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Legislatura XI- Atto di indirizzo politico ogg. n. 3089

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione per impegnare la Giunta ad approfondire l'impatto che l'invecchiamento avrà sulla società e sull'economia della regione al fine di predisporre ulteriori politiche ed azioni in grado di agire sul mantenimento attivo ed in buona salute della popolazione anziana e dei soggetti che si occupano di loro, ad iniziare dai caregiver. (07 04 21) A firma dei Consiglieri: Maletti, Soncini, Caliandro, Mori, Sabattini, Rossi, Rontini, Montalti, Marchetti Francesca, Pillati, Zappaterra, Tarasconi, Daffada', Costi, Fabbri, Iotti, Bulbi, Mumolo, Costa

Testo:

RISOLUZIONE

 

L’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna

 

Premesso che

̶            Stando alle ultime rilevazioni, l’invecchiamento della popolazione mondiale rappresenta un fenomeno senza precedenti. Secondo quanto riportato da Nomisma (elaborazioni su dati Eurostat), in Europa, la percentuale degli over65 sul totale della popolazione passerà dal 19,7% del 2018 al 29,1% nel 2060.

̶            Secondo i dati contenuti nell’aggiornamento 2019 del Rapporto Sociale Anziani, gli anziani residenti in Emilia-Romagna al 1° gennaio 2019 sono oltre un milione, pari al 23,8% del totale della popolazione regionale. Le province con la maggior incidenza di anziani sono Ferrara (27,9%), Ravenna (25,3%) ePiacenza (24,8%) mentre Reggio Emilia (21,5%), Modena(21,5%) e Rimini (22,8%) mostrano i valori più contenuti.

̶            Gli ultrasettantacinquenni sono 568.002 (12,7% della popolazione complessiva) e le persone che hanno superato gli ottant’anni risultano oltre 350 mila (8%).

̶            Nell’ultimo decennio, complessivamente, la popolazione anziana è aumentata del 9%, mentre i grandi anziani (80 anni e oltre) sono aumentati del 20%; le previsioni demografiche indicano per il periodo 2015-2035 una crescita complessiva della popolazione anziana (65 e oltre) di circa il 22%, a fronte di una sostanziale stabilità della popolazione complessiva (+0,6%): nel 2060, In Italia, la quota di over 65 sarà del 34,3% (era il 22,6% nel 2018) e crescerà anche il numero dei «grandi vecchi» (gli over 80), che nel 2060 rappresenteranno il 16,1% della popolazione italiana, rispetto al 7% del 2018.

 

Rilevato che:

̶            A fronte di queste dinamiche, in futuro si rivelerà cruciale, nonché strategico, riuscire a dare una risposta al fenomeno dell’invecchiamento attivo, il che presuppone che l’anziano rimanga il più a lungo possibile responsabile della propria vitae che sia inserito in un contesto e in una rete di relazioni, progetti e attività che gli consentano di sentirsi ancora protagonista della sua quotidianità, dando anche un contributo attivo alla crescita dell’economia e alla società;

̶            Nonostante le condizioni di salute della popolazione anziana facciano registrare continui miglioramenti, i prossimi 20 anni porranno importanti sfide ai sistemi di welfare: le tematiche abitative e dell’accessibilità del contesto urbano (spazi verdi attrezzati e sicuri, servizi ed attività socio sanitari di prossimità, servizi culturali e di animazione sul territorio, etc.) costituiscono una sfida decisiva all'interno della politica di interventi finalizzati a favorire l'autonomia dell'anziano;

̶            In una società che vogliamo basata sulla coesione e sulla solidarietà intergenerazionale,gli anziani sono una risorsa e occorre progettare lo sviluppo urbanotenendo conto delle relazioni degli anziani con la propria casa– in cui si trovano i loro ricordi, il loro vissuto e le loro radici-e il contesto di quartiere in cui vivono, dato che è sui caratteriquesta relazione che si fonderà in futuro la qualità della vita nella terza e quarta età.

 

Sottolineato che:

̶            Nell’ attuazione delle politiche volte alla valorizzazione della popolazione anziana, al sostegno alla domiciliarità e alla promozione del benessere degli anziani, nel perseguimento delle politiche per l’invecchiamento attivo, la Regione ha già attivato interventi nell’ambito degli strumenti di governo integrato con gli ambiti territoriali e finanziati con il Fondo Nazionale per la non autosufficienza, le cui risorse confluiscono nel Fondo Regionale per la Non Autosufficienza (FRNA), già tra i più alti a livello nazionale e annualmente rinvigorito;

̶            Supera il mezzo miliardo di euro la somma delle risorse regionali e nazionali destinate a persone anziane e persone con disabilità per l’anno in corso. Dal fondo nazionale per la non autosufficienza arrivano 55,5 milioni, da quello regionale 450. Tali risorse consentono in Emilia-Romagna un alto livello della rete dei servizi realizzati,sia in termini quantitativi che qualitativi;

̶            L’aumento delle aspettative di vita richiede una sempre maggiore integrazione tra l’offerta sanitaria, socioassistenziale e sociale, spingendo verso una personalizzazione dell’intervento sulla base delle specifiche esigenze.

 

Considerato altresì che

̶            La Commissione Europea ha presentato nel gennaio scorso un Libro verde per avviare un ampio dibattito politico sulle sfide e le opportunità della società europea che invecchia. Il “Green Paper on Ageing: Fostering solidarity and responsability between generations”, definisce l'impatto di questa marcata tendenza demografica nell’economia e nella società e riflette l'impatto universale dell'invecchiamento su tutte le generazioni e le fasi della vita, sottolineando la necessità di rafforzare la solidarietà intergenerazionale. Che a tal fine e anche in via anticipatoria , la Regione Emilia Romagna si è dotata di strumenti normativi , di programmi e azioni dedicati ;

 

Dato atto che

̶            L’Emilia-Romagna è stata la prima Regione a dotarsi di una legge, nel 2014, per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare, con l’intento di rendere più omogenee le risposte nei diversi territori, valorizzare l’apporto di queste figure e sostenerle nella loro vita – non solo nell’attività di cura – anche attraverso un rapporto più strutturato con la rete dei servizi, l’associazionismo non profit e il volontariato.

̶            Nel 2017 la Regione ha adottato le Linee attuative di tale legge, contenenti il riconoscimento formale del ruolo e delle competenze del caregiver come attore indispensabile all’interno della rete del percorso di cura e assistenza.

̶            Il Piano socio-sanitario della Regione prevede inoltre il riconoscimento e la valorizzazione dei caregiver familiari all’interno delle politiche per la prossimità e la domiciliarità, individuandoli come risorse indispensabili alla rete dei servizi, che al contempo necessitano di sostegno, di iniziative di qualificazione, di condivisione delle responsabilità delle cure, di coinvolgimento nella costruzione e gestione del Progetto individualizzato assistenziale o educativo (PAI/PEI), favorendo azioni collaborative tra servizi e comunità in integrazione con le associazioni.

 

Evidenziato che

̶            Nell’ambito delle politiche per l’autonomia abitativa, la Regione ha previsto, con la legge regionale n. 29 del 1997, agevolazioni e contributi per limitare le situazioni di dipendenza assistenziale e per favorire l'autonomia, la gestione e la permanenza nel proprio ambiente di vita delle persone in situazione di handicap grave;

̶            L’art. 10 della LR n. 29 del 1997 prevede, infatti, contributi sulla spesa sostenuta per l’acquisto di strumentazioni, ausili, attrezzature e arredi personalizzati per la casa: le persone disabili di qualsiasi età e gli anziani che hanno limitazioni nello svolgere le attività della vita quotidiana possono rendere accessibile la propria casa, eliminare barriere architettoniche o scegliere automazioni, arredi personalizzati e altri ausili domestici, acquistare e adattare autoveicoli attraverso i benefici e le opportunità previste dalla normativa regionale:

̶            La Regione ha attivato in ogni provincia un servizio gratuito di consulenza e informazione offerto dai Centri provinciali di primo livello per informazioni e consulenza per l'adattamento dell'ambiente domestico (CAAD).

̶            Sono previsti inoltre-ai sensi della Legge 9 gennaio 1989 n. 13 (Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati)- contributi per l'eliminazione di barriere architettoniche negli edifici privati ove hanno residenza abituale persone con- disabilità con menomazioni o limitazioni funzionali permanenti di carattere motorio o persone non vedenti;

̶            Nel 2017, gli anziani hanno rappresentato in Emilia-Romagna il 27% dei beneficiari dei contributi destinati all’autonomia nell’ambiente domestico delle persone con gravi disabilità.I Centri provinciali per l’adattamento dell’ambiente domestico, nel 2017, hanno effettuato un numero complessivo di 6.458 interventi, che hanno riguardato 2.372 persone anziane e con disabilità e 1.481 operatori, familiari e volontari. Gli anziani rappresentano la quota più rilevante degli accessi, pari al 58% del totale, in costante crescita.

 

Sottolineato che

̶            Per contrastare il ricorso all’istituzionalizzazione dei tanti anziani di oggi (e ancor più di quelli di domani) ambienti abitativi adeguati e sicurisono indispensabili, ma purtroppo non sono sufficienti.Le statistiche dicono che già oggi il 34,9% degli anziani vive nella propria abitazione da solo, e che la solitudine costituisce una delle cause principali del decadimento fisico e psichico delle persone in età avanzata: accanto a una casa comoda, funzionale, priva di barriere e confortevole, occorre costruire un sistema di azioni e servizi di sostegno all’ambiente di vita quotidiano, che metta in grado le persone anziane di essere inserite nella vita attiva della comunità, anche quando le capacità fisiche vengono meno.

̶            Il sostegno sociale all’abitare degli anziani è costituito oggi da esperienze consolidate che hanno portato a risposte interessanti ed efficaci, dovute all’attività delle reti istituzionali, degli operatori professionali, del volontariato e dell’associazionismo territoriale: iniziative di coinvolgimento culturale e relazionale nella vita del quartiere e della comunità; azioni di supporto all’adeguamento del proprio ambito domestico e alla gestione della vita quotidiana; interventi di assistenza a domicilio rivolti sia alle persone anziane autosufficienti che a quelle affette da deficit cognitivo.

̶            In un contesto di progressivo invecchiamento della popolazione, diventa cruciale l’offerta di soluzioni che, tenendo conto dei bisogni emergenti sia della persona anziana che del caregiver quando esiste, consentano di continuare a vivere in autonomia, in sicurezza e in un contesto di coesione sociale.

̶            L’attivismo delle reti sociali costituisce una grande risorsa per le politiche di welfare, da rafforzare e sostenere; tecnologie innovative e un sistema di reti socioassistenziali possono essere molto d’aiuto nell’opera di sostegno all’invecchiamento in casa, e in tale ambito è un contributo fondamentale quello fornito dal privato no profit e dal volontariato ,

 

Valutato che

̶            L’investimento sul sostegno alla domiciliarità, tanto sociale quanto sanitaria, risulta oggi fondamentale per lo sviluppo futuro dell’intera rete dei servizi alla popolazione anziana;

̶            Anche alla luce dell’esperienza maturata nel corso dell’ultimo anno per fronteggiare la pandemia, è evidente come sia fondamentale continuare ad investire sulla medicina territoriale e di prossimità e sulla telemedicina, anche con nuove modalità organizzative e di presa in carico delle persone anziane , dando così risposte  anche ad altre tipologie di bisogni , quali ad es.i pazienti cronici e acuti .

 

Tutto ciò premesso e considerato,

 

Impegna la Giunta regionale

 

Ad approfondire ulteriormente l’impatto che l’invecchiamento avrà sulla società e sulla economia della regione al fine di predisporre ulteriori politiche ed azioni in grado di agire a 360 gradi sul mantenimento attivo ed in buona salute della popolazione anziana e dei soggetti che si occupano di loro, ad iniziare dai caregiver, da considerare una risorsa quindi un investimento e non una spesa. Pertanto:

̶            A dare completa attuazione alla legge regionale sui caregiver del 2014, che attraverso il riconoscimento della figura di “chi si prende cura “della persona anziana o disabile garantisce la vita quotidiana al proprio domicilio. Tanto più alla luce del ruolo svolto dai caregiver nel corso della pandemia. Fondamentale che le politiche sulla domiciliarità abbiano nei bisogni della popolazione anziana e dei loro caregiver il punto di riferimento, per avere le pianificazioni dei servizi e le organizzazioni soprattutto sociali e sanitarie, volte a processi sostenibili di domiciliarità, ed in grado di attivare tutte le reti solidaristiche esistenti sui territori;

̶            A continuare ad investire e ad implementare le politiche a favore della domiciliarità (tanto sociale quanto sanitaria), asse fondamentale per lo sviluppo futuro dell’intera rete dei servizi a favore della popolazione anziana;

̶            A promuovere e sostenere, negli interventi di nuova edificazione o di riqualificazione urbana, gli aspetti relativi non solo alla sicurezza abitativa delle persone anziane (in primis attraverso l’eliminazione delle barriere architettoniche), ma anche a prevedere i fondamentali spazi che garantiscano la dimensione sociale delle persone anziani che necessita di relazioni larghe e integenerazionali, oltre ai servizi che possano permettere il più possibile una vita autonoma (negozi, ecc ) ;

̶            A valutare l’aumento delle risorse destinate al Fondo regionale per la Non Autosufficienza, al fine di consolidare i servizi esistenti e svilupparne di nuovi a favore della domiciliarità, anche attraverso un eventuale potenziamento del co-housing od altre forme di solidarietà sociale.

 

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