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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 3563

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Oggetto:
Testo presentato:
3563 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'attività dell'azienda ceramica Florim sita nel Comune di Mordano (BO) e i relativi disagi subiti dai cittadini della Borgata Chiavica. A firma della Consigliera: Zamboni

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE

 

Premesso che

 

        Florim S.p.A. è una azienda italiana leader mondiale nella produzione di superfici ceramiche. Nel loro sito scrivono di essersi misurati “con i più alti standard di performance sociale e ambientale e dopo un lungo e rigoroso processo di verifica siamo diventati B Corp” (Certificazione che identifica le aziende che si impegnano a rispettare standard altissimi di trasparenza e sostenibilità al fine di ottimizzare il loro impatto positivo verso i dipendenti, la comunità e l’ambiente);

        nel 2017 viene autorizzato dalla Regione Emilia-Romagna un ampliamento produttivo della ditta Florim in zona Chiavica (58.000 mq), nel Comune di Mordano (BO). Al momento dell’attivazione degli impianti sono emerse diverse problematiche: forte rumore, vibrazioni da basse frequenze su infissi interni ed esterni alle abitazioni più limitrofe, miasmi maleodoranti simili a plastica bruciata dovuti agli impianti di cottura del prodotto finito, ricaduta di polveri nelle aree vicine allo stabilimento. Successivamente, nel fosso di scolo retrostante la fabbrica, si sono aggiunti problemi di sversamenti, dopo le piogge, di acque "bianche" contaminate da polveri;  

        nel 2018 si costituisce il Comitato Cittadini Borgata Chiavica - Mordano che, d’accordo con la precedente amministrazione comunale, apre un tavolo di confronto tra cittadini, Enti preposti (Arpae e Ausl) e azienda al fine di individuare adeguate soluzioni ai problemi sopraelencati. Sia gli Enti che il Comitato hanno più volte sottolineato la necessità di svolgere accurate analisi chimiche e rilevazioni fonometriche al fine di appurare eventuali discostamenti dell'azienda dalle normative vigenti. In effetti, le rilevazioni effettuate periodicamente da Arpae hanno fatto emergere sforamenti acustici (differenziale notturno), sforamenti del parametro dell’acido fluoridrico e alte concentrazioni di alluminio e zinco presenti negli sversamenti di acque nel canale Mezzale;

        la proprietà non si è sottratta alle proprie responsabilità e ha mostrato spirito di collaborazione, ma alcuni problemi risultano ancora irrisolti: a partire da gennaio 2020, cittadini privati e Comitato hanno presentato 65 esposti ad Arpae, Ausl, Carabinieri, Regione Emilia-Romagna e all’Amministrazione Comunale per segnalare diversi disagi di natura acustica e ambientale.

 

Considerato che

 

        l'azienda ha manifestato l’intenzione di ampliarsi ulteriormente su terreni (attualmente agricoli) da lei acquistati nell'ottica di realizzare un piazzale di stoccaggio di 4,4 ettari che, secondo la proprietà, sarebbe funzionale all’attività produttiva e renderebbe la logistica interna più efficiente, moderna e sicura;

        il Comitato ha espresso forte preoccupazione e si è mobilitato per chiedere di fermare ciò che ritiene essere un progetto di cementificazione di dimensioni inaccettabili che comporterebbe un ulteriore aumento di movimentazione di materiali, di polveri grossolane e sottili, di rumore ed un incremento di mezzi pesanti e relative emissioni di gas di scarico.

 

Preso atto che

 

        alcuni mesi fa il Comune di Mordano e la società Florim si sono incontrati e hanno condiviso la necessità di eliminare o contenere i disagi provocati dallo stabilimento industriale. Allo stesso tempo l’azienda ha espresso l’auspicio che l’iter di approvazione degli investimenti per la realizzazione del piazzale di stoccaggio possa essere condiviso e teso ad un razionale consumo del suolo e orientato alla sostenibilità ambientale.

 

Tutto ciò premesso e considerato

 

INTERROGA LA GIUNTA REGIONALE PER SAPERE

 

        se la Regione sia a conoscenza del progetto di ampliamento dell’azienda Florim e se sia coinvolta nell’iter autorizzativo del piazzale di stoccaggio la cui realizzazione prevede il consumo di 4,4 ettari di terreni agricoli;

        se, alla luce del dovere di tutelare la salute pubblica e dei forti disagi subiti da anni dai cittadini della Borgata Chiavica, non ritenga opportuno sollecitare un costante monitoraggio del rumore e della qualità dell’aria, del suolo e dell’acqua nella zona interessata al fine di garantire il rispetto dei limiti di legge, così da assicurare la coesistenza tra l’attività produttiva e i residenti, superando l’attuale contrapposizione e i disagi dei cittadini.

 

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