima che brucia ogni interstizio minimamente critico.
Ciò che si vede è un mucchio di azioni, semplici, quotidiane, forse strane perché fuori contesto, ma ben riconoscibili ed eseguite individualmente. Vi è una prepotenza dell’azione rispetto al pensiero, che non sembra avere alcuna importanza qui. Tutti sanno esattamente cosa fare, ma questa veduta suscita domande: chi sono? cosa fanno? dove vanno? E ci accorgiamo che, nel loro essere individui, sono, in realtà, simili, anzi somiglianti. Sono fratelli. A rafforzare la somiglianza della loro condizione, tutti vestono in uniforme. Il poliziotto ha il compito di far rispettare la Legge, ma qui la Legge si trasforma puntualmente in farsa. La precisa iconografia del poliziotto del cinema muto americano convoca la Legge che prepara e innesca il dispositivo del disastro. Il comico come hard-core della Legge. Le potenzialità comiche – che inevitabilmente si scatenano – curvano alfine verso una dimensione oscura e perturbante. Tra le numerose scene che affollano il palcoscenico si formano situazioni insolite ed emblematiche. Esse segnalano il doppio e triplo-fondo dell’apparenza; il versante tenebroso della logica; l’inconsistenza delle certezze… Le immagini mentali prendono il sopravvento nello spazio e si abbinano a certi motti, in un totale sincretismo, per approdare a un nuovo effettivo linguaggio: enigmatico, arcano, muto, formato da figure che rimandano sempre a qualcos’altro. Bros costringe insieme le parole ridotte a comandi con il linguaggio muto delle immagini e con le parole emblematiche dei motti. Si sviluppa in tal modo un discorso circolare che ora parla per immagini e ora parla per parole. L’attore è spettatore egli stesso di quanto viene facendo. Il nodo tra attore e spettatore si stringe sino a soffocare ogni distinzione. La recita coincide con la vita che accade realmente. La parte non è più da preparare, ma da verificare. Nessuna improvvisazione, bensì il baratro di un presente assoluto.
dal 11/02/2022 al 19/02/2022
Concezione e regia Romeo Castellucci
Musica Scott Gibbons
Motti Claudia Castellucci
tradotti in latino da Stefano Bartolini

Dialogo drammaturgico Piersandra Di Matteo

Con Valer Dellakeza
Con gli agenti: Luca Nava, Sergio Scarlatella

Assistente alla regia: Filippo Ferraresi
Secondo assistente alla regia: Silvano Voltolina
Direzione tecnica: Eugenio Resta
Tecnico di palco: Andrei Benchea
Tecnico luci: Andrea Sanson
Tecnico del suono: Claudio Tortorici
Responsabile Costumi: Chiara Venturini

Sculture di scena e automazioni: Plastikart studio
Realizzazione costumi: Grazia Bagnaresi
Direttrice di produzione: Benedetta Briglia
Addetta alla produzione: Giulia Colla
Promozione e distribuzione: Gilda Biasini
Equipe tecnica in sede: Carmen Castellucci, Francesca Di Serio, Gionni Gardini, Eugenio Resta, Caterina Soranzo
Amministrazione: Michela Medri, Elisa Bruno, Simona Barducci
Consulenza economica: Massimiliano Coli

Societas, in co-produzione con: Kunsten Festival des Arts Brussels; Printemps des Comédiens Montpellier 2021; LAC - Lugano Arte Cultura; Maillon Théâtre de Strasbourg - Scène Européenne; Temporada Alta 2021; Manège-Maubeuge Scène nationale; Le Phénix Scène nationale Pôle européen de création Valenciennes; MC93 Maison de la Culture de Seine-Saint-Denis; ERT Emilia Romagna Teatro Italy; Ruhrfestspiele Recklinghausen; Holland Festival Amsterdam; V-A-C Fondazione; Triennale Milano Teatro; National Taichung Theater, Taiwan
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