Ai genitori di Moun il loro paese, in preda alla follia della
guerra, sembra ormai non offrire nessun futuro. Con un
atto disperato decidono di abbandonare al mare l’unica figlia, nella speranza che, lontano dalla guerra, avrà una possibilità di salvezza.
Moun attraversa l’oceano dentro
una scatola di bambù e arriva “al di là” del mare, dove su una spiaggia un’altra coppia la trova, la porta in salvo e l’adotta. Moun cresce così in una famiglia che la ama, circondata da fratelli e sorelle. Arriva però il giorno in cui le sono rivelate le sue vere origini e Moun si trova a fare i conti con la propria storia.
Moun è una storia che nonostante tratti
temi forti come l’abbandono, l’adozione, la nostalgia e la costruzione di sé, trasmette un senso di grande
serenità. La sua forza consiste proprio nel
contrasto tra la gravità dei temi trattati e la grande leggerezza con cui sono enunciati. Questa leggerezza poetica è resa sulla scena da immagini d’ombra dai toni pastello, acquerellati, e da ritmi calmi e distesi, che donano un’atmosfera di pace che informa tutta l’azione scenica e anche la recitazione.
promo video.