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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 1732

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Oggetto:
Testo presentato:
1732 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la reale situazione delle liste d’attesa per le visite specialistiche all'interno della sanità piacentina. A firma della Consigliera: Stragliati

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE

 

Il sottoscritto Consigliere del Gruppo Lega Salvini Emilia – Romagna

 

Premesso che:

-          L’emergenza Covid - 19 ha occupato gran parte dello spazio e del personale della sanità pubblica. Le liste d’attesa per visite specialistiche si sono allungate e sono rimasti senza appuntamenti e controlli i pazienti cronici e quelli in attesa di nuove diagnosi. Sono quasi diciotto milioni le prestazioni annullate a livello nazionale da fine febbraio ad oggi.

-          Per le prestazioni specialistiche ambulatoriali la perdita è stimata in 13,3 milioni per accertamenti diagnostici e circa 9,6 milioni di visite specialistiche. Mentre, sono stati posticipati quattro milioni di screening oncologici. Attese di mesi che diventano anni in alcune regioni.

 

Considerato che:

-          Per ora, sono prenotabili solo le visite con priorità U, quelle urgenti. Per le altre, invece, manca ancora un piano organizzativo di recupero.

-          Ad ogni modo, anche le visite urgenti hanno tempi d’attesa più lunghi rispetto alla norma nella sanità pubblica (almeno due settimane per le visite che dovrebbero essere effettuate entro dieci giorni).

 

Valutato che:

-          L’allungamento dei tempi d’attesa richiesti per effettuare le visite specialistiche presuppone il rischio reale che molte patologie potrebbero essere diagnosticate tardivamente con ripercussioni ingenti sui singoli e sullo stesso sistema sanitario.

-          Attualmente, in Regione manca una strategia chiara per abbattere i tempi di attesa e ci si affida alle iniziative delle singole Aziende ospedaliere e Aziende USL nel contenimento delle liste d’attesa, creando così disomogeneità e pazienti di serie A e di serie B.

 

Preso atto che:

-          È necessario riorganizzare le attività di specialistica ambulatoriale e diagnostica con accessi certamente controllati atti a ridurre al minimo i rischi potenziali derivanti dall’accesso di utenti, ma sono innegabili le priorità legate ad urgenze e patologie. Urge garantire agli utenti di poter effettuare gli esami diagnostici in tempi ragionevoli.

-          L’Ausl di Piacenza (la città emiliano - romagnola più colpita dall’emergenza sanitaria, il cui sistema sanitario è stato il più penalizzato) ha riaperto l’attività di tutte le visite specialistiche in funzione prima dell’emergenza Covid - 19, ma gli stessi piacentini lamentano tempi “biblici” per l’erogazione di alcune prestazioni della sanità pubblica. Lo stesso direttore generale dell’Ausl di Piacenza ha commentato la situazione attuale relativa alle prestazioni sanitarie dell’azienda sostenendo che: “Abbiamo recuperato tutte le visite annullate durante l’emergenza di marzo - aprile - maggio. Abbiamo però liste d’attesa abbastanza alte”.

-          La mancanza di giusti spazi a disposizione nelle strutture è uno dei fattori che incidono sull’eccessiva lunghezza dei tempi di attesa. Applicando i distanziamenti per l’erogazione delle visite, se prima, ad esempio, si effettuava una mammografia ogni sette minuti, ora la si compie in trenta minuti.

 

INTERROGANO LA GIUNTA REGIONALE PER SAPERE

 

  1. Se è a conoscenza della reale situazione delle liste d’attesa per le visite specialistiche all’interno della sanità piacentina.
  2. Quali tempestive azioni intenda intraprendere per far sì che i cittadini possano sottoporsi a visite specialistiche in tempi brevi, prevedendo strumenti eccezionali ed un approccio sistemico per non far collassare il sistema ed evitare che gli utenti siano costretti a ricorrere alle cure a pagamento.

 

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