Testo:
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE
Premesso che
- la Regione Emilia-Romagna con apposita Legge regionale istituisce i Parchi regionali e, d’intesa con altre regioni i Parchi interregionali, ha inoltre facoltà di proporre al Ministero della tutela del territorio e del mare l'istituzione o l'ampliamento di Parchi nazionali. I parchi regionali sono gestiti dagli Enti di gestione per i Parchi e la Biodiversità previsti dalla Legge regionale n. 24/2011 “Riorganizzazione del sistema regionale delle aree protette e dei siti della rete natura 2000 e istituzione del parco regionale dello Stirone e del Piacenziano”;
- la Legge regionale n. 6/2005 “Disciplina della formazione e della gestione del sistema regionale delle aree naturali protette e dei siti della rete natura 2000” definisce i parchi regionali come "sistemi territoriali che, per valori naturali, scientifici, storico-culturali e paesaggistici di particolare interesse nelle loro caratteristiche complessive, sono organizzati in modo unitario avendo riguardo alle esigenze di conservazione, ripristino e miglioramento dell’ambiente naturale e delle sue risorse nonché allo sviluppo delle attività umane ed economiche compatibili";
- la Legge Quadro sulle aree protette (Legge n. 394 del 1991) definisce i Parchi nazionali come "aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono uno o più ecosistemi intatti o anche parzialmente alterati da interventi antropici, una o più formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche, biologiche, di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici, scientifici, estetici, culturali, educativi e ricreativi tali da richiedere l'intervento dello Stato ai fini della loro conservazione per le generazioni presenti e future".
Considerato che
- sul territorio regionale sono stati istituiti 2 Parchi nazionali (Monte Falterona, Campigna e delle Foreste Casentinesi; Appennino Tosco-emiliano), 1 Parco interregionale (Sasso Simone e Simoncello) e 14 Parchi regionali, tra cui il Parco Delta del Po;
- il Delta del Po rappresenta l'ambiente umido più importante d'Italia e tra i più rilevanti d'Europa, si caratterizza per paesaggi unici, per l'estensione di canneti e valli d'acqua, per l'abbondanza e varietà della fauna e più in generale per la ricchezza di biodiversità;
- il Delta del Po è entrato a pieno diritto nella Rete delle riserve ‘Uomo e Biosfera’ MaB UNESCO, l’area MaB del Delta del Po comprende territori sia del Veneto che dell’Emilia-Romagna con una superficie complessiva che riguarda poco meno di 140.000 ettari, il 40% circa dei quali in Emilia-Romagna.
Evidenziato che
- con Legge regionale n. 27 del 2 luglio 1988 la Regione Emilia-Romagna ha istituito il Parco Naturale Regionale del Delta del Po, mentre la Regione Veneto ha fatto lo stesso, per il proprio territorio, con Legge regionale n. 36/1997;
- dopo un lungo iter di confronto con la Regione Veneto e lo Stato, si giunge alla modifica apportata nel 2017 alla legge 394/91, che prevede l’istituzione “d'intesa con le regioni Veneto ed Emilia-Romagna” del Parco del Delta del Po, comprendente le aree dei due precedenti parchi regionali.
Sottolineato che
- la gestione unitaria di questo territorio, col dovuto coinvolgimento delle comunità e delle Istituzioni locali, consentirebbe una visione uniforme e una progettualità coordinata e di più ampio respiro, oltre a potere contare su maggiori risorse economiche ed umane, necessarie ad un presidio puntuale ed efficace di un habitat unico al mondo.
Tutto ciò premesso
INTERROGA LA GIUNTA REGIONALE PER SAPERE
- in quale maniera intenda operare per garantire la massima tutela e valorizzazione di un habitat unico al mondo quale è il territorio regionale compreso nel Parco del Delta e se al tal fine intenda riavviare al più presto il dialogo con la Regione Veneto per verificare la fattibilità del Parco Unico del Delta del Po e avviarne la realizzazione.