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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 4178

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Oggetto:
Testo presentato:
4178 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'autorizzazione concessa dalla Regione all'ampliamento della discarica di Castel Maggiore (BO) e alla richiesta per il progetto di discarica in Valsamoggia (BO). A firma della Consigliera: Zamboni

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE

 

Premesso che

 

        lo scorso 27 settembre 2021 la Regione ha approvato la delibera 1497: “Art. 20, l.r. n. 4/2018: Provvedimento autorizzatorio unico comprensivo del provvedimento di VIA, relativo al progetto "revisione della capacità di stoccaggio del III settore della discarica per rifiuti non pericolosi" in Comune di Castel Maggiore (BO), proposto dalla società Azienda Servizi Ambientali S.C.P.A”;

        con tale atto la Giunta regionale ha autorizzato un ampliamento in sopraelevazione del settore III della discarica di Castel Maggiore di 220.770 m3 (pari a 470mila tonnellate) e prevede il raggiungimento di una altezza massima pari a 55,00 metri s.l.m, all’incirca l’altezza di un palazzo di 8 piani;

        la discarica di Castel Maggiore si estende su una superficie pari a circa 216.000 metri ed è situata al confine nord-orientale del territorio comunale, prossima al confine con il Comune di Bentivoglio, a una distanza di circa 2,5 km dal centro cittadino di Castel Maggiore e 7 km dal centro cittadino di Bentivoglio;

        la discarica appartiene alla categoria A.2. 6, di cui agli Allegati A della LR 4/2018, ed è autorizzata allo smaltimento di rifiuti solidi o fangosi, pericolosi e non pericolosi, quali scorie da incenerimento di Rifiuti Solidi Urbani, fanghi di processo, fanghi da inertizzazione / trattamento rifiuti, terreni da bonifica, rifiuti solidi vari;

        tra i rifiuti smaltiti nella discarica, uno dei flussi principali è costituito dalle scorie di incenerimento del termovalorizzatore di Granarolo dell’Emilia (BO), gestito dalla società FEA S.r.l., facente parte del Gruppo HERA.

 

Osservato che

 

        i cittadini che vivono nei pressi della discarica manifestano l’indisponibilità a sopportare ancora, dopo molti anni di esposizione, i numerosi disagi che questo tipo di attività, per ovvie ragioni, arreca loro (rumore, traffico, cattivi odori, ecc.);

        associazioni del territorio, comprese quelle ambientaliste, hanno indicato più volte, attraverso la presentazione di precise e puntuali osservazioni, le criticità dovute al perdurare delle attività della discarica e a un suo ulteriore aumento di volume e di altezza;

        in particolare Legambiente Pianura Nord Bologna lamenta che, nonostante la pianificazione regionale abbia previsto per la discarica di Castel Maggiore una riduzione dei rifiuti conferiti negli anni e ne abbia pianificato la chiusura entro la fine del 2018, i cittadini - che pure hanno dimostrato di impegnarsi sempre di più e meglio nella raccolta differenziata - hanno assistito finora al susseguirsi di proroghe e “ridefinizioni del profilo” del sito che di fatto hanno permesso alla discarica di crescere sino a diventare una montagna alta come un palazzo di 8 piani.

        come riportato dal verbale della Conferenza dei servizi allegato alla delibera autorizzatoria, il Comune di Castel Maggiore ha confermato:

“la contrarietà della popolazione nei riguardi dell’ulteriore incremento di rifiuti alla discarica in oggetto, e pur comprendendo l’immediata necessità del territorio di trovare collocazione ai rifiuti nelle more di un aggiornamento del PRGR, sollecita la Regione a ricercare nuove soluzioni da definire in un aggiornamento della pianificazione e delle direttive di settore. Conferma inoltre l’invito al proponente a riformulare la richiesta dei quantitativi, nonché a rivalutare una sistemazione finale della discarica a fotovoltaico.”

 

Evidenziato che

 

        le direttive 96/61/CE, 2008/1/CE e 2010/75/CE sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento prevedono misure tese ad evitare oppure, qualora non sia possibile, a ridurre le emissioni inquinanti nell'aria, nell'acqua e nel terreno, e comprendono misure relative ai rifiuti, per conseguire un livello elevato di protezione dell'ambiente nel suo complesso;

        la direttiva 2018/850/CE prevede un obiettivo vincolante in base al quale entro il 2035 potrà essere conferito in discarica al massimo il 10% del totale dei rifiuti urbani;

        recependo il modello di gestione “gerarchia dei rifiuti europea”, l'articolo 179 del D.Legs. 152 del 2006 stabilisce che il conferimento in discarica costituisce l'ultima opzione prevista per il trattamento dei rifiuti;

        la Legge regionale 5 ottobre 2015 n. 16 (Legge sull’Economia circolare) sostiene l'adozione di misure dirette alla riduzione della produzione e al recupero dei rifiuti mediante la preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio od ogni altra operazione di recupero di materia.

 

Considerato che

 

        tra gli obiettivi della pianificazione al 2020 contenuta nel Piano Regionale di Gestione Rifiuti (PRGR) approvato in data 03/05/2016, figurava la “progressiva chiusura delle discariche”:

“Il Piano prevede una sostanziale riduzione dei conferimenti di rifiuti indifferenziati nelle discariche ed il loro utilizzo solo per gli scarti non valorizzabili dal punto di vista energetico. Coerentemente con il suddetto obiettivo e sulla base della graduale riduzione della produzione di rifiuti, sarà prevista una progressiva chiusura delle discariche in esercizio in coerenza con quanto già indicato nella pianificazione provinciale previgente.” (Cap.9, pag. 180);

 

        a pag. 227 del Cap. 9 si afferma che:

“Sulla base dei conferimenti annui di RU ed RS, indicati per ogni discarica, si stima che le capacità residue autorizzate si azzerino nel 2018”, “in linea con quanto già indicato negli strumenti di pianificazione provinciale”;

 

        la previsione della chiusura della discarica di Castel Maggiore nel 2018 è indicata nella Tabella 9-18 a pag. 229, che evidenzia il trend delle capacità residue delle discariche dal 2015 al 2020.

 

Considerato inoltre che

 

        in continuità con gli obiettivi indicati dal Piano rifiuti 2014-2020, il 6 aprile 2021 la Giunta regionale con delibera 643, e successivamente, il 27 maggio 2021, l’Assemblea legislativa hanno approvato i nuovi “Obiettivi strategici e scelte generali del piano regionale di gestione dei rifiuti e per la bonifica delle aree inquinate 2022-2027 (PRRB)”;

        relativamente ai rifiuti urbani, gli “obiettivi strategici” sono quantificati come segue:

        raccolta differenziata: 80% su base regionale

        riciclaggio: 70% su base regionale

        prevenzione della produzione totale dei rifiuti urbani

        divieto di avvio a smaltimento in discarica dei rifiuti urbani indifferenziati

        rifiuto urbano pro-capite non riciclato: pari a 120 kg/ab anno

 

        relativamente ai rifiuti speciali sono indicati i seguenti “obiettivi strategici”:

        prevenzione della produzione totale dei rifiuti speciali

        riduzione del 10% dei RS inviati a smaltimento in discarica

 

        il “Report rifiuti” del 2019 elaborato da Arpae, l’ultimo disponibile, conferma un buon andamento generale della gestione dei rifiuti nella Regione. Tra i vari punti il report pone in evidenza da un lato un nuovo record della raccolta differenziata che ha toccato quota 68%, con un incremento del 3,7% rispetto all’anno precedente, confermando quindi il trend in continua e costante crescita degli ultimi quindici anni, e, dall’altro, l’ulteriore diminuzione del conferimento in discarica;

        i dati richiamati negli “Obiettivi strategici e scelte generali del piano regionale di gestione dei rifiuti e per la bonifica delle aree inquinate 2022-2027 (PRRB)” indicano che:

“i risultati finora conseguiti […] fotografano e sintetizzano in maniera oggettiva i punti di forza e di obbedienza delle scelte attuate”;

“i risultati finora conseguiti pongono la Regione Emilia-Romagna ed i suoi Comuni tra le realtà più performanti in termini di efficacia e di efficienza del proprio sistema di gestione dei rifiuti non solo nel panorama nazionale, ma anche comunitario, con particolare riferimento ad esempio alla percentuale di RU smaltiti in discarica”;

        nella successiva comunicazione della Giunta alla stampa dei dati sulla raccolta differenziata, l’assessora Irene Priolo ha sottolineato che, nonostante la pandemia, l’Emilia-Romagna ha raggiunto obiettivi che l’Italia fissa al 2035.

 

Ricordato infine che

 

        in data 16 ottobre 2020 il Gruppo Europa Verde ha presentato un’interrogazione sul procedimento unico di Valutazione di Impatto Ambientale avviato su istanza dell’Azienda Unirecuperi Srl allo scopo di aprire una discarica nel territorio del Comune di Valsamoggia.

 

TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO

INTERROGA LA GIUNTA REGIONALE PER SAPERE

 

        per quali motivi, nonostante gli obiettivi indicati nel Piano Regionale di Gestione Rifiuti 2016-2020, gli obiettivi elencati negli “Obiettivi strategici e scelte generali del piano regionale di gestione dei rifiuti e per la bonifica delle aree inquinate 2022-2027 (PRRB)” e gli ottimi risultati annunciati dalla Regione nella gestione dei rifiuti solidi urbani, sia stato autorizzato l’ampliamento della discarica di Castel Maggiore la cui chiusura era prevista fin dal 2018;

        se l’iter relativo al progetto di discarica nel comune di Val Samoggia sia arrivato a termine e con quale esito.

 

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