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Esiste un filo rosso che collega Michelangelo Antonioni, Ferrara e l’Argentina: fu il racconto dello scrittore argentino Julio Cortàzar, “Le bave del diavolo” ("Las babas del diablo" 1959), ad ispirare la sceneggiatura di Blow Up, uno dei più noti film del cineasta nato a Ferrara. Ed è proprio dalla sala teatrale Julio Cortàzar a Pontelagoscuro (Ferrara), sede del Teatro Nucleo – fondato dagli argentini Horacio Czertok e Cora Herrendorf, recentemente scomparsa – che è stato lanciato un progetto dedicato a questo Maestro del cinema: Michelangelo Antonioni, la rivoluzione dello sguardo parte da Ferrara.

Dopo un webinar di approfondimento dei temi affrontati dal regista nei suoi film, diffuso in Argentina lo scorso giugno e curato da docenti dell’Università di Ferrara, dal 12 al 14 settembre Natasha Czertok (Teatro Nucleo) e Tommaso Gradi (Regione Emilia-Romagna) saranno presso la Facoltà di Scienze Umanistiche, Sociali e della Salute (Università Nazionale di Santiago dell'Estero), dove terranno incontri di approfondimento tra arte, psicologia e sociologia: Lo sguardo di Antonioni tra arte, introspezione e paesaggio urbano.

Il 17 settembre presenteranno il progetto presso Micro Teatro Pergamino (Pergamino, provincia di Buenos Aires).

Dal 18 al 21 settembre, Natasha Czertok terrà il seminario di teatro e video performance "Paisajes con figuras", incentrato su immagini e tematiche proposte da Antonioni, in collaborazione con Grupo de Teatro Callejero La Runfla, Universidad Nacional de Santiago del Estero e il videomaker Sebastian Pessacq (presso Parque Avellaneda, Buenos Aires .
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