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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 4066

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Oggetto:
Testo presentato:
4066 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la concessione di un'area demaniale lungo il fiume Reno per il taglio e la gestione della vegetazione ripariale per finalità di sicurezza idraulica. A firma della Consigliera: Zamboni

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE

 

Premesso che

 

        media locali riportano la notizia secondo la quale sono in corso operazioni di abbattimento alberi nel tratto del Fiume Reno (10 km) ricompreso nei comuni di Cento, Terre del Reno, Poggio Renatico, Pieve di Cento, Galliera, Calderara di Reno, Castel Maggiore, Sala Bolognese, Castello d’Argile ed Argelato;

        varie associazioni del territorio (WWF Bologna, CTA-Comitato per la Tutela degli Alberi di Bologna, ISDE- Medici per l'ambiente, LIPU Bologna, Codacons, LAV, Animal Liberation, Comitato Fermiamo i mostri urbani, Parents for Future) hanno sottoscritto un documento unitario con il quale denunciano l’eccessivo taglio vegetazionale in atto attraverso il suddetto intervento (cfr. le foto sotto riportate) e soprattutto la mancanza dei dovuti controlli da parte delle autorità competenti.

 

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Descrizione generata automaticamente

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Preso atto che

 

        l’intervento di abbattimento lungo il fiume Reno è stato autorizzato da Arpae (Determinazione dirigenziale n. DET-AMB-2021-4196 del 20/08/2021 2021) a seguito di una richiesta pervenuta da una ditta privata attiva nel settore del commercio del legname;

        successivamente a questa autorizzazione, la Regione Emilia-Romagna ha dato in concessione ad una ditta privata (la stessa che aveva fatto richiesta) l’area demaniale del fiume Reno succitata su entrambe le sponde per consentire il taglio della vegetazione ripariale a fini idraulici;

        la concessione stabilisce tra l’altro che:

        la durata è di 12 mesi;

        la concessione riguarda un tratto complessivo di lunghezza 10 km e interessa i Comuni di Cento (Fe), Sant’Agostino (Fe), Poggio Renatico (Fe), Pieve di Cento (Bo)e Galliera (Bo);

        il materiale legnoso risultante dall’intervento di taglio manutentivo è stimabile in 34.736 q (3.474 t circa) e sarà destinato totalmente alla produzione di biomassa legnosa per finalità energetiche in forma di cippato composto in prevalenza da essenze di salice bianco e acero negundo;

        la ditta concessionaria dovrà versare alla Regione un canone di 21.500.

 

Considerato che

 

        la suddetta concessione rilasciata per “fini idraulici” si inquadra nell’ambito di quanto descritto nelle linee guida regionaliLinee guida per la programmazione e la realizzazione degli interventi di manutenzione e di gestione della vegetazione e dei boschi ripariali a fini idraulici” (DGR 1919 del 04/11/2019), le quali si collocano a loro volta nel processo di attuazione delle disposizioni previste nel Capo II (articoli da 72 a 75) del Titolo VII della L.R. n. 7/2014 (Legge comunitaria regionale per il 2014), relative alla gestione dei boschi e della vegetazione arborea e arbustiva nelle aree di pertinenza idraulica demaniali;

        secondo quanto indicato dalle stesse linee guida regionali, le dinamiche idromorfologiche dei corsi d’acqua possono essere determinate dalla presenza della vegetazione ripariale, come pure le caratteristiche fisico-chimiche dell'ambiente acquatico; viceversa, lo sviluppo della vegetazione ripariale può essere influenzato dalle dinamiche dei corsi d’acqua. La vegetazione ripariale assume, pertanto, un ruolo strategico relativamente non solo agli aspetti idraulici e geomorfologici fluviali, ma anche agli aspetti ambientali e biologici, in quanto è un ecotone con caratteristiche dinamiche (si modifica nel tempo e nello spazio anche in relazione alle interazioni idrauliche tra gli ecosistemi acquatici e quelli terrestri ad essa circostanti);

        le funzioni della vegetazione ripariale e gli effetti della sua presenza in quanto componente essenziale degli ecosistemi fluviali sono molteplici e riguardano sia i citati aspetti idraulici e ambientali, sia fattori economici e sociali. In funzione del contesto territoriale e delle caratteristiche della vegetazione, essi possono assumere connotazioni positive o negative;

        le funzioni positive possono essere sinteticamente riassunte come di seguito:

 

Idrogeologica e di difesa del suolo

consolidamento di sponde e versanti, protezione dall'erosione superficiale, riduzione del trasporto solido, riduzione della velocità delle piene, intercettazione del materiale flottante trasportato dalle piene

Ecologica

conservazione e incremento della biodiversità, corridoi ecologici, funzione trofica, rifugio per l'ittiofauna, rifugio di predatori e parassitoidi utili all'agricoltura, produzione di ossigeno, sequestro di carbonio

Depurazione delle acque

fascia tampone per il trattenimento sostanze inquinanti (azoto, fosforo e fitofarmaci), ecosistemi filtro che favoriscono la capacità di autodepurazione del corso d'acqua, ombreggiamento con conseguenze positive su temperatura e ossigenazione dell'acqua, ricarica delle falde acquifere

Paesaggistica e culturale

componente caratteristica e identitaria dei paesaggi fluviali, in quanto costituisce di fatto l’elemento di percezione visiva della presenza del fiume; soprattutto in pianura

Sociale, turistico-ricreativa e didattica

elemento fondamentale per l’attrattività e le potenzialità delle aree attraversate dai corsi d’acqua in termini di fruizione naturalistica, didattica e sportiva

Produttiva

per quanto riguarda biomassa forestale, energia, prodotti agricoli (es. apicoltura)

 

        gli effetti negativi della vegetazione ripariale sono sostanzialmente riconducibili a criticità idraulico-morfologiche, connesse per lo più all'interferenza con le attività antropiche presenti:

 

Riduzione della sezione di deflusso delle piene

Riduzione della velocità di deflusso delle acque di piena, con conseguente innalzamento dei livelli idrici, condizione particolarmente critica in corrispondenza di sezioni inofficiose in attraversamento di centri abitati e di aree occupate da insediamenti produttivi o infrastrutture

Deposito dei sedimenti trasportati dal corso d'acqua, conseguente al rallentamento della velocità della corrente

Trasporto di materiale legnoso asportato durante le piene, che si può accumulare in corrispondenza di attraversamenti fino a provocare l’occlusione della sezione

Potenziale innesco di processi erosivi delle sponde in caso di scalzamento delle piante

Creazione di percorsi preferenziali di infiltrazione dell’acqua in prossimità dei rilevati arginali

Inibizione di processi morfologici attivi, funzionali al conseguimento di un maggiore equilibrio in corsi d’acqua con criticità di assetto morfologico (semplificazione delle forme fluviali, restringimento e approfondimento del profilo di fondo, riduzione dei sedimenti trasportati alla foce)

Limitazione dell’accessibilità alle aree di pertinenza idraulica, fino all'impedimento delle attività di ispezione e verifica dell’integrità delle opere e dei corpi arginali eventualmente presenti, anche in riferimento alla presenza di tane di animali fossori

 

        a seconda degli obiettivi di sicurezza territoriale e di tutela naturalistica che si intendono raggiungere è, pertanto, spesso necessario provvedere a periodici interventi di manutenzione e di gestione attiva della vegetazione ripariale, in un’ottica di equilibrio tra la mitigazione del rischio idraulico e la valorizzazione del territorio;

        tramite la manutenzione della vegetazione ripariale si può perseguire lo scopo di eliminare o attenuare le criticità idraulico-morfologiche, anche locali, tenendo conto dell’equilibrio dell’intera asta fluviale e dei processi evolutivi in atto, cercando, nel contempo, di salvaguardare le funzioni positive svolte dalla vegetazione ripariale, ed eventualmente incrementandole laddove possibile, prevedendo anche la compensazione degli interventi che comportano la drastica riduzione della vegetazione ripariale nelle situazioni idraulicamente più critiche.

 

Considerato inoltre che

 

        la Legge regionale n. 7 del 2014 prevede che, per poter coniugare le diverse esigenze, è necessario programmare gli interventi di manutenzione dei boschi ripariali e che l’elaborazione dei programmi deve essere preceduta da un confronto tra tutti i soggetti che istituzionalmente hanno competenza in materia, per raggiungere i seguenti obiettivi:

        definire i contenuti dei Programmi di manutenzione dei boschi ripariali;

        definire le modalità di elaborazione e di approvazione dei Programmi stessi;

        definire i ruoli delle diverse strutture potenzialmente coinvolte nella gestione dei fiumi: Agenzia regionale per la protezione civile e la sicurezza territoriale, Aipo, Arpae e i diversi servizi regionali;

        definire le modalità di rilascio delle concessioni delle aree demaniali da parte di Arpae;

        definire le modalità di intervento e di concessione delle aree demaniali in assenza dei suddetti Programmi regionali, durante la fase transitoria;

        definire le modalità di monitoraggio degli interventi, al fine di poterne valutare l’efficacia da un punto di vista idraulico e, nel contempo, le eventuali ripercussioni negative sull'ambiente fluviale, sia a livello di alterazione di habitat, sia per quanto concerne la presenza di specie animali e vegetali, nonché sulla qualità delle acque;

        ai sensi dell’art. 73, commi 1 e 4, della L.R. n. 7/2014, la Regione approva con deliberazione di Giunta i “Programmi degli interventi di manutenzione e gestione della vegetazione ripariale necessari per finalità di sicurezza idraulica nelle aree demaniali”, con validità decennale, anche per stralci relativi a sottoambiti o tratti omogenei;

        i Programmi di gestione della vegetazione ripariale hanno, per la natura dei temi trattati, carattere fortemente interdisciplinare e complesso e, pertanto, devono essere elaborati da figure professionali diversificate, che ricomprendano competenze idrauliche, ambientali e forestali;

        ciascun Programma è elaborato in linea tecnica dalla Regione attraverso un apposito gruppo di lavoro nominato, sulla base dei territori coinvolti, dal Direttore Generale regionale competente in materia di Territorio e Ambiente, composto da tecnici appartenenti ai Servizi regionali e alle Agenzie regionali competenti in materia di:

        - Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica della Regione

        - Aree Protette, Foreste e Sviluppo della Montagna della Regione

        - Pianificazione Territoriale, Urbanistica, Trasporti e Paesaggio della Regione

        - Tutela e Risanamento Risorsa Acqua, Aria e Agenti fisici della Regione

        - Sicurezza Territoriale e Protezione Civile

        - Gestione del demanio idrico.

        l’Autorità idraulica competente elabora il quadro conoscitivo relativo alle condizioni di pericolosità e rischio idraulico, sulla base delle indicazioni della pianificazione di distretto idraulico e delle priorità peculiari nel territorio di propria competenza; successivamente, a partire da tali contenuti, il gruppo di lavoro elabora la proposta di Programma.

 

Evidenziato che

 

        non risulta al Gruppo Europa Verde che siano stati elaborati ad oggi i suddetti programmi di cui all’art. 73 della L.R. 7/2014 e quindi, come specificato al cap. 4.5 Regionali “Gestione degli interventi nel periodo transitorio” delle Linee Guida Regionali, in loro assenza l’avvio del processo di un intervento sulla vegetazione ripariale in un determinato ambito territoriale può derivare da:

a)      segnalazione di priorità da parte dell’Autorità idraulica, a cui dare corso di norma attraverso la programmazione, progettazione e realizzazione dei singoli interventi ai sensi della normativa in materia di contratti pubblici di lavori e servizi;

b)      proposta progettuale di un altro soggetto finalizzata al rilascio di una concessione per il taglio e la gestione della vegetazione ripariale in una determinata area.

 

Evidenziato inoltre che

 

        il taglio oggetto della presente interrogazione in corso lungo il fiume Reno, in assenza dei suddetti programmi di gestione della vegetazione ripariale di cui all’art. 73 della L.R. 7/2014, è rientrato nella su richiamata tipologia b) e non nella tipologia a), per cui la motivazione idraulica è per così dire “una derivata a posteriori”, ossia non derivante né da una pianificazione regionale costruita su un quadro conoscitivo e seguendo un preciso obiettivo, né da una segnalazione specifica da parte dell’Autorità idraulica; infatti si interviene a seguito di una segnalazione da parte di una ditta privata che ha come mission il commercio del legname che ricaverà dall’intervento di taglio della vegetazione;

        la concessione al taglio inquadrata nella tipologia b) prevede una serie di passaggi (tra cui la convocazione di una conferenza di servizi) finalizzati a valutare la sussistenza dell’esigenza di intervenire per motivi di sicurezza idraulica, e che si concludono con l’indicazione, nell’atto di concessione, delle prescrizioni da osservare nella realizzazione degli interventi autorizzati.

 

Sottolineato che

 

        come indicato nelle stesse linee guida regionali “Le funzioni della vegetazione ripariale e gli effetti della sua presenza, in quanto componente essenziale degli ecosistemi fluviali, sono molteplici e riguardano sia i citati aspetti idraulici e ambientali, sia fattori economici e sociali”. È pertanto necessario realizzare, ai sensi della dell’art. 73, comma 4 della L.R. n. 7/2014, i Programmi di manutenzione e gestione della vegetazione ripariale che permettono di individuare:

        il quadro conoscitivo relativo al rischio idraulico, con particolare riferimento alle situazioni più critiche connesse alla presenza della vegetazione ripariale, comprensivo dell’analisi ambientale dell’area, considerata anche in rapporto alla pianificazione territoriale e settoriale vigente;

        gli obiettivi idraulici, ambientali, paesaggistici e sociali, correlati alla gestione della vegetazione ripariale;

        le priorità, le tipologie e la distribuzione spazio-temporale degli interventi di manutenzione in modo da definire le modalità gestionali della vegetazione necessari per la riduzione del rischio idraulico e la valorizzazione ambientale dell’area.

 

TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO

INTERROGA LA GIUNTA REGIONALE PER SAPERE

 

  1. se, come risulta ad Europa Verde, la Regione non abbia ancora provveduto - ai sensi della dell’art. 73, comma 4 della L.R. n. 7/2014 - alla redazione dei Programmi degli interventi di manutenzione e gestione della vegetazione ripariale necessari per finalità di sicurezza idraulica nelle aree demaniali, che permettono di individuare in anticipo le priorità, le tipologie e la distribuzione spazio-temporale degli interventi di manutenzione, in modo da definire le modalità gestionali della vegetazione necessari per la riduzione del rischio idraulico e la valorizzazione ambientale dell’area;
  2. in caso affermativo sul punto 1), con quale tempistica intenda provvedere a tale redazione;
  3. se, relativamente all’intervento di taglio ripariale in atto lungo il fiume Reno oggetto della presente interrogazione:

a)      la ditta abbia presentato uno studio idrodinamico volto a dimostrare quale siano i tratti del fiume (normalmente le curve) maggiormente interessate da un’eventuale piena e di conseguenza i relativi interventi da effettuare, oppure se i modelli di taglio indicati nella concessione si siano ripetuti per tutti i 10 km del percorso;

b)      siano state rispettate le prescrizioni previste nella concessione del 20/08/2021;

c)      quanti e quali controlli siano stati effettuati ad oggi, specificando le date, i soggetti che hanno effettuato i controlli e i risultati ottenuti;

d)      se il taglio vegetazionale che si evince dalle foto di cui in premessa, inviate dalle associazioni ambientaliste, rientra nei parametri di taglio previsti nel bando pubblico, nella concessione e nelle linee guida regionali.

 

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