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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 4955

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Oggetto:
Testo presentato:
4955 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'opportunità di valutare l'adozione di misure legali al fine di tutelare i diritti e gli interessi dei lavoratori in un caso nel quale si ipotizza l'intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Amico

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE

 

Premesso che

 

secondo quanto riportato dalla stampa, la Procura della Repubblica di Bologna ha recentemente notificato l’avviso di conclusione delle indagini a 21 persone, (…) ai vari rappresentanti legali delle cooperative e società a responsabilità limitata appaltatrici dei lavori di logistica (trasporto e montaggio) con "funzioni disciplinari e di controllo all’interno dello stabilimento di (…)", che ora sono chiamati a rispondere del reato di cui all’art. 603 bis del codice penale, ovvero l’intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro;

 

per tutti il pubblico ministero Gabriella Tavano contesta "nella qualità di committenti di appalti o di società appaltatrici" il "reclutamento, l'uso, l'assunzione e l'impiego di manodopera sottoposta a condizioni di sfruttamento, approfittando del loro stato di bisogno, determinato anche dalle loro precarie condizioni di vita personali e familiari" per un periodo che va dall’ottobre 2007 fino all’aprile 2018;

 

l’inchiesta è nata da una serie di denunce che 18 facchini del magazzino (…) hanno presentato ai Carabinieri nel 2020, aventi identico contenuto e riguardanti gli stessi fatti;

 

Premesso inoltre che

 

secondo l'accusa i salari erano "inferiori ai contratti di lavoro nazionale" e venivano "violate le norme sul lavoro" con turni che "iniziavano alle 6 del mattino senza orario di fine, e cioè fino all'ultima consegna";

 

i facchini "erano obbligati a sopportare carichi di lavoro fisici senza l'ausilio di strumentazioni meccaniche" e i camion usati "sostenevano pesi eccessivi, con conseguente diminuzione dell'affidabilità su strada". I lavoratori erano "sottoposti a metodi degradanti e umilianti di controllo a distanza al fine di costringerli, sotto la minaccia di sanzionarli con delle penalità, alla consegna di tutti i colli, anche al di fuori dell'orario di lavoro";

 

nelle denunce vengono anche contestate palesi violazioni dei diritti dei lavoratori, come in occasione di prelievi ematici necessari per l’idoneità lavorativa, che sarebbero stati effettuati sistematicamente in locali interni all’azienda, non idonei sia dal punto di vista igienico che strutturale, e cioè nell’ufficio ferramenta del magazzino di (…);

 

inoltre non veniva presa nessuna misura contro gli infortuni e "in caso d’impossibilità di esercitare l’attività lavorativa per problemi di salute, le società datrici corrispondevano una retribuzione notevolmente ridimensionata, adducendo quale motivazione quella di ’aver recato disagio all’azienda’";

 

Considerato che

 

già nel 2017 erano iniziate le prime proteste con scioperi e presidi dei facchini nel piazzale di (…) o davanti alla sede di (…) e Filt-Cgil allora aveva denunciato che i lavoratori "così come purtroppo succede anche in molti altri magazzini di (…) sparsi in tutto il territorio nazionale, lavorano circa 70 ore alla settimana, a fronte delle 39 previste dal contratto, senza il pagamento delle ore di straordinario e riconoscimento di ferie, permessi e senza il rispetto delle minime condizioni di sicurezza sul lavoro previste dalla normativa";

 

stessi problemi e identiche azioni anche in altre parti d’Italia, (…) dove due anni fa è stata aperta un’analoga inchiesta con reati addirittura più gravi che ipotizzavano anche i maltrattamenti, il caporalato e l’aggravante della discriminazione razziale;

 

il caso in questione rappresenta un esempio di quanto l’Assemblea legislativa ha inteso affrontare istituendo la Commissione speciale di ricerca e di studio sul tema delle cooperative cosiddette spurie o fittizie, al fine di conoscere genesi, diffusione ed articolazione del fenomeno e di avere indicazioni rispetto agli strumenti da utilizzare per impedirne lo sviluppo, l'attività, l'esistenza;

 

con Legge Regionale 28 ottobre 2016, n. 18 “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili” la Regione Emilia-Romagna si è data norme volte a promuovere la legalità, la sicurezza e la regolarità del lavoro anche nei settori dell'autotrasporto delle merci, del facchinaggio, dei servizi di movimentazione delle merci e dei servizi complementari;

 

la Regione è uno dei 30 soggetti tra enti pubblici, sindacati e associazioni di categoria che hanno sottoscritto la Carta metropolitana per la logistica etica con l’obiettivo di promuovere un miglioramento complessivo delle condizioni di lavoro per il personale impiegato nelle imprese della logistica;

 

Tutto ciò premesso e considerato

 

SI INTERROGA

 

la Giunta regionale e l’assessore competente al fine di conoscere

 

se la Regione ritenga opportuno valutare l'adozione di misure legali volte alla tutela dei diritti e degli interessi lesi da quanto sopra segnalato, ivi compresa la costituzione in giudizio nel relativo processo, ai sensi dell’art. 12 della Legge Regionale 28 ottobre 2016, n. 18.

 

se la Regione intenda sottoporre quanto sopra segnalato all’attenzione del Comitato metropolitano per la logistica etica in una sua prossima riunione.

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