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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 3674

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Oggetto:
Testo presentato:
3674 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la situazione dei servizi sanitari nell'Appennino bolognese. A firma del Consigliere: Mastacchi

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE

(situazione sanitaria)

 

Il sottoscritto Marco Mastacchi Presidente del Gruppo RETE CIVICA Progetto Emilia-Romagna

 

Premesso che

        a seguito dell’epidemia diversi reparti ospedalieri non hanno ancora ripreso l’ordinaria attività e c’è una forte riduzione dei posti letto ordinari e delle attività chirurgiche ad eccezione delle emergenze, inoltre persistono ancora lunghe liste di attesa per usufruire di visite ospedaliere;

        nel Programma di mandato 2020-2025 la Giunta si è impegnata nello specifico a rafforzare e rendere capillare la medicina del territorio affinché i cittadini possano avere risposte ai loro bisogni sanitari a domicilio oppure nelle strutture più vicine, omogeneizzando il livello di assistenza sanitaria e riequilibrando la disponibilità dei servizi tra i grandi centri abitati e le aree periferiche e montane, allo scopo di superare le disparità e di garantire l’assistenza sanitaria di prossimità a tutte le persone e a tutte le comunità;

        a Vergato il Pronto Soccorso non è ancora attivo nelle ore notturne ma solo dalle 8 alle 20;

 

Evidenziato che

        bisogna cogliere l’occasione fornita da questa emergenza per rivendicare anche a livello nazionale un ruolo attivo nelle scelte per l’utilizzo dei fondi comunitari, che sono stati concessi dalla Unione Europea presentando in tempo utile dei progetti per garantire concretamente investimenti e valorizzare il nostro Appennino;

        con il PNRR è l’occasione per ripensare e rafforzare la capacità di investimento del nostro servizio sanitario regionale, per cogliere appieno e nei tempi ristretti tutte le opportunità offerte dal recovery fund;

        lo stesso DSR è l’occasione per migliorare i servizi sanitari di prossimità, riorganizzare e adeguare il sistema regionale sanitario per rispondere meglio ai mutati bisogni dei cittadini dando priorità alla medicina territoriale;

 

Considerato che

        la necessità è quella di tutelare gli ambiti territoriali più fragili non trascurando comunque l’assistenza fornita dalle strutture private convenzionate come ad esempio la “Casa di cura Nobili” a Castiglione dei Pepoli;

        i territori più fragili e marginali, come la montagna, sono quelli che più subiscono la non copertura dei posti vacanti, notoriamente meno appetibili per i professionisti e tale situazione si aggrava ancor di più quando sono costretti a ridurre i propri assistiti a soli 500 pazienti, per poter frequentare il corso di formazione;

        è necessario e urgente riattivare a Vergato il pronto soccorso H24 e ripristinare tutti i servizi di cura ambulatoriale e specialistica per le nostre comunità dislocate nelle aree montane e disagiate, dove risulta particolarmente complessa la viabilità in casi di emergenza data l’orografia del territorio nel territorio montano;

        da recenti notizie di stampa apprendiamo che l’impegno preso da Bonaccini, di aprire i punti nascita chiusi, finalmente inizia a prendere forma con il futuro punto nascita di Alto Reno Terme, per il quale adesso lo studio di fattibilità e ora nelle mani del Governo e sarà trasmesso alle strutture tecniche del Ministero;

 

Interroga la Giunta regionale e l’assessore competente per sapere

 

        quando verrà riaperto H24 il PS di Vergato

        se è stato definito il protocollo operativo per la riattivazione della funzione di assistenza al parto nel punto nascita di Porretta

        se sono stati attivati i servizi delle “Case della Salute” nell’ intero Appennino bolognese così come promesso 

        quando e come verrà realizzata una revisione delle prestazioni specialistiche in modo da garantirle anche nei territori dell’area collinare /montana dei distretti, visto che ad esempio i cittadini di Loiano e Monghidoro hanno consumato nel 2019 più del 65% delle prestazioni fuori dal distretto di San Lazzaro e ciò ha creato notevoli disagi dato anche il progressivo invecchiamento della popolazione residente

        limitatamente all’area appenninica, quali sono i piani e i programmi che la Regione ha presentato al Governo per l’utilizzo dei fondi comunitari che sono stati concessi all’Italia e che rappresentano un’occasione da cogliere per investire e valorizzarla a pieno anche sotto questo importante aspetto

        se non ritenga opportuno accelerare su questo tema avendo un’attenzione particolare per i servizi sanitari offerti nelle aree montane ampliando l’offerta delle prestazioni specialistiche ad esempio inserendo anche Fisiatria, Urologia, Cardiologia che ad oggi vengono consumate per lo più fuori dai distretti montani

 

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