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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 5057

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Oggetto:
Testo presentato:
5057 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'utilizzo di navi rigassificatrici in grado di trasformare il GNL (gas naturale liquefatto) in metano al largo delle coste di Ravenna. A firma del Consigliere: Mastacchi

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE

“Rigassificatore a Ravenna”

 

Il sottoscritto Marco Mastacchi Presidente del Gruppo RETE CIVICA Progetto Emilia-Romagna

 

Premesso che

        i tecnici del ministero della Transizione ecologica cercano soluzioni immediate per far fronte a un possibile stop dei rifornimenti russi e per non dipendere più da Mosca per le forniture di gas;

       il governo studia eventuali alternative, tra cui la possibilità di avvalersi di navi rigassificatrici in grado di trasformare il Gnl in metano e in Emilia-Romagna la città di Ravenna si è già fatta avanti per ospitarle al largo delle sue coste;

 

Evidenziato che

        qualora il Governo dovesse acquisire la disponibilità di una nave rigassificatrice, capace di ricevere gas liquefatto e riportarlo allo stato gassoso, al largo del porto di Ravenna è già presente un terminale marino pronto per il trasporto a terra del gas e l’immissione nella rete nazionale di distribuzione;

 

Considerato che

        gli impianti di rigassificazione del GNL, solitamente sono proposti nella configurazione a “circuito aperto” e prevedono l'utilizzo dell'acqua di mare per il riscaldamento del gas liquefatto, mentre le alternative tecnologiche, genericamente definite a “circuito chiuso”, richiedono un consumo energetico maggiore per non impattare l'ambiente acquatico;

        per essere stipato nella nave, il gas naturale deve essere trasportato in forma liquida, a una temperatura di -160°C. e per passare allo stato gassoso il processo prevede, nella configurazione di impianti a “circuito aperto”, il prelievo di acqua di mare per riscaldare i radiatori nei quali circola il GNL; l’acqua contiene organismi marini come plancton, larve e uova di molluschi e pesce, che potrebbero attecchire e intasare le tubazioni dell’impianto, perciò viene filtrata e sterilizzata con l’aggiunta di acido ipocloroso (analogo alla varechina, ndr.) e questo però comporta la quasi totale sterilizzazione e denaturazione di tutto quanto è contenuto nell’acqua, che poi viene reimmessa nel mare;

        nella configurazione a “circuito aperto” degli impianti di rigassificazione uno dei rischi è la perdita di produttività del mare, un effetto di “sterilizzazione” del mare sia dal punto di vista microbiologico che di riproduzione da parte degli organismi che vivono nell’habitat marino adiacente al sistema, la mortalità di specie e microrganismi marini nelle aree di ripopolamento e di riproduzione;

 

Interroga la Giunta regionale per sapere

 

        se nella disperata ricerca di diminuire in fretta la dipendenza energetica è comunque intenzione dell’assessore acconsentire alla presenza di navi rigassificatrici che funzionino solo a “circuito chiuso”, che utilizzino quindi una piccola parte del metano trasportato, per ricavarne il calore necessario a rigassificare il GNL al fine di evitare un enorme danno diretto all’ambiente marino, quale la perdita di plancton, larve, uova, ecc, ed escludere un danno indiretto all’uomo, per l’immissione in mare di solfati e cloro-derivati

        se siano stati definiti puntuali sistemi di monitoraggio, efficaci e avanzati, per controllare comunque che l’ambiente non ne esca danneggiato e garantire che gli impianti lo rispettino e non superino le soglie di impatto prestabilite

 

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