Testo:
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE
PREMESSO CHE:
̶ Il Consiglio dei Ministri del 27 ottobre ha approvato il cd. "Decreto Ristori" che introduce ulteriori misure urgenti per la tutela della salute e per il sostegno ai lavoratori e ai settori produttivi, nonché in materia di giustizia e sicurezza connesse all'epidemia da COVID-19;
̶ Successivamente, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 novembre 2020 (“Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 maggio 2020, n. 35, recante «misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da covid-19», e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante «ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da covid-19»”), all’art 1 (“Misure urgenti di contenimento del contagio sull'intero territorio nazionale”), ha disposto una serie di provvedimenti volti a stanziare ristori per le categorie più colpite dall’epidemia;
RILEVATO CHE:
̶ Queste misure non hanno incluso, tra le categorie beneficiarie, i circoli, le associazioni culturali, ricreative, di promozione sociale e sportive introducendo, di fatto, un’indebita disparità di trattamento;
̶ notizie locali hanno dato voce alle richieste di numerosi Sindaci del territorio, come quello del Comune di Verghereto, Bagno di Romagna, Sarsina e Mercato Saraceno i quali hanno espresso le difficoltà di queste categorie che si ritrovano prive di ristori economici adeguati;
PRESO ATTO CHE:
̶ queste associazioni sono nella maggior parte dei casi modeste organizzazioni a carattere volontario che si sostengono economicamente con proprie attività ed eventi oltre che dai tesseramenti degli associati;
̶ le misure restrittive “anti-covid” hanno imposto la sospensione di ogni attività, impedendo quindi anche le campagne di tesseramento, vitali per queste categorie, azzerando di conseguenza ogni tipologia di entrata;
̶ questi circoli, spesso privi di partita iva e di personalità giuridica, non possono comunque svolgere attività di somministrazione e, quindi, svolgere attività di asporto o consegna a domicilio rendendo ulteriormente gravoso per le stesse sostenere le spese fisse necessarie per sopravvivere (spese mensili di locazione, utenze, ecc.);
INTERROGA LA GIUNTA REGIONALE PER SAPERE:
̶ se, visto il perdurare dello stato di emergenza, intenda farsi portavoce presso il Governo per lo stanziamento di ristori anche alle categorie sopra evidenziate o se, in alternativa, abbia intenzione di stanziare fondi propri regionali a ristoro delle medesime.