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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 4204

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Oggetto:
Testo presentato:
4204 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa le azioni da adottare al fine di garantire l'assistenza primaria territoriale, in particolare nelle aree della montagna bolognese, e di dare una risposta strutturale alla carenza di medici di medicina generale. A firma del Consigliere: Taruffi

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE

 

 

Premesso che

 

secondo l’elenco pubblicato quest’anno dalla Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati (SISAC), che rappresenta la delegazione di parte pubblica per il rinnovo degli accordi riguardanti il personale sanitario a rapporto convenzionale, gli ambiti territoriali carenti per l’assistenza primaria, rimasti vacanti perché non ci sono abbastanza medici di medicina generale sono in tutto 1.213. In particolare: 456 in Veneto, 239 in Toscana, 205 in Emilia-Romagna, 98 nelle Marche, 91 in Abruzzo, 59 in Friuli-Venezia Giulia; 55 in Umbria; 10 in Valle D'Aosta, ma i numeri reali degli italiani sprovvisti del medico di famiglia potrebbero essere molto più grandi perché i dati ufficiali sulle carenze sono stati ufficializzati solo da 8 Regioni;

 

secondo la Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo), ciò significa che, considerando che la media nazionale è di 1.150 assistiti per ogni medico, solo in queste Regioni circa un milione e quattrocentomila cittadini non hanno un proprio medico di famiglia, dato già di per sé grave, ma che diventa inquietante nel corso dell’attuale pandemia;

 

dopo aver perso 3mila medici di famiglia tra il 2013 e il 2019 – una parte del taglio di 45mila operatori del Servizio sanitario nazionale in 10 anni di cui 10mila sono medici (tra ospedalieri e convenzionati) - ora i pensionamenti stanno raggiungendo il picco (Fimmg ne prevede 35.200 entro il 2027) e, a fronte di ciò, le assunzioni e le borse di specializzazione previste dopo la Laurea per formarsi in medicina generale sono state finora troppo poche e insufficienti: circa un migliaio l’anno;

 

Premesso inoltre che

 

secondo quanto riportato dalla stampa e denunciato recentemente dai Sindaci dei Comuni della montagna bolognese, la carenza di medici di medicina generale, generalizzata e ampiamente prevedibile, si aggrava ancor di più nei paesi dell’Appennino e, in particolare:

        ad Alto Reno Terme oltre mille pazienti il cui medico di base è andato in pensione si sono ritrovati ad essere seguiti da 4 medici di base diversi nell’arco di appena 11 mesi;

        a Gaggio Montano, concluso un incarico provvisorio, i pazienti che si sono rivolti al CUP per scegliere un nuovo medico si sono sentiti dire che quello più vicino in grado di assisterli ha l’ambulatorio a Castel di Casio, a 17 chilometri di distanza e senza che vi sia alcun mezzo di trasporto pubblico che colleghi i due paesi;

        a Marzabotto, dove dovrebbero essere in servizio 4 medici di medicina generale, dopo il pensionamento in un caso e il trasferimento in un altro di due medici, sono state richieste in Regione due zone carenti e, in attesa della loro copertura, sono stati nominati due medici provvisori. Uno di questi si è dimesso e nessun medico si è reso disponibile ad un incarico a tempo determinato. In attesa che il medico vincitore della zona carente prenda servizio a fine anno, i pazienti sono stati dirottati su uno degli altri medici, aiutato volontariamente da chi era già andato in pensione;

 

Tutto ciò premesso e considerato

 

SI INTERROGA

 

la Giunta regionale e l’assessore competente al fine di conoscere

 

quali azioni la Regione intenda mettere in campo per garantire l’assistenza primaria territoriale, in particolare nelle aree della montagna bolognese, e dare una risposta strutturale alla carenza di medici di medicina generale.

 

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