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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 3866

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Oggetto:
Testo presentato:
3866 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'autorizzazione dei lavori di perforazione di un nuovo pozzo per l'estrazione del metano nel comune di Lugo (RA). A firma della Consigliera: Zamboni

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE

 

Premesso che

 

        all’inizio del corrente mese di agosto 2021 il Ministero della Transizione Ecologica - Dipartimento per l’Energia e il Clima ha inviato alla Società Padana Energia S.p.A. il provvedimento di autorizzazione ai lavori di perforazione del pozzo di sviluppo denominato “LONGANESI 3 Dir”, nell’ambito della concessione di coltivazione idrocarburi “San Potito”, secondo il programma geologico e di perforazione presentato dalla società il 12 giugno 2019;

        il pozzo, ricadente in territorio del comune di Lugo (RA), avrà una profondità di circa 2800 metri e sarà realizzato con un impianto di perforazione Massarenti MR 7000.

 

Considerato che

 

        nella succitata autorizzazione si fa riferimento alla deliberazione n. 1332 del 29.07.2019 con cui la Giunta della Regione Emilia-Romagna ha espresso parere favorevole all’intesa per l’autorizzazione alla realizzazione delle opere necessarie allo sviluppo e messa in produzione del campo di Longanesi, nei comuni di Bagnacavallo e Lugo, richiamando le condizioni e prescrizioni contenute nel provvedimento di Valutazione di impatto ambientale di cui alla precedente deliberazione n. 2266/2016, e le prescrizioni contenute nella precedente deliberazione n. 1367/2017 (con la quale è stata espressa l’intesa alla proroga della concessione “S. Potito” ed al conferimento della concessione “Bagnacavallo”).

 

Evidenziato che

 

        nell’agosto del 2019 la Regione Emilia-Romagna ha approvato la “Dichiarazione di emergenza climatica e ambientale quale assunzione di consapevolezza e responsabilità politica, per il coordinamento e rafforzamento delle politiche, azioni e iniziative volte al contrasto del cambiamento climatico”. Nel documento si annuncia l’adesione all’allarme lanciato dal movimento “FRIDAYS FOR FUTURE” che chiede “di raggiungere l’obiettivo di zero emissioni al 2030 per fronteggiare la situazione grave in cui si trova il pianeta; un allarme che riprende quanto la comunità scientifica internazionale sostiene da tempo sulla pericolosità a cui sono esposte le prossime generazioni in conseguenza dei cambiamenti climatici e sulla necessità di intervenire rapidamente e con azioni efficaci per modificare le attuali emissioni di CO2”;

        con Delibera della Giunta regionale n. 1899 del 14 dicembre scorso è stato approvato il "Patto per il Lavoro e per il Clima" i cui obiettivi strategici principali si possono così sintetizzare: generare lavoro di qualità, contrastare le diseguaglianze e accompagnare l'Emilia-Romagna nel percorso di transizione ecologica, contribuire a raggiungere gli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

 

Precisato che

 

        la definizione dei suddetti obiettivi strategici è stata declinata nel Patto Lavoro e Clima in precisi impegni concreti assunti dalla Giunta, tra i quali il raggiungimento della neutralità climatica prima del 2050 e il 100% di energia da fonti rinnovabili entro il 2035.

 

Sottolineato che

 

        l'ingegner Mario Zambon dell’Università di Padova aveva messo in relazione, dalla fine degli anni '60, l'accelerazione del fenomeno della subsidenza con la realizzazione di pozzi di estrazione di metano nelle zone a nord di Alfonsine e nell'area tra Faenza e Cotignola, notando empiricamente come fosse possibile sovrapporre le aree a maggiore subsidenza con le planimetrie dei pozzi;

        nei giorni scorsi il Coordinamento Ravennate “Per il Clima - Fuori dal Fossile” ha preso posizione pubblicamente contro l’autorizzazione delle nuove perforazioni: “La fuoriuscita dalle fonti fossili è indispensabile se si vuole iniziare a rallentare i drammatici processi di alterazione del clima che stanno provocando le catastrofi cui in questa torrida estate stiamo assistendo con particolare evidenza. […] Chiediamo pertanto a tutto il mondo associativo, alle forze politiche, alle istituzioni locali, e anche alle singole persone di rivendicare con forza il blocco di tali nuove attività di trivellazione”.

 

Ricordato che

 

        lo scorso 10 marzo l’assessore regionale alle Attività produttive Vincenzo Colla ha risposto ad una interrogazione di Europa Verde che esprimeva contrarietà alla richiesta di autorizzare la sovrapressione nell’impianto di Stoccaggio “San Potito e Cotignola” ribadendo l’impegno della Giunta regionale “ad incrementare, per coerenza con il Patto per il Lavoro e il Clima, la gestione della transizione finalizzata al risparmio energetico e all’incremento delle rinnovabili”.

 

Tutto ciò premesso e considerato

 

INTERROGA LA GIUNTA REGIONALE PER SAPERE

 

        se la Valutazione di Impatto Ambientale sulle nuove trivellazioni collegate alla succitata autorizzazione ministeriale abbia escluso i rischi legati al fenomeno della subsidenza che già negli anni ’60 erano stati evidenziati negli studi del professor Zambon;

        se la Giunta non ritenga l’autorizzazione concessa dal Ministero della Transizione Ecologica ai lavori di perforazione del pozzo di sviluppo denominato “LONGANESI 3 Dir” nel Comune di Lugo in palese contrasto sia con i nuovi obiettivi europei di tutela del clima, a partire dalla recente approvazione da parte della Commissione europea del target di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 55% entro il 2030, sia con gli obiettivi di lotta ai cambiamenti climatici che la Regione Emilia-Romagna ha dichiarato di voler perseguire, tra i quali il raggiungimento del 100% di energie rinnovabili entro il 2035 e la neutralità climatica prima del 2050;

        se pertanto, alla luce di queste palesi contraddizioni, non ritenga opportuno chiedere al Ministero della Transizione Ecologica di sospendere l’autorizzazione ai lavori di perforazione del pozzo “LONGANESI 3 Dir” nel Comune di Lugo.

 

 

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