Tre nuove nomination arricchiscono il palmares del già pluripremiato spettacolo MADE in ILVA: “Best direction” e “Best stage designer” per la regista Anna Dora Dorno e “Best actor” per il performer Nicola Pianzola. A nominare lo spettacolo, cavallo di battaglia della compagnia Instabili Vaganti, è stata la
Saint Muse Academy di Ulan Bator, dove MADE IN ILVA andrà in scena nell’ambito della 17^ edizione del
Saint Muse International Theater Festival, organizzato da Saint Muse Academy con il sostegno del centro
ITI - International Theatre Institute della Mongolia. Si dovrà attendere la cerimonia di chiusura e premiazione del festival, il 17 settembre, per sapere se le nomination si trasformeranno in nuovi premi e riconoscimenti per uno spettacolo che, tradotto e rappresentato in quattro lingue, quest’anno festeggia i suoi 12 anni di tournée mondiali.
Lo stesso 11 settembre, inoltre, Anna Dora e Nicola dirigeranno un workshop pratico di teatro, dal titolo
The Organic Body, rivolto ad attori e danzatori della scena teatrale contemporanea in Mongolia, che si terrà negli spazi dell’Università di Ulan Bator.
MADE IN ILVA - L'Eremita contemporaneo trae ispirazione dal diario di un operaio dell'ILVA di Taranto e dalle testimonianze di alcuni operai, intervistati dalla compagnia, che lavorano nella stessa fabbrica, per incontrare i testi poetici di Luigi Di Ruscio e Peter Shneider.
La trasposizione artistica fa riferimento alla vicenda reale dell'acciaieria più grande d'Europa che condiziona la vita dell'intera città di Taranto e dei suoi lavoratori, intrappolati tra il desiderio di evadere e fuggire dalla gabbia d'acciaio incandescente e la necessità di continuare a lavorare per la sopravvivenza quotidiana in quell'inferno di morti sul lavoro e danni ambientali.
Lo spettacolo è il frutto di un accurato lavoro di ricerca e di sperimentazione fisica e vocale sul rapporto tra organicità del corpo e inorganicità delle azioni legate al lavoro in fabbrica, attraverso il quale emerge una critica all'alienante sistema di produzione contemporaneo che trasforma l'essere umano in una macchina artificiale, un corpo allo spasmo che si muove per reagire al processo di "brutalizzazione" imposto dalla società.
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