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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 3052

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Oggetto:
Testo presentato:
3052 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la semplificazione dell’iter necessario per la revisione degli strumenti cartografici relativi al dissesto del territorio. A firma dei Consiglieri: Occhi, Pelloni, Facci, Rainieri, Pompignoli, Delmonte

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE

 

I sottoscritti Consiglieri regionali del gruppo Lega Salvini Emilia-Romagna,

 

Premesso che

̶            l’amministrazione regionale ha tra i suoi obiettivi di mandato la rigenerazione e il recupero del patrimonio edilizio esistente;

̶            Il recupero edilizio assume particolare rilevanza nelle aree appenniniche per incentivare ripopolamento e frenare l’abbandono delle aree montane che si è registrato soprattutto negli ultimi anni;

 

Rilevato che

̶            recentemente, a seguito di incentivi governativi che promuovono il recupero di immobili esistenti, si è registrato un aumentato interesse verso queste pratiche edilizie;

̶            nel caso in cui l’immobile oggetto della ristrutturazione sia cartografato in aree a pericolosità geomorfologica elevata e molto elevata (ad esempio presenza di frane attive e quiescenti) le normative urbanistiche degli strumenti di pianificazione limitano le possibilità di intervento, sempre in ragione di un principio di riduzione della vulnerabilità e del rischio;

 

Considerato che

̶            la cartografia del dissesto viene realizzata principalmente mediante l’utilizzo di foto aeree e in maniera più limitata da rilievi di campagna; questo è legato principalmente al numero e all’estensione dei dissesti presenti in regione.

̶            questa metodologia ha una bassa risoluzione e in diversi casi per avere un dettaglio sulla perimetrazione dei dissesti è necessario un rilievo diretto eseguito da un professionista;

̶            è quindi possibile che, in alcuni casi, aree classificate a pericolosità geomorfologia elevata, quindi situazioni riconducibili a fenomeni gravitativi di versanti quiescenti, siano in realtà stabili e/o a minore pericolosità;

 

Osservato che

Ad oggi per poter modificare le cartografie provinciali del dissesto (PTCP), a loro volta recepite negli strumenti comunali, sono attuabili due differenti percorsi:

  1. modifica della carta del PTCP (avente valore ed effetti di PAI ai sensi delle diverse intese stipulate dalle Amministrazioni Provinciali con l’ADBPO) nella sua conversione in PTAV ai sensi della L.R. 24/2017, il quale comporta sempre una delibera di Assemblea Legislativa per modifica contestuale al PTPR, fermo restando la conferma di tale strato informativo nello strumento provinciale;
  2. elaborazione del PUG con un aggiornamento\correzione del quadro del dissesto, ed anche in questo caso occorre una delibera di Assemblea Legislativa per la modifica del PTPR;

 

Tenuto conto che, le soluzioni attuabili sono entrambe molto dispendiose in termini di tempo e tutto ciò graverebbe inevitabilmente anche sul cittadino che vorrebbe effettuare le opere di ristrutturazione con il rischio di abbandonare l’idea di ristrutturazione a seguito degli eccessivi passaggi burocratici;

 

Posto che

̶            l’incentivazione al recupero degli edifici esistenti è una delle condizioni essenziali per la salvaguardia e la tutela dell’Appennino e per fermarne lo spopolamento;

̶            gli strumenti cartografici sono alla base della conoscenza del territorio e di qualsiasi azione pianificatoria e attuativa;

̶            la legge regionale 24/2017 e l'interpretazione del servizio pianificazione regionale sembrerebbero privare il nuovo PTAV (Piano Territoriale di Area Vasta) della proprietà del tematismo del dissesto.

 

Ritenuto che

̶            sia necessario addivenire a procedure più rapide per la modifica degli strumenti cartografici anche a seguito di relazioni e rilievi di tecnici abilitati;

̶            sia comunque necessario implementare i fondi per la continua revisione degli strumenti cartografici dal momento che l’evoluzione geomorfologica del territorio è sempre più rapida in seguito ai cambiamenti climatici;

̶            un’ottimale gestione dei dissesti e della difesa del suolo si ottiene con un connubio tra prevenzione e gestione dell’emergenza;

̶            occorrerebbe pertanto una ripartizione equa di attività rispetto allo studio e monitoraggio dei fenomeni per calibrare in modo opportuno le risorse destinate agli interventi;

̶            le agenzie, in accordo con il servizio geologico regionale, coinvolgendo le province, dovrebbero riattivarsi per aumentare il patrimonio conoscitivo sul dissesto;

̶            il vero cambio di passo nella difesa del suolo si avrà quando gli enti avranno la possibilità concreta di "conoscere per decidere";

 

Interrogano la Giunta regionale per sapere

 

̶            Se intenda farsi promotrice di una modifica della legislazione vigente per consentire una semplificazione dell’iter necessario per la revisione degli strumenti cartografici al fine di velocizzare l’esame delle eventuali richieste di riperimetrazione, ad esempio delle aree a pericolosità geomorfologica, che si rendessero necessarie a seguito di sopralluoghi e verifiche di dettaglio;

̶            Se si intende confermare in capo alle province il ruolo di soggetto responsabile dell’aggiornamento della cartografia del dissesto del territorio, anche attraverso la stipula di convenzioni attuative\protocolli di intesa con la stessa Regione e ADBPO;

̶            Se intenda aumentare gli stanziamenti finalizzati all'aggiornamento periodico della cartografia tematica sopra richiamata al fine di consentire una più puntuale opera di monitoraggio dei fenomeni franosi.

 

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