"Aspettando Godot" con la regia di Theodoros Terzopoulos al Wuzhen Theatre Festival
salta a esito operazione
Teatro
di Samuel Beckett copyright Editions de Minuit traduzione Carlo Fruttero regia, scene, luci e costumi Theodoros Terzopoulos con (in o.a.) Paolo Musio, Stefano Randisi, Enzo Vetrano e Giulio Germano Cervi, Rocco Ancarola musiche originali Panayiotis Velianitis consulenza alla drammaturgia e assistenza alla regia Michalis Traitsis traininig attoriale- Metodo Terzopoulos Giulio Germano Cervi scene costruite nel Laboratorio ERT/Teatro Nazionale responsabile dell'allestimento e del laboratorio di costruzione Gioacchino Gramolini costruttori Davide Lago, Sergio Puzzo, Veronica Sbrancia, Leandro Spadola scenografe decoratrici Ludovica Sitti with Sarah Menichini, Benedetta Monetti, Martina Perrone, Bianca Passanti progettazione led Roberto Riccò direttore tecnico Massimo Gianaroli direttore di scena Gianluca Bolla macchinista e attrezzista Eugenia Carro capo elettricista Antonio Rinaldi fonico Paolo Vicenzi sarta realizzatrice e sarta di scena Carola Tesolin produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini in collaborazione con Attis Theatre Company foto di scena Johanna Weber
dal 20/10/2023 al 21/10/2023 ore 22.00
Uno dei testi più celebri e misteriosi della letteratura non solo teatrale del ‘900. Nelle mani di Theodoros Terzopoulos, maestro greco della scena internazionale, Aspettando Godot diventa una lente per decifrare l’Altro che, sempre, suscita dentro e fuori di noi sentimenti opposti. Una coinvolgente drammaturgia visiva e sonora per uno spettacolo imperdibile che interroga la nostra stessa umanità. «La nostra rappresentazione di Aspettando Godot è ambientata sulle "rovine del mondo", in un futuro più o meno vicino a noi, dove tutte le ferite del presente e del passato saranno tenute aperte. Lo stesso vale per le aspettative... – commenta Terzopoulos – A questo limite dell'esistenza umana, quali sono le condizioni minime possibili per far ripartire la vita, una vita che valga la pena di essere vissuta? In Aspettando Godot ci sono due possibili risposte e lì intendiamo sostenere il nostro lavoro: la prima è lo sforzo di comunicare e coesistere con l'Altro, colui che ci sta di fronte, nonostante gli ostacoli, anche quando questi sembrano formidabili! Il secondo è lo sforzo di comunicare con l'Altro dentro di noi, questa zona imperscrutabile e oscura di desideri e paure represse, di sensi e istinti dimenticati, la regione dell'animale e del divino, dove nascono la follia e il sogno, il delirio e l'incubo. Questo è il viaggio che cercheremo di fare: verso l'Altro dentro di noi e verso l'Altro fuori, opposto, lontano da noi. Questo è il viaggio che cerchiamo di fare ogni giorno. In attesa di cosa? La redenzione della vita dalle catene della morte? L'incontro con l'Umano, la fine di ogni umiliazione dell'umano da parte dell'umano? Il Nulla o l'Attesa, come dice Beckett in modo derisorio? Ma c'è un altro modo di immaginare l'umano emancipato, senza abbattere i muri che separano questo "dentro" da questo "fuori"?» Lo spettacolo è uno degli “Specially Invited Plays” del Wuzhen Theatre Festival 2023.
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