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Legislatura XI- Atto di indirizzo politico ogg. n. 4210

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo, in tutte le sedi opportune, al fine di confermare almeno fino al 2023 le attuali misure di incentivazione previste dal "Superbonus 110%". (09 11 21) A firma dei Consiglieri: Fabbri, Bulbi, Rontini, Paruolo, Daffada', Rossi, Caliandro, Tarasconi, Zappaterra, Pillati, Costa, Montalti

Testo:

RISOLUZIONE

 

L'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna

 

Premesso che

        il Superbonus 110% è un'agevolazione introdotta dal Decreto Rilancio che eleva al 110% l'aliquota di detrazione delle spese sostenute per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici;

        la detrazione in origine spettava per le spese sostenute dal | 0 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 ma per effetto di successive modifiche normative (legge 30 dicembre 2020, n. 178 - legge di bilancio 2021 e, da ultimo, decreto legge 6 maggio 2021, n. 59), il Superbonus si applica attualmente alle spese sostenute entro il:

        30 giugno 2022 dalle persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività dl' impresa, arte o professione, per interventi su edifici unifamiliari o su unità immobiliari, funzionalmente indipendenti e che dispongano di uno o più accessi autonomi dall'esterno, situate all’interno di edifici plurifamiliari (cfr. art. 119, commi 1 e 4 del Decreto Rilancio);

        30 giugno 2022 dalle persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arte o professione, per interventi su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche. Solo nel caso in cui alla scadenza del predetto termine del 30 giugno 2022, siano stati effettuati lavori per almeno il 60 per cento dell'intervento complessivo, il Superbonus spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 (cfr. art. 119, comma 8-bis del Decreto Rilancio);

        31 dicembre 2022 dai condomini (cfr. art. 119, comma 8-bis del Decreto Rilancio);

        30 giugno 2023 dagli IACP comunque denominati nonché dagli enti aventi le stesse finalità sociali dei predetti istituti, istituiti nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di "in house providing" per gli interventi di risparmio energetico. Qualora a tale data (30 giugno 2023) siano stati effettuati lavori (finalizzati al risparmio energetico o antisismici) per almeno il 60 per cento dell'intervento complessivo, la detrazione spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023 (cfr. art. 119, commi 3-bis e 8-bis); le nuove misure si aggiungono alle seguenti detrazioni già previste in passato:

a)      “Ecobonus e Sismabonus ordinari" per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, compresi quelli per la riduzione del rischio sismico (C.d. Sismabonus) e di riqualificazione energetica degli edifici (cd. Ecobonus) con una percentuale variabile dal 50% all'85% di detrazioni a seconda dei casi;

b)      "Bonus mobili" ovvero un ulteriore bonus che prevede che se si sono effettuati o si stanno effettuando interventi di recupero del patrimonio edilizio, si può usufruire di una detrazione IRPEF del 50% per l'acquisto di mobili e di elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+;

c)      "Bonus verde" consistente in una detrazione Irpef del 36% su un importo massimo di spesa di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo, sostenuta per i seguenti interventi: - sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi - realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili;

d)      "Bonus facciate": si può ottenere, per la riqualificazione della facciata antistante la pubblica via, una detrazione dell'imposta lorda del 90% ripartita in 10 quote annuali sulle spese sostenute e documentate;

 

Considerato che

        tali bonus sono stati pensati per poter intervenire diffusamente su tutto il territorio nazionale nel recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, e si rivolgono direttamente ai privati, contribuendo fattivamente a ridurre l'inquinamento grazie all'aumento dell'efficienza energetica e perseguendo una transizione ecologica allargata, democratica e inclusiva;

        con l'art. 121 del Decreto Rilancio (DL n, 34/2020) è stato previsto che i soggetti che sostengono le spese per gli interventi edilizi che accedono a determinate detrazioni fiscali, possano, in alternativa alla detrazione diretta, scegliere di optare alternativamente per uno sconto in fattura da parte dei fornitori o per la cessione del credito maturato ad altri soggetti;

        se non fossero state previste le “opzioni alternative” alla detrazione fiscale, i contribuenti avrebbero dovuto anticipare le risorse per affrontare gli interventi ed avere la "capienza fiscale" per recuperare il denaro speso attraverso il meccanismo delle detrazioni, e dunque determinate categorie, specie quelle più deboli, sarebbero risultate incapienti e dunque non avrebbero potuto accedere ai bonus;

        il Consiglio dei Ministri ha, nei giorni scorsi, approvato il testo del documento programmatico di bilancio da inviare alla Commissione Europea che porterà alla Legge di Bilancio 2022 e che contiene alcune novità come, ad esempio, la proroga del Superbonus 110% al 2023 per gli interventi sui soli condomìni, escludendo le singole unità abitative e gli edifici unifamiliari o meglio limitandole fortemente ai  soli proprietari di prima casa che hanno un reddito ai fini Isee inferiore a 25 mila euro;

        tra le altre misure, nel testo inviato alla Commissione, sono previste la proroga al solo 2022 del bonus facciate, con una detrazione che non sarà più al 90, bensì al 60%, ed infine l'eliminazione dello sconto in fattura e della cessione del credito per i bonus "ordinari" ovvero le ristrutturazioni ed ecobonus ordinari;

        anche in relazione al bonus mobili la proposta in discussione, a partire dal 1° gennaio 2022, stabilisce che la detrazione del 50 per cento si calcolerà su un massimo di 5.000 euro, e non più 16.000 euro, come previsto in via eccezionale per il 2021, e neppure i 10.000 euro previsti in passato;

 

Rilevato che

        è del tutto evidente che l'aumento dei prezzi dei materiali edili, la loro difficile reperibilità sul mercato nonché l'incertezza delle proroghe legate anche al Superbonus 110 per cento hanno determinato nei mesi scorsi grossi ritardi nei cantieri ed un clima di incertezza per un comparto come quello dell'edilizia, che richiede tempistiche certe e programmazione;

        negli ultimi mesi le "regole" poter accedere al Superbonus, sono state più volte chiarite ed oggetto di interpretazione anche da parte dell'Agenzia delle Entrate, tanto che il periodo di attivazione del Superbonus è stato molto limitato rispetto alla quantità di adempimenti richiesti per la sua attivazione e al ruolo autorizzativo dei Comune, a cui è stato richiesto di potenziare i propri organici ed efficientare le procedure;

        l'estensione della proroga del superbonus 110% e della cessione del credito/sconto in fattura per eco e sisma bonus "ordinari" sono fondamentali in quanto, combinati ad altre misure regionali, rappresentato altresì un valido strumento contro Io spopolamento dei piccoli centri dell'entroterra, della montagna e delle aree interne, oltre ad agevolare le piccole e medie imprese, escluse dai grandi appalti;

 

Ritenuto che

        il Superbonus 110 per cento, rappresenta una potente iniezione di liquidità nel settore dell'edilizia in grado di supportare molti pezzi dell'economia, così come in materia fiscale appare, altresì, necessario reintrodurre il meccanismo della cessione del credito e/o dello sconto in fattura per le categoria di bonus già esistenti nel 2021 valutandone l'estensione anche agli altri bonus, ciò al fine di agevolare i piccoli contribuenti che si trovano nell'impossibilità di adempiere agli oneri fiscali in ragione di oggettive difficoltà economiche e/o della mancanza di "capienza fiscale";

        risulta pertanto indispensabile e urgente non solo prorogare al 2023 il "Superbonus 110 per cento" e le altre misure sopra citate, ma anche di valutare se vi siano le condizioni per renderli strutturali, soprattutto in ragione dell'effetto moltiplicatore che ha dimostrato di ingenerare;

 

Tutto ciò premesso e considerato,

 

Impegna la Giunta regionale a

 

        sollecitare il Governo, in tutte le sedi opportune, al fine di confermare almeno fino al 2023 le attuali misure di incentivazione previste dal "Superbonus 110%" dagli ulteriori bonus “ordinari" (facciate, eco e sisma bonus, bonus mobili ecc), con i medesimi requisiti, massimali e beneficiari del 2021, confermando altresì le medesime condizioni attuali relative allo sconto in fattura e alla cessione del credito e mettendo in atto tutti gli strumenti necessari per arginare eventuali fenomeni speculativi legati all'aumento dei prezzi ed alla difficile reperibilità dei materiali;

        richiedere altresì che tali misure assumano una veste strutturale, anche riducendo la percentuale e accorpando le diverse agevolazioni, nonché valutando di estenderle ad altri settori produttivi di beni e servizi dell'economia italiana;

        ad avviare un confronto con Enti Locali e associazioni di categoria per un monitoraggio relativo agli adempimenti in capo ai comuni, al fine di agevolare le imprese e i privati nel raggiungimento degli obiettivi di cui al presente atto.

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