Tutto Brucia

Teatro


Porto il lutto per i figli morti in guerra
Per le donne fatte schiave
Per la libertà perduta
Oh amate creature, tornate, venite, venite a prenderci!



Silvia/Ecuba sussurra queste parole intrecciate alle musiche e lyrics di R.Y.F. (Francesca Morello), Stefania squarcia l’aria con un pesante coltello e un falcetto contadino, come nei riti collettivi di cordoglio scomparsi del sud Europa. Basta forse questa immagine per entrare in Tutto Brucia, una riscrittura delle Troiane di Euripide – attraverso le parole di J.-P. Sartre, Judith Butler, Ernesto De Martino, Edoardo Viveiros de Castro, NoViolet Bulawayo, Donna Haraway. Il lamento si propaga attraverso quel Mediterraneo nero che – allora come oggi – è scena di conquiste dell'Europa coloniale, di migrazioni e diaspore. Tra le rovine di uno spazio vuoto e stravolto, coperto da cenere e cadaveri di mostri marini, dove tutto è già accaduto, emerge la questione della vulnerabilità radicale. Il corpo rotto di Ecuba, la parola profetica di Cassandra, che vede oltre la fine, il grido spettrale di Polissena, l’invocazione ai morti di Andromaca, le violenze subite da Elena e infine il corpo più fragile e inerme, quello del bambino, Astianatte – danno voce ai soggetti più esposti e vulnerabili. E agli spettri che le/ci assediano.
Mai come adesso il lutto ci appare come una questione politica.

Quali vite contano? Cosa rende una vita degna di lutto?

È attraverso il dolore che le protagoniste nella scena tragica si trasformano materialmente – divengono altro da sé: cagna, pietra o acqua che scorre, elaborando la violenza subita. Una metamorfosi che apre verso altre possibili forme.
E scrive il mondo che verrà. Perché la fine del mondo non è che la fine di un mondo.


teaser
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Lo spettacolo è ospite di “Ancient Drama: Interdisciplinary and Cross Art Approaches”, programma di attività ed eventi promosso dalla Michael Cacoyannis Foundation nell’ambito del progetto cofinanziato dall’Unione Europea e dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, attraverso il Programma Regionale “Attika”. Il titolo di questa nona edizione è “Between Tragedy and Horror” (17-26 settembre 2024).
Motus condurrà anche un workshop (19 settembre, ore 16-20), rivolto a operatori, attori, registi e studenti di teatro o studi universitari classici (laurea e post-laurea).
dal 22/09/2024 al 24/09/2024 ore 21.00

ideazione e regia  Daniela Nicolò e Enrico Casagrande
con  Silvia Calderoni, Stefania Tansini e R.Y.F. (Francesca Morello) alle canzoni e musiche live
testi delle lyrics  Ilenia Caleo e R.Y.F. (Francesca Morello)
ricerca drammaturgica  Ilenia Caleo
cura dei testi e sottotitoli  Daniela Nicolò
disegno luci  Simona Gallo
direzione tecnica e luci  Simona Gallo e Theo Longuemare
ambienti sonori  Demetrio Cecchitelli
design del suono live  Enrico Casagrande
fonica  Martina Ciavatta
assistenza tecnica  Francesco Zanuccoli
props e sculture sceniche  _vvxxii
video e grafica  Vladimir Bertozzi
produzione  Elisa Bartolucci con Francesca Raimondi
organizzazione e logistica  Shaila Chenet
promozione e comunicazione  Marta Lovato con Francesca Lombardi
ufficio stampa  comunicattive.it
distribuzione internazionale  Lisa Gilardino

una produzione Motus e Teatro di Roma – Teatro Nazionale con Kunstencentrum VIERNULVIER (BE)
progetto di residenza condiviso da L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza Emilia-Romagna e Santarcangelo dei Teatri
in collaborazione con AMAT e Comune di Fabriano nell’ambito di “MarcheinVita. Lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma” progetto di Mibact e Regione Marche coordinato da Consorzio Marche Spettacolo
con il sostegno di MiC, Regione Emilia-Romagna
si ringraziano HĒI black fashion, Gruppo IVAS

Motus
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