Testo:
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE
Oggetto: “Crisi dei fornitori di servizi pubblici essenziali, quali scuolabus o TPL, causa caro-carburanti”
Il sottoscritto Consigliere
premesso che:
nel 2008 il prezzo del petrolio al barile era di 145,31 dollari, la benzina costava 1,37 euro e il gasolio 1,34 euro;
il prezzo del petrolio al barile, oggi, oscilla tra 111 e 114 dollari, ossia 30 dollari in meno rispetto al 2008, ma il prezzo di benzina e diesel ha superato i 2 euro al litro (il gasolio agricolo ha toccato 1,40), attestandosi rispettivamente intorno ai 2,20 e 2,10 euro, ovvero 80/90 centesimi in più;
constatato che:
la bomba inflattiva che coinvolge non solo petrolio e gas ma anche l'intero comparto economico, tutte le materie prime energetiche (metano per auto, gas naturale, Gpl) e dunque ogni filiera industriale si riverbera anche sul costo dei carburanti che necessitano di una complessa filiera di attività di trasporto e distribuzione;
l'inflazione contingente, dunque quella che preme sulle dinamiche produttive, su base annua nel 2008 era minore rispetto a quella del 2022: mentre nel 2008 era al 3,3% e in via di declino, oggi è al 5,7% e in ascesa;
rilevato che:
la categoria dei bus operator ormai è allo stremo a causa del caro gasolio, con la guerra in Ucraina e le tensioni internazionali e aumenti insostenibili;
il settore, al 31 dicembre dello scorso anno, contava ben 837 ditte che danno lavoro a 1.610 addetti;
evidenziato che:
tra gli operatori più colpiti troviamo le aziende di trasporto che svolgono servizi aggiuntivi di trasporto pubblico e quelli per la mobilità scolastica;
in questi anni queste imprese hanno contribuito a garantire il diritto allo studio ed il maggior distanziamento richiesto dalle normative anti-Covid;
ricordato che:
le amministrazioni comunali, a loro volta, sono in affanno per i costi energetici e per le nuove emergenze sociali;
sottolineato che:
da varie aziende si è paventato, se il costo dei carburanti rimanesse così alto a lungo o dovesse ancora incrementare, il fermo dei mezzi in quanto il costo chilometrico sostenuto per l’erogazione del servizio è più alto di quanto stipulato nel contratto di fornitura, determinando una perdita netta per ogni chilometro percorso;
si interroga la Giunta per conoscere:
se ritiene plausibile l’inserimento nei contratti di una clausola per la revisione dei prezzi e la compensazione negli appalti pubblici, come avvenuto per l’edilizia, per sterilizzare il caro carburanti;
quali iniziative si intendono intraprendere per non penalizzare i servizi pubblici essenziali, a rischio fermo per la non sostenibilità economica, offerti da privati quali gli scuolabus e trasporto pubblico locale.