Lo studio fuse* partecipa al festival Yokohama Dance Collection con due lavori, tra cui la live media performance "pietra miliare" del loro lavoro di ricerca nel campo delle arti performative iniziato nel 2014.
Il progetto Ljós (“luce” in islandese) è stato concepito in continuità con il percorso intrapreso da fuse* nel campo delle arti digitali e performative ricercando la connessione profonda tra luce, spazio, suono e movimento. In questo scenario la danzatrice rappresenta il tramite attraverso cui lo spettatore accede ad uno spazio surreale ed onirico senza gravità né tempo, fatto di suoni e immagini che reagiscono ed interagiscono in tempo reale. L’universo cambia forma diventando prima liquido amniotico che protegge e sostiene la danzatrice, poi scenario di violente esplosioni e mutazioni che portano al contatto con la terra. I suoi movimenti riverberano nello spazio spostando linee, griglie tridimensionali e masse di particelle perse nell’oscurità.
Acclamato per la sua capacità di portare lo spettatore in un mondo immaginario e singolare, Ljos ambisce a mettere in stretta connessione digitale e reale. Per farlo, fuse* ha creato un sistema software che genera e modifica in tempo reale tutti gli elementi scenici che accompagnano l’interpretazione di Elena Annovi, protagonista della performance. Un processo realizzato attraverso un lungo periodo di ricerca e prove, ma indispensabile per trasformare l’opera in una vera e propria esperienza immersiva, rigorosamente in real time.

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