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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 2134

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Oggetto:
Testo presentato:
2134 - Interrogazione a risposta orale in commissione riguardante la proposta di riaprire virtualmente i teatri regionali, per permettere agli artisti di esibirsi in sicurezza sul palcoscenico. A firma della Consigliera: Stragliati

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE

 

Il sottoscritto Consigliere del Gruppo Lega Salvini Emilia - Romagna

 

Premesso che:

̶            Il Dpcm del 3 novembre 2020, all’articolo 1, comma 9, lettera m) sostiene nuovamente che: “Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto”.

̶            Nei mesi scorsi, il settore comprendente i lavoratori del teatro, del cinema, della musica e dell’industria dello spettacolo, uno dei settori più in crisi a causa dell’emergenza sanitaria, stava mostrando pochissimi segnali di ripresa, per la convergenza di diversi settori negativi: diffidenza del pubblico, limiti alla capienza, mancanza di titoli e spettacoli di grande richiamo, compromettendo pesantemente la stagione autunnale che solitamente coincide con il ritorno ai teatri e alle sale cinematografiche.

̶            La situazione degli artisti e dei tecnici dello spettacolo, molti dei quali rischiano di perdere il proprio posto di lavoro in assenza di ulteriori proroghe agli ammortizzatori, è aggravata dal ritardo nell’erogazione della cassa integrazione o dell’assegno erogato dal fondo di integrazione salariale Inps. 

̶            La cultura è tutt’altro che superflua, non essenziale, bensì come sostenuto da alcuni artisti: “È un bene comune primario come l’acqua”. È fondamentale per affrontare il difficile periodo che stiamo vivendo.

̶            Il nuovo Dpcm ha messo in crisi ulteriormente il settore, nonostante in molti avessero investito per mettere in sicurezza i luoghi destinati al pubblico. Non si tratta di tempo libero, ma di lavoro. Dopo un estate difficile con limitazioni enormi sugli spettatori e l’adeguamento a misure di sicurezza sanitaria molto dispendiose, questa ulteriore chiusura è un colpo duro e ingiusto per tutto il comparto culturale. Lo studio condotto da AGIS ha rilevato che, pur in presenza di 2.782 spettacoli effettuati e monitorati, con oltre 340.000 spettatori nel complesso, è stato segnalato da Asl un solo caso di contagio.

̶            Chiudere sale teatrali, sale da concerto e cinematografiche non solo ha ricadute irrimediate a livello economico su tutto il settore, ma anche conseguenze nefaste sull’intero comparto culturale e porta ad un impoverimento della mente e dello spirito dei cittadini. Fare teatro non è soltanto un fattore economico, ma è bisogno artistico espressivo, comunicativo, identità personale e collettiva.

 

Considerato che:

̶            Un artista ha un periodo di preparazione molto lungo, deve studiare per tre o quattro mesi per poter andare in tournée; un artista che si vede togliere improvvisamente il lavoro non riuscirà a sopravvivere con i pochi sostegni. Occorre tutelare gli artisti, molti di loro, inoltre, hanno una partita iva.

̶            I provvedimenti per arginare il diffondersi del virus Covid - 19 devono trovare il giusto equilibrio tra la sicurezza dei lavoratori e del pubblico e uno stimolo più deciso ed innovativo verso il rilancio dell’attività. 

̶            È necessario individuare la fattibilità di forme di spettacolo che, nel rispetto di tutte le misure di sicurezza, possano accorciare le sospensioni che gravano sull’occupazione e sulla possibilità di resistere oltre al virus, per un settore che non è fatto solo di imprese pubbliche. I teatri pubblici e le fondazioni liriche sinfoniche sono gli unici enti di questo settore con occupazione stabile e accesso agli ammortizzatori sociali tradizionali, mentre in molte altre realtà è prevista solo la cassa per Covid. Ad ogni modo, anche gli stessi lavoratori delle fondazioni liriche sinfoniche pagano il mancato rinnovo del contratto nazionale, ma gli artisti precari e atipici si trovano a pagare un prezzo ancora più alto vedendosi annullare i contratti sottoscritti senza ottenere alcun risarcimento e, in qualche caso, non hanno recuperato neppure le spese di trasferta. La situazione si aggrava ulteriormente quando, oltre al mancato pagamento di emolumenti in certi casi risalenti agli anni passati, su alcuni nuovi contratti di lavoro autonomo si legge che nessun compenso è dovuto se gli spettacoli vengono annullati a causa del Covid.

 

Valutato che:

̶            Una prima soluzione per permettere agli artisti di tornare ad esibirsi in sicurezza, come già proposto in altre regioni, potrebbe essere quella di organizzare, in collaborazione tra la Regione e le amministrazioni locali, una serie di eventi teatrali nei teatri dell’Emilia - Romagna, in cui gli artisti potranno esibirsi sul palcoscenico, mentre il pubblico potrà presenziare agli spettacoli virtualmente, direttamente da casa propria. Si tratterà di eventi fruibili gratuitamente, in diretta, collegandosi sul portale della Regione. Un programma regionale senza sovrapposizioni, in modo da consentire al pubblico di seguirli tutti. Portare gli spettacoli direttamente a casa di tutti gli emiliano - romagnoli, con trasmissioni in streaming che saranno ospitate su piattaforme regionali e sui canali di comunicazione dei vari Comuni che aderiranno all’iniziativa.

̶            Questa proposta ha una triplice valenza: tenere aperti i teatri seppur in modalità streaming, permettere agli artisti di continuare a lavorare e offrire gratuitamente ai cittadini la cultura, nel rispetto delle regole e dei diritti degli artisti e degli spettatori.

̶            Nonostante le difficoltà perpetuate in questi mesi, cinema e teatri hanno fatto l’impossibile per riaprire in sicurezza, sostenendo costi ingenti per l’adeguamento delle sale ai nuovi criteri di tutela della salute. L’iniziativa permetterà di riallacciare il filo con il pubblico ed offrirà agli artisti e agli addetti ai lavori la possibilità di tornare sulla scena in sicurezza per se stessi e per il pubblico.

 

Preso atto che:

̶            L’iniziativa sarà un ulteriore tributo alle eccellenze regionali e contribuirà ad ampliare la conoscenza del nostro patrimonio artistico e dei nostri talenti. Si tratta di un’opportunità importante, per permettere alla cultura (servizio essenziale, oltre ad una vera e propria industria per l’indotto che è in grado di generare) di non fermarsi. Il Governo ha deciso di chiudere cinema e teatri, noi invece chiediamo di riaprirli seppur virtualmente.

̶            Pur consapevoli che mancherà il contatto diretto con il pubblico, non sarà facile lavorare senza creare quel forte interscambio di emozioni tra spettatori e attori, mancherà sì l’emozione dell’esperienza diretta, ma è necessario provare, sfruttare il progresso tecnologico e riconoscere il lavoro degli artisti e degli addetti ai lavori. La rete non sostituirà certamente lo spettacolo dal vivo, ma mostrare il teatro anche in questa forma, renderlo accessibile sfruttando le potenzialità digitali, sia la strada giusta per permettere ad un intero settore di rialzarsi e coinvolgere maggiormente il pubblico.

 

INTERROGA LA GIUNTA REGIONALE PER SAPERE

 

Se ha intenzione di riaprire virtualmente i teatri regionali, per permettere agli artisti di esibirsi in sicurezza sul palcoscenico, mentre il pubblico potrà presenziare agli spettacoli in streaming direttamente da casa propria. Un modo per supportare il comparto della cultura fortemente provato dalla crisi emergenziale e scongiurare un impoverimento culturale dei cittadini, portando gli spettacoli direttamente nelle case di tutti gli emiliano – romagnoli con trasmissioni che saranno ospitate su piattaforme regionali e sui canali di comunicazione dei vari Comuni che aderiranno all’iniziativa.

 

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