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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 1930

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Oggetto:
Testo presentato:
1930 - Interrogazione a risposta orale in commissione sui tempi che intercorrono tra sospetta positività, effettuazione del prelievo nasofaringeo e diagnosi di positività da SARS-CoV-2. A firma della Consigliera: Castaldini

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE

 

Oggetto: Tempi che intercorrono tra sospetta positività, effettuazione del prelievo nasofaringeo e diagnosi di positività da SARS-CoV-2

 

 

Il sottoscritto Consigliere

 

visto che:

-          nella costante e crescente lotta contro il virus SARS-CoV-2 che vede coinvolti Istituzioni, sanità e cittadini gioca un ruolo fondamentale la rapidità e l’efficacia nell’isolare i casi positivi;

-          all’interno delle AUSL della Regione Emilia-Romagna sono attive diverse task forces di tracciamento contatti di persone risultate positive al virus SARS-CoV-2, sia asintomatiche sia con sintomi riferibili a COVID-19 che possono indirizzare i soggetti all’effettuazione del tempone nasofaringeo;

-          i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta sono il principale accesso, per i cittadini che manifestino sintomi riconducibili a COVID-19, ai test diagnostici che confermino o smentiscano l’avvenuta infezione;

 

constatato che:

-          mediamente utenti segnalano 3-4 giorni tra l’insorgenza di sintomi riconducibili a COVID-19 e l’effettuazione del tamponenasofaringeo ad un suo contatto a rischio;

-          mediamente utenti segnalano 3-4 giorni tra la diagnosi di positività di un soggetto e l’effettuazione del tampone nasofaringeo ad un suo contatto a rischio;

-          mediamente sempre gli utenti segnalano che intercorrono ulteriori 3-4 giorni tra il tampone nasofaringeo e la diagnosi di positività o di negatività;

 

considerato che:

-          il divario temporale tra prelievo nasofaringeo e referto di positività è da attribuirsi, oltre al tempo materiale di trasporto ed esecuzione, ad una inferiore capacità diagnostica rispetto alla capacità di effettuazione dei tamponi da parte del personale medico;

 

preso atto che:

-          con il DPCM del 3/11/2020 il Presidente del Consiglio dei Ministri istituisce diverse misure di contenimento del contagio in base allo scenario di gravità ed al livello di rischio;

-          le misure di cui al punto precedente sono ponderate rispetto ad indicatori di rischio e prendono in esame, tra gli altri, anche il numero di tamponi effettuati ed il numero di tamponi risultati positivi;

 

rilevato che:

-          il ritardo nella refertazione dei prelievi nasofaringei potrebbe incidere significativamente sulla valutazione di rischio epidemiologico, facendo di fatto spostare di diversi giorni il momento di avvenuto contagio e con quello i fattori R0 e Rt, rischiando di non attuare misure atte a prevenire il contagio o al contrario adottando misure più stringenti quando non ce ne sarebbe la reale necessità;

 

chiede alla Giunta di sapere:

 

-          quale sia il tempo medio intercorso, settimana per settimana da maggio ad oggi, tra un contatto definito a rischio contagio o l’insorgenza di sintomi riconducibili a COVID-19 e l’effettuazione del tampone nasofaringeo;

-          quale sia il tempo medio intercorso, settimana per settimana da maggio ad oggi, tra l’effettuazione del tampone nasofaringeo e la sua refertazione.

 

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