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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 4974

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Oggetto:
Testo presentato:
4974 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa gli incendi che hanno interessato diversi comuni della Val Ceno, nell'Appennino parmense, tra il 20 e il 27 marzo scorsi e, più in generale, quali misure si possano adottare per prevenire gli incendi in Appennino. A firma dei Consiglieri: Occhi, Rainieri

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE

ex articolo 112 del Regolamento interno dell’Assemblea Legislativa

 

I sottoscritti Consiglieri Regionali del Gruppo Lega Salvini Emilia-Romagna

 

Premesso che,

 

Nella settimana tra il 20 e il 27 marzo scorsi si sono innescati diversi incendi sull’Appennino Parmense, in particolare in Val Ceno; il fuoco ha infatti lambito per diversi giorni i territori dei comuni di Varano de Melegari, Pellegrino Parmense, Bardi; altri focolai tra la Val Taro e la Val Baganza;

 

La rilevanza di tali fenomeni è riconducibile all’estrema e anomala siccità che sta colpendo tutto il Nord Italia e in particolare la nostra regione negli ultimi mesi; si tratta infatti di eventi siccitosi del tutto anomali che negli ultimi anni stanno aumentando sempre di più; 

 

Considerato che,

 

Nelle operazioni di contenimento e spegnimento sono state coinvolte numerose squadre di Vigili del Fuoco e della Protezione civile, coadiuvati dagli abitanti della zona che hanno prestato aiuto con mezzi agricoli e botti;

 

Durante le operazioni è apparso evidente lo stato di degrado e abbandono della rete di carraie e strade forestali che ha reso difficile l’accesso dei mezzi di soccorso alle aree interessate dagli incendi;

 

Le fiamme sono state fermate anche grazie all’utilizzo di elicotteri che con fatica sono riusciti a reperire acqua nei fiumi circostanti, che a causa della forte siccità sono anch’essi fortemente a secco e per l’ennesima volta si riscontra la necessità sempre più impellente di costruzione di invasi per raccogliere più risorse idriche possibili;

 

Lo stato di degrado e abbandono in cui versa da diversi anni il nostro appennino deriva principalmente dallo spopolamento che negli ultimi decenni ha determinato un forte decremento delle attività agricole e forestali, con conseguente diminuzione delle operazioni di manutenzione dei boschi; questo ha pertanto determinato il proliferare della vegetazione con la conseguente ostruzione delle piste battute a cui si sommano le alberature cadute per cause naturali. A questo quadro si aggiunge l’innesco di fenomeni franosi che contribuiscono ad interrompere la viabilità forestale;

 

Osservato che,

 

Il rapido propagarsi degli incendi ha anche messo in luce la mancanza di apposite piste tagliafuoco a cui fino ad oggi non si è pensato forse perché gli incendi erano meno frequenti e la Provincia di Parma non è considerata una delle zone a maggior rischio incendi come definito anche all’interno del Bilancio della Protezione Civile Regionale e nel bilancio di previsione 2022-2024 annovera nelle proprie attività anche attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi;

 

Nel caso di incendi di vasta portata come quello che si è verificato nei giorni scorsi la presenza di una rete di strade e carraie forestali può assolvere anche a funzioni di piste taglia fuoco sommandosi a quelle eventualmente progettate ad hoc.

 

Ritenuto che,

 

Il cambiamento climatico degli ultimi anni, con l’aumento della durata di periodi siccitosi anomali, renderà l’appennino più vulnerabile al rischio di incendi e questo dovrebbe condurre ad un ripensamento della manutenzione e gestione dei boschi;

 

Il continuo spopolamento dell’Appenino ha avuto tra i vari effetti anche un abbandono nella pulizia e nella cura dei sentieri, supportato anche da una ideologia che prevede sempre meno cura del territorio a discapito delle azioni di tutela e salvaguardia del territorio da rischi idrogeologici.

 

Sia pertanto necessario coinvolgere nella manutenzione dei boschi tutti i portatori di interesse (proprietari, agricoltori, cacciatori, escursionisti a piedi e su ruote) anche mediante meccanismi incentivanti;

 

Posto che,

 

Ad oggi il piano regionale AIB è attivo per le segnalazioni di abbruciamenti volontari da parte degli agricoltori che con un preavviso di 48 ore devono avvisare le autorità in merito agli abbruciamenti effettuati e che questo stesso portale potrebbe venire implementato ed utilizzato per coinvolgere agricoltori, cacciatori, escursionisti a piedi e su due ruote che si possano rendere disponibili a un supporto nella pulizia e nella cura dei sentieri ad esempio comunicando ex ante su quali zone intendono intervenire, in molti comuni infatti vengono organizzate iniziative di volontariato per la cura e la pulizia di sentieri comunali;

 

Interrogano la Giunta Regionale per sapere

 

Se le preoccupazioni e valutazioni sopra elencate sono condivise;

 

Se si intende promuovere la realizzazione di apposite piste tagliafuoco nei boschi dell’appennino, in particolare nelle aree più esposte al rischio incendio;

 

Se si intende promuovere una maggior manutenzione e recupero della rete stradale forestale coinvolgendo tutti i portatori di interesse sopra richiamati e loro associazioni anche con meccanismi incentivanti inserendo altresì fondi ad hoc per la manutenzione e la pulizia dei sentieri appenninici;

 

Quali altre azioni si intendono implementare per prevenire gli incendi in appennino.

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