Testo:
R I S O L U Z I O N E
I sottoscritti Consiglieri del Gruppo Lega Salvini Emilia-Romagna
Premesso che
l’impatto dell’emergenza epidemica ha avuto gravi ripercussioni sulle attività programmate, sia di degenza che di specialistica ambulatoriale;
per la specialistica ambulatoriale, soprattutto in questi ultimi mesi, si è riscontrata una riduzione dell’offerta legata al concorso delle misure igienico-organizzative mirate al distanziamento ed alla igienizzazione degli ambienti e delle strumentazioni diagnostiche, all’impiego del personale sia medico che infermieristico ordinariamente dedito alle aree ambulatoriali nelle attività specifiche di contrasto alla diffusione della pandemia e nelle attività di supporto alle aree di degenza Covid-19, e infine la generale e sempre più acuta carenza di medici specialisti in alcune branche.
Considerato che
le condizioni descritte in premessa hanno portato in diversi ambiti territoriali all’allungamento dei tempi di attesa in numerose prestazioni e alla chiusura di alcune liste;
le prestazioni richieste, ove non disponibili presso l’Azienda sanitaria di riferimento dal punto di vista territoriale, dovrebbero essere garantite e prenotabile su altre agende alternative.
Rilevato che
purtroppo, non sempre, nel caso in cui il cittadino si rivolga agli sportelli CUP per effettuare la prenotazione, viene offerta o comunicata la possibilità di prenotare la prestazione richiesta su altre agende;
a volte infatti il cittadino, a fronte di una mancata disponibilità, viene invitato a riprovare nei giorni successivi.
Ritenuto che
l’obiettivo primario dovrebbe comunque restare quello di garantire sempre l’erogazione delle prestazioni richieste, preferibilmente sul territorio di residenza del cittadino.
Impegnano la Giunta regionale a
promuovere una campagna informativa, presso gli sportelli CUP del territorio regionale, che renda nota ai cittadini la possibilità di prenotare la prestazione richiesta su altre agende disponibili;
prevedere l’attivazione di “percorsi di presa in carica”, ove la prestazione sanitaria richiesta non sia disponibile nei tempi massimi previsti, che permetta alle Aziende Sanitarie di inserire il cittadino in una pre-lista, utile all’individuazione di ulteriori spazi disponibili, tramite riutilizzo di potenziali posti liberi, oppure prevedendo percorsi alternativi.