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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 4965

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Oggetto:
Testo presentato:
4965 - Interpellanza in merito allo stato delle liste di attesa per l'attività chirurgica ospedaliera e in day hospital nell'area sanitaria di Bologna. A firma dei Consiglieri: Facci, Marchetti Daniele

Testo:

INTERPELLANZA

 

I sottoscritti consiglieri

 

Premesso che

        L’emergenza dovuta alla pandemia da Coronavirus ha riportato all’attenzione pubblica la drammatica attualità delle liste di attesa in ambito sanitario, aggravate dalla pressoché completa sospensione delle prestazioni stesse: questo ha inciso in maniera significativa sul livello di salute delle comunità, a causa delle complicanze dovute al prolungamento dei tempi di intervento, ovvero delle rinunce definitive a cui moltissime persone sono state costrette, così da aumentare ulteriormente le diseguaglianze sociali tra chi ha potuto ricorrere alla Sanità privata, e chi invece no.

        Già nella primavera 2019, “con l’obiettivo prioritario di avvicinare ulteriormente la sanità pubblica ai cittadini, individuando elementi di tutela e di garanzia volti ad agire come leve per incrementare il grado di efficienza e di appropriatezza di utilizzo delle risorse disponibili”, il Governo nazionale aveva adottato il Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa[1], per realizzare, insieme alle Regioni e Province Autonome, “azioni complesse e articolate, fondate sulla promozione del principio di appropriatezza nelle sue dimensioni clinica, organizzativa e prescrittiva, a garanzia dell’equità d’accesso alle prestazioni”.

        la Regione Emilia-Romagna, con la DGR 603 del 15 aprile 2019[2], aveva redatto il “Piano Regionale di Governo delle liste di attesa (Prgla) per il triennio 2019-2021”, con il quale era stato stabilito, tra le altre disposizioni:

        di recepire l’Intesa Stato-regioni del 21 febbraio 2019;

        di adottare il Piano regionale di governo delle liste di attesa per il triennio 2019-2021, stabilendo la data dal 23 aprile 2019 per la sua entrata in vigore;

        di disporre che le Aziende USL, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera o Ospedaliera-Universitaria o eventuale IRCCS di riferimento, adottino, entro 60 giorni dall’approvazione del presente Piano regionale, un Programma attuativo aziendale;

        di istituire un Osservatorio Regionale sulle liste di attesa delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e di ricovero, con lo scopo di definire eventuali strategie innovative ed efficienti per la semplificazione dell’accesso ai servizi sanitari da parte dei cittadini;

        di rimandare a successivo atto del Direttore generale la definizione dei gruppi tecnici con lo scopo di valutare il Programma attuativo e monitorare nelle diverse Aziende sanitarie le azioni inerenti al contenimento dei tempi di attesa;

        di confermare la necessità di utilizzare a livello aziendale e regionale, tutti gli strumenti finalizzati al governo dei tempi di attesa indicati nelle disposizioni normative;

        di rimandare a successivo provvedimento l’approvazione del piano attuativo, inerente sia la specialistica che i ricoveri programmati, delle previsioni contenute nella L. n. 145/2018 commi 510, 511, 512 che riguardano l’assegnazione di risorse per l’attivazione di interventi volti a ridurre i tempi di attesa nell’erogazione delle prestazioni sanitarie mediante l’implementazione e l’ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche legate ai sistemi di prenotazione elettronica per l’accesso alle strutture sanitarie;

        Veniva inoltre previsto che la responsabilità del governo delle liste di attesa fosse affidata al Direttore Generale di ciascuna azienda sanitaria, e che il Direttore Generale dell’Azienda USL, in collaborazione del Direttore Generale dell’Azienda ospedaliera (ospedaliera universitaria o IRCCS di riferimento se presenti) nominasse i componenti del Team operativo sulle liste di attesa interaziendale o di altro organismo/i preposto a livello aziendale al governo dei tempi di attesa e quindi con le medesime finalità e il Responsabile Unitario dell’accesso, al quale venivano affidati i seguenti compiti:

        coordinamento dei componenti del Team operativo sulle liste di attesa interaziendale;

        presidio, monitoraggio e verifica degli interventi adottati in tema di facilitazione dell’accesso alle prestazioni specialistiche ambulatoriali dell’ambito territoriale di riferimento;

        gestione della definizione e modifica delle agende di specialistica ambulatoriale;

        garanzia del mantenimento dei tempi di attesa entro gli standard;

        verifica l’appropriatezza prescrittiva ed organizzativa;

        partecipa alla stesura del Programma attuativo aziendale per il governo delle liste di attesa;

        propone alla Direzione Generale la sospensione dell’attività libero professionale intramuraria (ALPI) nel caso in cui non vengano rispettate le condizioni di equilibrio tra l’ALPI e l’SSN e non vengano garantiti i tempi di attesa standard regionali in regime istituzionale rendendo visibile l’offerta anche in alpi in tutte le aziende dell’ambito territoriale (in collaborazione con il Responsabile/i dell’ALPI aziendale/i);

        collabora ai lavori in tema di specialistica ambulatoriale nella relativa Area Vasta;

        collabora ai lavori del Gruppo tecnico regionale liste di attesa.

 

Considerato che

        Il “Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa”, espressamente richiamato dal Piano regionale, stabilisce i tempi massimi di attesa di tutte le prestazioni ambulatoriali e di quelle in regime di ricovero erogate sul proprio territorio, e che i tempi massimi stabiliti dalle Regioni non possono essere superiori a quelli nazionali[3].

        Inoltre, il Piano nazionale prevede la possibilità per le ASL e le Aziende Ospedaliere (AO) di assicurare ordinariamente le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, per l’utenza esterna, attraverso l’apertura delle strutture anche nelle ore serali e durante il fine settimana sia nell’ambito dell’attività istituzionale che attraverso le prestazioni aggiuntive di cui all’articolo 55 comma 2 lett. d del CCNL 08/06/2000 dell’area della dirigenza medica, veterinaria e dell’area della dirigenza sanitaria.

 

Rilevato che

        Per quanto riguarda le prestazioni in regime di ricovero programmato, il Piano nazionale stabilisce che le Regioni e Province Autonome prevedano l’uso sistematico delle Classi di priorità, definite in coerenza con quanto già indicato nell’ambito dell’Accordo dell’11 luglio 2002 e del PNCTA 2006-2008 e del PNGLA 2010-2012 di cui alla seguente tabella:

 

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I giorni di attesa per l’esecuzione di una qualunque prestazione, con qualunque classe di priorità, devono essere calcolati, a partire dalla data di prenotazione, sui giorni di calendario non quindi sui giorni lavorativi.

Per garantire l’accesso entro gli standard indicati dalle classi di priorità, le Aziende devono definire protocolli appropriati di erogabilità condividendoli con i medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e i medici specialisti.

 

Inoltre, sempre per la garanzia del rispetto dei tempi di attesa, il Piano nazionale ha ribadito la necessità dell’adozione di strumenti funzionali al contenimento dei tempi di attesa indicati a livello regionale:

        Definizione per ogni prestazione degli ambiti di garanzia, ambiti territoriali (distretto, area, azienda) nei quali l’Azienda è tenuta a garantire i tempi massimi stabiliti;

        Confronto dei tempi di attesa con i volumi pianificati per il regime istituzionale e libero professionale;

        Implementazione di eventuali strategie di modulazione temporale della produzione attraverso l’utilizzo di strumenti contrattuali (in attuazione dell’art. 52, comma 4, lettera c della Legge 289/2002) come ad esempio l’utilizzo delle 26 ore annuali derivanti dalle ore dedicate all’aggiornamento, l’utilizzo dell’esternalizzazione delle guardie nella misura percentuale prevista dal contratto;

        Identificazione dei Percorsi di garanzia, ovvero percorsi che devono essere attivati dalle Aziende sanitarie con gli erogatori pubblici e privati accreditati, nel caso in cui non possa essere garantita la prestazione richiesta entro i tempi standard indicati dalla normativa;

        Revisione continua delle agende di prenotazione: separazione delle prime visite, dei controlli, dei follow up, tipologie e volumi di prestazioni non presenti a CUP, apertura continua delle agende, overbooking; trasparenza delle modalità prenotative dell’attività libero professionale secondo le indicazioni presenti nella delibera di giunta regionale n. 748/2011(linee guida CUP);

        Possibilità di sospendere l’esercizio della libera professione per i professionisti dell’equipe, come previsto dalla normativa vigente (DGR 1035/2009, DGR 200/2008, DGR 54/2002, Legge n. 120 del 3/8/2007, DPCM del 27/3/2000, D.Lgs. 502/92), nel caso si verifichino squilibri significativi tra le liste di attesa per attività istituzionale e quelle per attività libero professionale.

 

Rilevato che

 

A seguito di accesso agli atti (articolo 30 Giunta nr. 2022/155, cons. Facci) per conoscere lo stato delle liste di attesa per le prestazioni di chirurgia (ospedaliera ed in regime di day hospital) nella provincia di Bologna, in data 23 marzo 2022 la Regione Emilia-Romagna forniva i seguenti dati:

 

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        I numeri forniti sono impressionanti: nella sola area sanitaria di Bologna, quasi il 61% dei pazienti in lista d’attesa ha già superato il tempo massimo previsto per ricevere la prestazione (13.873 pazienti su un complessivo di 22.826), e di questi 1.184 sono di classe A, ovvero  “casi clinici che potenzialmente possono aggravarsi rapidamente al punto da diventare emergenti, o comunque da recare grave pregiudizio alla prognosi”, e che dovrebbero ricevere la prestazione entro un tempo massimo di 30 giorni.

        Alla luce di questo trend negativo in verosimile crescita, diventa improcrastinabile conoscere come il Servizio sanitario regionale intenda operare per garantire il rispetto dei tempi stabiliti a livello normativo, e tutelare fino in fondo il diritto dei cittadini alle prestazione sanitarie pubbliche, come espressamente ribadito dall’Amministrazione regionale nelle proprie linee di mandato[4].

 

Tutto ciò premesso, considerato e rilevato,

 

i sottoscritti consiglieri

 

INTERPELLANO

 

Il Presidente e la Giunta Regionale per conoscere:

 

        se ritengano che lo stato delle liste di attesa per l’attività chirurgica ospedaliera ed in day hospital nell’area sanitaria di Bologna sia in linea con le prescrizioni nazionali e regionali in materia (cfr. Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa; PRGLA);

        se ritengano che la sussistenza di quasi 14.000 pazienti in attesa oltre i tempi massimi previsti, solo per l’area di Bologna, sia in linea con l’obiettivo di mandato amministrativo, secondo il quale “Ogni cittadino deve accedere alle cure più efficaci indipendentemente dalla propria situazione economica, dalla propria condizione sociale e civile, dal proprio territorio di residenza”;

        quali iniziative intendano assumere, nell’ambito delle proprie prerogative, per risolvere le gravi criticità sussistenti in ordine alle liste di attesa dell’attività chirurgica ospedaliera ed in day hospital nell’area sanitaria di Bologna, idonee a compromettere lo stato di salute dei pazienti interessati;

        più in generale, quali siano state le strategie elaborate dall’Osservatorio Regionale sulle liste di attesa delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e di ricovero, per la semplificazione dell’accesso ai servizi sanitari da parte dei cittadini.


[1] https://www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_2_2_1.jsp?lingua=italiano&id=2824

[2]https://servizissiir.regione.emilia-romagna.it/deliberegiunta/servlet/AdapterHTTP?action_name=ACTIONRICERCADELIBERE&operation=leggi&cod_protocollo=GPG/2019/508&ENTE=1

[3] https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2824_allegato.pdf

[4]Tutti i cittadini devono avere la possibilità di accedere gratuitamente alla sanità pubblica e di potere usufruire delle migliori prestazioni sanitarie e delle terapie innovative frutto del costante progresso scientifico. Ogni cittadino deve accedere alle cure più efficaci indipendentemente dalla propria situazione economica, dalla propria condizione sociale e civile, dal proprio territorio di residenza. Per offrire la massima qualità delle prestazioni a tutti, non solo a chi può permettersele, e innanzitutto necessario garantire tempi contenuti di accesso alle prestazioni”.

https://www.regione.emilia-romagna.it/presidente/programma-di-governo

 

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