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Legislatura XI - Atto di indirizzo politico approvato ogg. n. 5146 -
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Approvato in data: 11/05/2022

Testo:

 

RISOLUZIONE

 

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

 

 

Visti l’articolo 38, comma 2, del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa e l’articolo 5 della legge regionale n. 16 del 2008;

 

vista la legge 24 dicembre 2012, n. 234 (Norme generali sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea);

 

vista la legge regionale 28 luglio 2008, n. 16 (Norme sulla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla formazione e attuazione delle politiche e del diritto dell'unione europea, sulle attività di rilievo internazionale della Regione e sui suoi rapporti interregionali. Attuazione degli articoli 12, 13 e 25 dello Statuto regionale);

 

vista la Relazione approvata dalla I Commissione assembleare ai sensi dell’articolo 38, comma 2, del Regolamento interno ed i pareri delle Commissioni competenti per materia approvati ai sensi del medesimo articolo 38, comma 1, allegati alla Relazione;

 

visto il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2022 “Insieme per un'Europa più forte” – COM (2021) 645 del 19 ottobre 2021;

 

viste le risultanze dell’udienza conoscitiva svolta dalla I Commissione sul programma di lavoro della Commissione europea per l’anno 2022 nella seduta del 23 febbraio 2022;

 

vista la Relazione della Giunta regionale sullo stato di conformità in relazione agli atti normativi e di indirizzo emanati dagli organi dell’Unione europea (anno 2021);

 

visto il Rapporto conoscitivo della Giunta regionale per la Sessione europea 2022 (delibera della Giunta n. 511 del 4 aprile 2022);

 

vista la Risoluzione n. 3328 del 11 maggio 2021 "Sessione europea 2021. Indirizzi relativi alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla fase ascendente e discendente del diritto dell’Unione europea”;

 

considerato che la legge regionale n. 16 del 2008, all’articolo 5, disciplina la Sessione europea dell’Assemblea legislativa quale occasione istituzionale annuale per la riflessione sulla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla fase ascendente e discendente delle politiche e del diritto dell’Unione europea nelle materie di competenza regionale e per l’espressione di indirizzi generali alla Giunta relativamente all’attività della Regione nell’anno di riferimento;

 

considerato inoltre che la stessa legge, all’art. 3 ter, prevede che la Regione Emilia-Romagna, al fine di garantire la partecipazione degli enti locali, dei portatori di interesse e dei cittadini del territorio emiliano-romagnolo alle proprie attività di partecipazione alla formazione e attuazione delle politiche e del diritto dell'Unione europea, promuove “anche mediante strumenti informatici, consultazioni sulle singole iniziative e proposte di atti legislativi dell'Unione europea, in particolare su quelle segnalate in esito ai lavori della sessione europea dell'Assemblea legislativa” e che a questo scopo si avvalga anche della Rete europea regionale;

 

considerato l’interesse della Regione Emilia-Romagna in riferimento a determinati atti e proposte preannunciati dalla Commissione europea per il 2022 ed individuati a seguito dell’esame del Programma di lavoro della Commissione europea svolto dalle Commissioni assembleari per le parti di rispettiva competenza;

 

considerato quanto riportato nella Relazione della Giunta sullo stato di conformità dell’ordinamento regionale per il 2021, ai fini del successivo adeguamento dell’ordinamento regionale;

 

considerato, inoltre, quanto riportato nel Rapporto conoscitivo per la Sessione europea 2022 in merito alle priorità della Giunta regionale relative alla fase ascendente e discendente;

 

considerato il ruolo delle Assemblee legislative regionali nella fase di formazione delle decisioni europee ai sensi del Protocollo n. 2 sull’applicazione del principio di sussidiarietà e proporzionalità allegato Trattato di Lisbona e della legge 234 del 2012 che regola la partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea;

 

considerata l’importanza del rafforzamento degli strumenti di collaborazione tra le Assemblee legislative, a livello nazionale ed europeo, sul controllo della sussidiarietà e sul controllo di merito degli atti e delle proposte dell’Unione europea;

 

considerata altresì l’opportunità di contribuire a favorire la massima circolazione orizzontale e verticale delle informazioni sulle attività svolte in fase ascendente, già a partire dagli esiti dell’esame del Programma di lavoro annuale della Commissione europea;

 

considerato altresì che la Sessione europea 2022 si svolge in un quadro di grande incertezza, in cui si registra, oltre alla crisi socioeconomia causata dalla pandemia del covid-19 che non può certo considerarsi conclusa, l’aggressione militare della Russia a danno dell’Ucraina. È un contesto complesso, caratterizzato da una crisi globale causata da fattori di natura diversa, a cui si somma una guerra che si sta combattendo nel cuore stesso dell’Europa. Una tragedia, prima di tutto umanitaria, che sta mettendo in discussione l’ordine sovranazionale e, di conseguenza, i principi politici ed economici che da 70 anni regolano le nostre democrazie. Sullo sfondo vi sono le grandi sfide del nostro tempo, cioè la transizione verde e digitale che stanno ridefinendo le modalità e l’ambito dell’agire dei cittadini in rapporto all’ambiente, al lavoro, alla sanità.

 

 

Riprendendo le considerazioni emerse nel corso del dibattito politico nelle diverse Commissioni assembleari sulle tematiche di rilevanza europea,

 

1) Con riferimento alla programmazione 2023-2027 della Politica Agricola Comune, si richiamano i regolamenti chiave di riordino della PAC approvati nel 2021 (Regolamenti (UE) n. 2021/2115, n. 2021/2116 e n. 1306/2013) e le principali novità di attuazione introdotte dalla riforma.  A questo proposito si evidenzia in particolare che:

ciascuno Stato membro è chiamato ad elaborare un Piano strategico nazionale (PSN) le cui azioni dovranno concorrere al raggiungimento di nove obiettivi specifici e di un obiettivo trasversale, attraverso la programmazione e l’attuazione degli interventi previsti in entrambi i pilastri della PAC (finanziati dal FEAGA e dal FEASR);

al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal, nonché in coerenza con la Strategia europea sulla biodiversità, almeno il 35% dei fondi per lo sviluppo rurale deve essere destinato a misure di contrasto dei cambiamenti climatici e almeno il 25% dei pagamenti diretti deve essere destinato ai regimi ecologici;

viene introdotto quello che è stato definito come il terzo pilastro della politica agricola comune: il pilastro sociale in base al quale si prevede una condizionalità sociale che vincola i finanziamenti alle aziende al rispetto dei contratti e delle leggi in materia di condizioni di lavoro, in linea con le sfide lanciate dalla strategia “Farm to Fork”.

 

2) Si evidenzia altresì che il PSN, inviato dal Governo italiano alla Commissione europea il 1° gennaio 2022, come previsto dal Regolamento (UE) n. 2115/2021, una volta approvato, costituirà la cornice programmatoria di riferimento per l’utilizzo delle risorse finanziarie disponibili a livello nazionale. Su questo aspetto si richiamano le osservazioni formulate in fase ascendente dalla Regione Emilia-Romagna su quelle che all’epoca erano le proposte di regolamento sulla nuova PAC 2021-2027 (risoluzione oggetto n. 7208 del 24 settembre 2018) e si rileva che le Regioni continueranno a svolgere il ruolo di Autorità di Gestione in cooperazione e a sostegno dell'Autorità di Gestione Nazionale e che il modello di governance proposto dalle Regioni e Province Autonome al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf) per il periodo 2023-2027 prevede:

per gli interventi a pagamento diretto: programmazione e gestione da parte del Mipaaf in convenzione con Regioni e Province Autonome;

per gli interventi di settore: programmazione del Mipaaf in accordo con le Regioni e Province Autonome e la gestione delle Regioni e Province Autonome.

per gli interventi di Sviluppo Rurale: programmazione e gestione delle Regioni e Province Autonome, ad eccezione di alcuni interventi di rilevanza nazionale (es. risk management).

Il PSN proposto ha già designato le autorità e gli organi di governo, che saranno composti dall'Autorità Competente (Mipaaf), dalle Autorità di Gestione Nazionali e Regionali, dagli Organismi di Controllo e dagli Organismi di Pagamento Nazionali e Regionali. Restano da dettagliare i rispettivi compiti.

In tale contesto, si auspica che il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf) accolga la richiesta delle Regioni e delle Province Autonome di formalizzare una cabina istituzionale di indirizzo e coordinamento politico-strategico, al fine di definire un quadro di governance che consenta il raggiungimento degli obiettivi fissati, così come definiti nel nuovo modello e si invita la Giunta a continuare ad impegnarsi nei tavoli di lavoro previsti in questo senso.

Considerato inoltre che ai regolamenti chiave della nuova PAC seguirà nel corso del 2022 l’adozione degli atti di esecuzione e delegati, si invita la Giunta a monitorare tali iniziative, a partecipare ai tavoli di lavoro previsti sia a livello nazionale che europeo e a tenere informata la commissione assembleare competente sugli sviluppi del quadro normativo del settore, anche alla luce dell’importante dotazione finanziaria riservata alla nuova Politica Agricola Comune, pari a 387 miliardi di euro di cui 34 destinati all’Italia per il periodo 2023-2027.

 

3) Con riferimento al settore “Qualità delle produzioni”, si segnala che la Commissione europea ha recentemente adottato la Proposta di regolamento relativo alle indicazioni geografiche (IG) dell'Unione europea di vini, bevande spiritose e prodotti agricoli ( COM/2022/134 del 31 marzo 2022), già indicata tra quelle di interesse nella risoluzione oggetto n.3328 “Sessione europea 2021” del 11 maggio 2021 e citata anche in occasione dell’udienza conoscitiva della I Commissione assembleare “Bilancio, affari generali ed istituzionali” sul Programma di lavoro della Commissione europea tenutasi il 23 febbraio 2022. Si sottolinea che la proposta di riforma IG intende superare le criticità dell’attuale sistema, rafforzandone l'ambizione, e rappresenta pertanto una grande opportunità per consolidare la politica sulla qualità agroalimentare europea.  Si ribadisce pertanto l’interesse rispetto a questa iniziativa e si chiede alla Giunta e all’Assemblea, ognuna per le proprie competenze, di approfondire i contenuti della proposta, considerato che nel territorio dell’Emilia-Romagna si contano 44 Dop e Igp di prodotti alimentari e 30 riguardanti i vini e che tra queste, sono comprese IIGG di grande valore economico e di vasta popolarità, che rappresentano una notevole incidenza sul sistema delle produzioni di qualità nazionale ed europeo.

 

4) Rispetto al tema dell’energia, si richiama quanto già espresso in occasione dell’esame del pacchetto “Pronti per il 55%” (risoluzione oggetto n. 4235 del 10 novembre 2021) e della proposta sulla Prestazione energetica per l'edilizia (risoluzione oggetto n. 4995 del 30 marzo 2022) ribadendo l’importanza di continuare a perseguire gli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti fissati a livello di Unione europea; si invitano pertanto Giunta e Assemblea a monitorare l’iter delle iniziative citate e gli sviluppi della strategia del Green deal, anche alla luce dei cambiamenti degli equilibri geopolitici che, come noto, stanno incidendo profondamente sul sistema di approvvigionamento di fonti energetiche e materie prime e che richiedono un’ulteriore accelerazione verso soluzioni che perseguano l’obiettivo della rapida transizione alle fonti rinnovabili e alla conseguente indipendenza energetica europea, nazionale e regionale.

 

5) La Regione, alle luce dei nuovi e sfidanti obiettivi assunti dalla Comunità internazionale in materia di clima ed energia ed in linea con la normativa europea in materia, ha deciso di accelerare fortemente la transizione ecologica, individuando le linee di intervento prioritarie su cui concentrare la propria azione: con la sottoscrizione del Patto per il Lavoro e per il Clima ha confermato il proprio impegno a guidare la transizione energetica attraverso la condivisione di un’unica strategia in grado di generare nuovo sviluppo e nuovo lavoro, ponendosi l’obiettivo di raggiungere la decarbonizzazione prima del 2050 e il 100% di energie rinnovabili entro il 2035.

Occorre inoltre segnalare come, all’interno del nuovo Piano Triennale di attuazione 2022-2024 del Piano Energetico regionale vengano rafforzati gli obiettivi della Regione Emilia-Romagna in materia di economia verde, di risparmio ed efficienza energetica, di sviluppo di energie rinnovabili, di interventi su trasporti, ricerca, innovazione e formazione, facendo propri gli obiettivi europei al 2030 e al 2050 in materia di clima ed energia, come driver di sviluppo dell’economia regionale.

Le nuove sfide poste dal Patto per il lavoro e per il clima rappresentano il punto di partenza del nuovo Piano Triennale di attuazione 2022-2024 del Piano Energetico Regionale, che definirà per il prossimo triennio:

obiettivi da raggiungere;

misure attraverso le quali raggiungerli;

risorse a disposizione per la sua realizzazione.

L’attenzione, in particolare, è posta sui seguenti elementi strategici:

la riduzione delle emissioni climalteranti;

l’incremento della quota di copertura dei consumi attraverso l’impiego di fonti rinnovabili;

l’incremento dell’efficienza energetica.

 

6) Su questa complessiva situazione, ha inciso e sta incidendo il cambio di scenari cui abbiamo assistito negli ultimi due anni: la ripresa dell’economia mondiale dopo la pandemia ha determinato un notevole aumento della domanda di materie prime, energetiche e non, che a sua volta ha determinato un’impennata dei prezzi a partire dalla seconda metà del 2021. Questi rincari hanno inciso maggiormente in quei Paesi che non hanno una concreta differenziazione nell’approvvigionamento di fonti energetiche e materie prime. Nel 2022 i cambiamenti degli equilibri geopolitici connessi al conflitto russo-ucraino condurranno presumibilmente ad un riassetto degli approvvigionamenti energetici in Europa e nel Mondo di cui le azioni europee, nazionali e regionali in materia dovranno tenere necessariamente conto, come recentemente emerso anche in sede di G7 e presente prioritariamente nell’agenda europea.

 

7) Tra i molteplici strumenti individuati dal Patto per il Lavoro e per il Clima per il raggiungimento degli obiettivi prioritari per la transizione energetica, è stata prevista l'adozione di una Legge regionale sulle comunità energetiche, al fine di dotare la Regione di uno strumento finalizzato alla promozione e al sostegno della costituzione di comunità energetiche rinnovabili, con particolare riguardo a quelle a forte valenza sociale e territoriale, che pongano persone fisiche, imprese, enti territoriali e autorità locali, enti di ricerca e formazione, enti religiosi, enti del terzo settore e di protezione ambientale al centro della transizione energetica.

Attraverso il progetto di legge regionale, volto a proseguire dunque nella direzione tracciata dal Legislatore europeo con la Direttiva UE n. 2001 dell'11 dicembre 2018 e dal legislatore nazionale (prima con l'art. 42-bis del Decreto Legge n. 162 del 30 Dicembre 2019, che ha parzialmente recepito i contenuti della Direttiva 2018/2001/UE e, successivamente, con l'emanazione del Decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, che li ha compiutamente attuati), si intende dotare la Regione di uno strumento legislativo volto alla promozione e al sostegno dell'autoconsumo collettivo e delle comunità energetiche rinnovabili che ponga persone fisiche, PMI, enti territoriali e autorità locali, ivi incluse le amministrazioni comunali, enti di ricerca e formazione, enti religiosi, enti del terzo settore e di protezione ambientale, nonché le amministrazioni locali contenute nell'elenco delle amministrazioni pubbliche divulgato dall'ISTAT, al centro della transizione energetica.

Tale progetto di legge è attualmente all'esame della competente Commissione assembleare.

 

8) Con riferimento alla nuova programmazione dei fondi europei 2021-2027, si ricorda che dopo un confronto con enti locali e partenariato economico e sociale, sono stati approvati in Assemblea legislativa i programmi regionali FESR e FSE+ (Delibere n. 68 e 69 del 02 febbario2022). Per ciascun Programma regionale le risorse a disposizione ammontano a 1.024.214.641 euro, di cui la quota UE è pari a 409.685.857 euro a cui si sommano 614.528.605 euro di risorse nazionali e regionali. Complessivamente, quindi, le risorse superano i 2 miliardi di euro, 780 milioni in più rispetto al precedente settennato.

Si sottolinea altresì che trasformazione ecologica e digitale, inclusione sociale, piena parità di genere, protagonismo delle nuove generazioni e ricucitura delle disuguaglianze territoriali sono gli obiettivi che la Regione Emilia-Romagna persegue attraverso i programmi FESR e FSE+ che si inseriscono nel disegno strategico definito dal Patto per il lavoro e per il clima, dal Documento strategico regionale 2021-2027, dalla Strategia di specializzazione intelligente 2021-2027, dalla Strategia regionale Agenda 2030 e dall’Agenda Digitale Emilia-Romagna.

Entrambi i programmi sono definiti in stretta coerenza con le principali strategie europee e nazionali che individuano nella transizione ecologica e digitale i due pilastri dello sviluppo economico e sociale dei territori, rafforzandone la coesione. Inoltre, rispetto al quadro nazionale, i programmi si inseriscono nelle priorità tracciate dall’Accordo di Partenariato, rispondono alle sfide indicate nelle “raccomandazioni specifiche paese 2020” e nell’Allegato D al Country Report 2019 ed infine agiscono in piena sinergia e complementarità con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per evitare il sovrapporsi degli interventi e individuare strategie comuni in grado di migliorare gli impatti dei singoli Programmi e garantire continuità delle politiche.

Per quanto riguarda il FESR, quasi un terzo delle risorse, pari a 307 milioni di euro, è destinato a sostenere progetti per una economia verde e resiliente; mentre per quanto riguarda l’FSE+ il 50%, pari a 502 milioni di euro, è destinato direttamente all’occupazione, a partire da quella giovanile e con un’attenzione specifica a quella femminile, in considerazione del prezzo che giovani e donne hanno pagato anche per la pandemia. Inoltre, almeno il 10% di tutti fondi dovrà coprire progetti riguardanti i territori più fragili, in particolare aree interne e montagna.

Nel quadro dell'accordo di partenariato, che è stato presentato dall'Italia il 17 gennaio e che sarà approvato entro il 17 maggio, i programmi ora sono in attesa della approvazione definitiva da parte della Commissione.

Alla luce delle considerazioni sopra espresse, si ribadisce il forte interesse a proseguire il percorso informativo e di confronto già avviato e si invita la Giunta ad informare l’Assemblea sullo sviluppo dell’iter di approvazione dei Programmi regionali FESR e FSE+ e della loro messa a terra.

 

9) Nell'ottica di combattere lo spopolamento dei territori più fragili, anche garantendo la presenza di servizi bancari in particolare nelle aree interne e di montagna, si coglie l'occasione della revisione in atto del quadro normativo europeo per il recepimento nell'Unione Bancaria degli Accordi finali di Basilea 3 plus per evidenziare l'opportunità di rivedere il quadro regolamentare bancario europeo, in particolare quanto previsto dall'art. 40 del Regolamento (UE) n. 468/2014, allo scopo di prendere in considerazione, successivamente, la possibilità di riconoscere forme di proporzionalità che sostengano la natura mutualistica derivante dall'articolo 45 della Costituzione italiana e della loro peculiarità localistica.

A tal fine si invita la Giunta a valutare la opportunità di sollecitare un intervento unitario della Conferenza delle Regioni e del Comitato europeo delle Regioni, nei confronti del Governo italiano e del Parlamento Europeo.

 

10) Nel quadro delle risorse messe a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), si richiama inoltre il progetto “Mille esperti - Piano territoriale dell’Emilia-Romagna” sul quale nella seduta del 20 aprile, nell’ambito del Coordinamento tra le Commissioni assembleari I e II, si è svolta un’informativa del direttore generale Risorse, Europa, Innovazione e Istituzioni e l’audizione degli esperti regionali PNRR con focus sulle diverse province.

Si evidenzia che il Piano si pone l’obiettivo di realizzare un percorso di collaborazione interistituzionale e di consultazione con tutti i rappresentanti locali. Partendo dai tavoli negoziali già esistenti, il percorso mira a dare concreta attuazione alle azioni di riforma in materia di semplificazione e velocizzazione delle procedure amministrative propedeutiche all’implementazione dei progetti previsti nel PNRR.

Si sottolinea che nella definizione dei fabbisogni, il piano territoriale segue le sei missioni del PNRR (Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastrutture per una mobilità sostenibile; Istruzione e ricerca; Inclusione e coesione; Salute) e si concentra in primis sul nucleo degli investimenti già finanziati a valere sul PNRR e sul Piano complementare. Un aspetto qualificante nella pianificazione dei fabbisogni è la sinergia tra la programmazione dei Fondi europei per la Coesione 2021-27, i fondi per lo sviluppo rurale per il biennio transitorio e per il 2023-27 e gli investimenti previsti dal PNRR, per massimizzare l’impatto degli investimenti a livello territoriale, assicurare l’integrazione dei fondi ed il loro contributo congiunto al raggiungimento degli obiettivi strategici regionali.

Considerato l’eccezionale ammontare delle risorse derivanti dal PNRR e dalla nuova programmazione 2021-2027, si invita la Giunta a tenere informata l’Assemblea sull’andamento del Piano territoriale dell’Emilia-Romagna e sul raggiungimento degli obiettivi previsti;

 

11) Con riferimento alla Cooperazione territoriale europea sostenuta dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), per il ciclo 2021-2027 la Regione Emilia-Romagna intende promuovere la partecipazione attiva del territorio regionale e del suo sistema alle opportunità che verranno messe a disposizione con la futura programmazione, ribadendo il suo impegno nei diversi programmi con l’assunzione di ruoli di rappresentanza e coordinamento delle altre Regioni italiane. In questa ottica è stato mantenuto il ruolo di Autorità unica di gestione del programma ADRION e si è data continuità ai ruoli di indirizzo e di coordinamento assunti nei Programmi di cooperazione territoriale transfrontalieri (Italia-Croazia), transnazionali (MED e Central Europe) e interregionali (Interreg Europe, Espon, Urbact, Central Europe). In questo quadro, si invita la Giunta a tenere informata l’Assemblea sulle risorse che verranno destinate alle attività di cooperazione territoriale europea.

 

12) Con riferimento all’attuazione della strategia “Green Deal europeo”, si richiamano le osservazioni già formulate nella risoluzione oggetto n. 4235 del 10 novembre 2021, in occasione dell’esame del pacchetto di misure denominato “Pronti per il 55%” e, nel ribadire  l’importanza di continuare a perseguire gli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti fissati a livello di Unione europea, si conferma in generale l’interesse rispetto alle iniziative collegate all’attuazione della strategia Green Deal; a questo scopo si chiede alla Giunta e all’Assemblea, ognuna per le proprie competenze, di continuare a seguire gli sviluppi del pacchetto “Pronti per il 55%” e di monitorare le iniziative del nuovo Pacchetto "Inquinamento zero" al fine di valutare l’opportunità di esprimere osservazioni sulle proposte che la Commissione europea presenterà.

 

13) Sempre nell’ambito delle iniziative di attuazione del Green Deal, si richiama la Comunicazione “Strategia dell’UE per il suolo per il 2030” del 17 novembre 2021, nella quale la Commissione europea ha illustrato le iniziative che intende mettere in campo nei prossimi anni per proteggere e ripristinare i suoli e garantire che siano utilizzati in modo sostenibile; a questo proposito si evidenzia che il processo di riforma del sistema di governo del territorio avviato con la legge regionale n. 24/2017, volto al contenimento del consumo di suolo attraverso il riuso e la rigenerazione dei tessuti urbani ed al raggiungimento al 2050 dell’obiettivo del consumo di suolo a saldo zero, è coerente con gli obiettivi definiti dal 7° Programma di Azione Ambientale (PAA) e in linea con la Strategia dell’UE per il suolo per il 2030 e si invitano la Giunta e l’Assemblea a monitorare anche le future proposte collegate alla tale strategia;

 

14) In riferimento alle direttive sulla prestazione energetica nell’edilizia (direttive 2010/31/UE, 2018/844/UE e 2012/27/UE), si invita la Giunta a tenere conto, in fase di attuazione, anche delle previsioni contenute nella Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla prestazione energetica nell’edilizia (rifusione) – COM (2021) 802 del 15 dicembre 2021 che va a modificare, sostituire e abrogare la vigente direttiva 2010/31/UE. A questo proposito si ricorda che su questa iniziativa la Regione Emilia-Romagna si è recentemente espressa con la Risoluzione oggetto n. 4995 del 30 marzo 2022.

 

15) Per quanto riguarda la mobilità e i trasporti, si rileva che la Regione Emilia-Romagna promuove da anni lo sviluppo della mobilità elettrica e la sperimentazione di carburanti alternativi al diesel sia per il trasporto privato che pubblico e si conferma l’importanza di impegnarsi affinché anche il settore dei trasporti contribuisca in modo sostanziale agli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati per il 2030 e 2050;  tuttavia, in particolare rispetto alla Proposta di regolamento sulla realizzazione di infrastrutture per i combustibili alternativi e che abroga la direttiva 2014/94/UE (COM/2021/559) del 14 luglio 2021, si ribadiscono gli elementi di criticità in merito al rapido superamento dei carburanti fossili e alla realizzazione di infrastrutture per i combustibili alternativi al 2025 per la rete di navigazione interna,  già evidenziati nella Risoluzione oggetto 4235 del 10 novembre 2021, in occasione dell’esame del pacchetto di misure denominato “Pronti per il 55%”.

Si ritiene di particolare interesse il tema della mobilità sostenibile e intelligente rispetto agli obiettivi di miglioramento della qualità dell’aria e della sicurezza della circolazione. Si valutano positivamente le azioni intraprese dalla Regione per promuovere le opportunità date dall’evoluzione dei sistemi di trasporto intelligente (ITS) e infomobilità e le iniziative assunte per incentivare l’uso del trasporto pubblico, soprattutto tra i più giovani. Alla luce dell’interesse espresso, si chiede a Giunta e Assemblea di continuare a monitorare le eventuali proposte europee in materia.

 

16) Con riferimento all’economia circolare e alle materie plastiche, si ricorda il nuovo Piano Regionale di gestione Rifiuti e Bonifica delle aree inquinate (attualmente giunto alla fase di adozione con la delibera di Giunta n.2265 del 27 dicembre 2021 recante “Adozione della proposta di Piano regionale di gestione dei rifiuti e per la bonifica delle aree inquinate (PRRB) 2022-2027). Si sottolinea inoltre l’attiva partecipazione della Giunta nei tavoli tecnici per l’attuazione della Direttiva (UE) 2019/904 sulla “Riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente” (“single-use plastics-SUP”, recepita con Dlgs n. 196/2021 e che ha portato all’adozione del D.M. 2 settembre 2021 contenente il Programma sperimentale Mangiaplastica) e della Direttiva 2019/883/UE relativa agli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi (recepita con DLgs n. 197/2021) e si invita la Giunta a tenere informata l’Assemblea sugli sviluppi dei lavori.

 

17) Con riferimento all’attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali, si sottolineano le numerose e importanti attività messe in campo dalla Regione nel 2021 sulla tutela dell’infanzia e dell’adolescenza in coerenza con i principi affermati nel Pilastro europeo dei diritti sociali (n. 11 “Assistenza all’infanzia e sostegno ai minori”) e con gli indirizzi espressi dalla Commissione europea nella “Strategia dell’Unione sui diritti dei minori” - COM(2021)142 e nella Proposta di raccomandazione che istituisce una garanzia europea per l'infanzia - COM(2021)137 del 24 marzo 2021. Si ritiene importante evidenziare il fatto che la “Strategia dell’Unione sui diritti dei minori” è perfettamente in linea con la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ed in particolare con la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.

Richiamata inoltre la legge regionale 14/2008, ed in particolare gli artt. 17 e 18, si osserva che il Tavolo regionale per la qualificazione del sistema di cura e accoglienza dei minori, istituito con delibera di Giunta n. 1444/2020, ha concluso nel 2021 i lavori sulle indicazioni regionali per la strutturazione e il raccordo delle équipe territoriali e di secondo livello che hanno il compito di intervenire sulle situazioni più complesse anche legate a situazioni di maltrattamenti, abusi e violenza assistita (delibera di Giunta n. 1627/2021); si rileva altresì che lo stesso Tavolo nel 2022 proseguirà la propria attività con l’obiettivo di arrivare alla definizione dei requisiti e delle procedure per l’accreditamento dei servizi e delle strutture che accolgono minori; si invita pertanto la Giunta a tenere informata la Commissione sui lavori del Tavolo, sia rispetto al monitoraggio del lavoro delle diverse equipe sul territorio, sia in riferimento agli sviluppi della definizione dei requisiti per l’accreditamento delle strutture che accolgono i minori.

Con riferimento all’ambito dei minori, si valutano positivamente le Linee Guida Regionali sui Centri per le famiglie e si auspica che la Giunta prosegua la promozione della genitorialità, in particolare nel valorizzare e sostenere le competenze ed il protagonismo delle famiglie quali attori sociali che svolgono un ruolo fondamentale nella costruzione di legami fiduciari e dei processi identitari che sono alla base di una società inclusiva e coesa.

 

18) Rispetto all’emergenza collegata alla guerra in Ucraina, si sottolinea con soddisfazione il forte slancio di accoglienza e di aiuto che la collettività regionale ha espresso in questa situazione e, con particolare riferimento all’accoglienza dei minori, si valuta positivamente sia il rafforzamento delle forme di accoglienza e tutela già esistenti, sia le iniziative promosse dalla Regione con il Tribunale per i minorenni, la Procura della repubblica presso il TpM, la Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza e una rappresentanza dei servizi sociali dei Comuni al fine di arrivare ad una rapida definizione di linee guida per orientare l’attività degli enti coinvolti nel sistema di accoglienza dei minori stranieri, soprattutto in riferimento a quelli non accompagnati.

Si presterà particolare attenzione, come previsto dalle recenti normative nazionale e regionale, a favorire un sistema di accoglienza diffusa coinvolgendo gli enti del terzo settore, i Centri di servizio per il volontariato, gli enti e le associazioni iscritte al registro di cui all’articolo 42 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, gli enti religiosi civilmente riconosciuti, le Organizzazioni della società civile.

 

19) Rispetto agli interventi a favore dell’adolescenza, si evidenzia che le azioni svolte e le iniziative intraprese dalla Regione nel 2021 sono in linea con gli indirizzi espressi dal Piano d’azione UE per l’attuazione del Pilastro europeo diritti sociali adottato dalla Commissione europea il 4 marzo 2021. A questo proposito, tra gli obiettivi da raggiungere entro il 2030, si richiama in particolare quello di “garantire che almeno il 78% della popolazione tra i 20 e i 64 anni abbia un lavoro attraverso azioni che contrastino il divario di genere a livello occupazionale, aumentino l'offerta di servizi per la prima infanzia e migliorino le prospettive per i giovani che non lavorano e non studiano (NEET)” e si invita la Giunta a tenere informata l’Assemblea sugli sviluppi delle attività del gruppo di lavoro costituito nel 2021 sulla prevenzione e contrasto del fenomeno del ritiro sociale che vede la partecipazione di 50 professionisti appartenenti ai Servizi sociali territoriali, Servizi sanitari, Spazi giovani, Centri per le famiglie, Servizi educativi, mondo della Scuola e della Formazione professionale.

 

20) Con riferimento alle politiche per la salute, si sottolinea l’impegno della Regione per proteggere la salute dei cittadini contro la pandemia COVID-19 e si evidenzia che le politiche messe in atto sono coerenti con il quadro europeo e nazionale; rispetto all’impatto che la pandemia ha avuto su molti servizi riconosciuti come essenziali, fra cui gli screening, si evidenzia la necessità di proseguire nel monitoraggio routinario sull’andamento dei programmi di screening in regione. Al fine di garantire il recupero delle liste di attesa per prestazioni sanitarie ancora in sospeso, sarà utile valorizzare le misure migliorative adottate nel periodo pandemico, anche stabilizzando il personale assunto nel corso di tale periodo, e garantendo la copertura dei servizi che saranno introdotti grazie ai finanziamenti erogati per mezzo dei fondi PNRR.

 

21) Rispetto alla sicurezza dei lavoratori, si sottolinea che la Regione Emilia-Romagna ha da sempre grande attenzione alla protezione dei lavoratori e della popolazione in generale dalla presenza di amianto e si concorda sulla necessità di abbassare il valore limite di esposizione per l’amianto. Richiamate pertanto le recenti direttive UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro (n. 2019/1832 sulle protezioni individuali, n. 2019/1834 sull’assistenza medica a bordo delle navi, n. 2019/1833 agenti biologici sul luogo di lavoro e n. 2019/130 esposizione ad agenti chimici) e il Quadro strategico dell'UE in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro 2021-2027. Sicurezza e salute sul lavoro in un mondo del lavoro in evoluzione – COM (2021)323 adottato dalla Commissione europea il 28 giugno 2021, si invita la Giunta a seguire l’evoluzione delle norme e delle iniziative nazionali ed europee relative ai rischi collegati all’amianto, con l’impegno di dare attuazione nel contesto delle diverse politiche regionali alle azioni previste.

 

22) Con particolare riferimento alla nuova iniziativa del Programma di lavoro della Commissione europea 2022,  “Strategia europea per l'assistenza - Comunicazione su una strategia europea per l'assistenza, accompagnata dalla revisione degli obiettivi di Barcellona e da una proposta di Raccomandazione del Consiglio sull'assistenza a lungo termine (carattere non legislativo, 3° trimestre 2022)”  si rileva che, sulla base degli insegnamenti tratti dalla pandemia, che ha messo in luce l’esigenza di creare un’Unione Europea della Salute, si rende ancora più necessaria l’adozione di una strategia comune per migliorare globalmente l'assistenza. La nuova strategia europea sarà destinata sia a coloro che prestano assistenza che a coloro che la ricevono, dall'assistenza all'infanzia all'assistenza a lungo termine. L’auspicio è quello che vi sia un cambiamento culturale che, dal concetto prestazionale dell’assistenza, passi alla presa in carico della persona nell’intero arco della sua vita, attraverso un'assistenza sostenibile a lungo termine che garantisca a tutti un accesso migliore e più economico a servizi di qualità. Si richiama su questo tema la legge regionale n. 2/2014 “Norme per il riconoscimento e il sostegno dei caregiver familiare” con cui la Regione Emilia-Romagna riconosce e valorizza la figura del caregiver familiare in quanto componente informale della rete di assistenza alla persona e risorsa del sistema integrato dei servizi sociali, socio-sanitari e sanitari.

 

23) Con riferimento alla Decisione (UE) 2021/2316 del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 dicembre 2021 relativa a un Anno europeo dei giovani (2022), si sottolinea che il Parlamento europeo e il Consiglio hanno ritenuto di accogliere la proposta della Commissione europea di designare l’anno 2022 come «Anno europeo dei giovani» al fine di stimolare un processo di riflessione sul futuro dei giovani e sulla loro partecipazione attiva alla costruzione del futuro dell’Europa dopo due anni di restrizioni dovute alla pandemia del Covid-19 che ha sospeso, e in alcuni casi anche interrotto, il loro percorso di crescita con riferimento a istruzione, occupazione e inclusione sociale, con ricadute anche sulla loro salute mentale.

Si ricorda che la V Commissione “Cultura Scuola Formazione Lavoro Sport e Legalità”, nell’ambito dei lavori per la Sessione europea 2022, ha dedicato un approfondimento alle iniziative dell’Anno europeo dei giovani nella seduta del 21 aprile 2022, con i contributi della dott.ssa Rosaria Giannella, del Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha relazionato su “Obiettivi, eventi e iniziative per il 2022 - Anno europeo dei giovani” e della Vicepresidente della Regione Elly Schlein, che ha completato il quadro con un’informativa sulle iniziative della Regione Emilia-Romagna collegate all’anno europeo dei giovani. Ritenendo il tema di grande interesse, si riporta di seguito una sintesi di quanto emerso in seduta.

L’obiettivo di questa iniziativa è di coinvolgere attivamente i giovani, soprattutto quelli con minori opportunità, nella costruzione di un’Europa più inclusiva, verde e digitale attraverso azioni e strumenti messi in campo con un approccio trasversale sia in senso verticale che orizzontale, cioè coinvolga tutti i livelli di governo e i diversi settori politici. Ai giovani dovranno essere messe in luce sia le nuove opportunità che deriveranno dalla transizione verde e digitale, sia i programmi e le opportunità esistenti che, soprattutto nei contesti più disagiati, non sono particolarmente noti ma che potrebbero aiutare i ragazzi nel loro percorsi di formazione professionale.

Per questi obiettivi è stato messo a disposizione un Budget minimo 8 M€ (di cui una parte per supporto a coordinamenti nazionali) e sono state create le condizioni per un lascito che vada oltre il 2022 che sarà da individuare nel QFP 2021-2027. La maggior parte delle risorse sono drenate dal programma Erasmus e gestite direttamente dalla Commissione europea e solo una piccola parte è a disposizione dei coordinamenti nazionali. Con la legge di bilancio il governo italiano ha inoltre previsto delle risorse specifiche all’anno assegnate al Dipartimento delle Politiche giovani della Presidenza del consiglio.

Come richiesto dalla Commissione europea, il Capo del Dipartimento per le Politiche Giovanili è stato designato come coordinatore nazionale per l’Italia dell’Anno Europeo dei Giovani 2022 e attraverso incontri con le parti interessate, garantisce un attivo coinvolgimento al fine di costruire percorsi condivisi di iniziative. A dicembre 2021 è stato quindi istituito un tavolo interistituzionale, con l’intento di stimolare un approccio partecipato finalizzato ad individuare le principali iniziative promosse dalle amministrazioni centrali e locali, Anci Upi, il Consiglio nazionale giovani e l’Agenzia nazionale giovani per le organizzazioni giovanili. Il tavolo si riunisce periodicamente e ha funzione di confronto continuo tra i diversi soggetti per individuare le strategie migliori e le iniziative da porre in essere durante l’anno europeo dei giovani.

L’evento di lancio dell’Anno Europeo dei Giovani 2022 del dipartimento si è tenuto il 24 Marzo 2022 a Roma, presso l’Auditorium Ara Pacis. Purtroppo, l’evento non si è svolto come era stato progettato, ma è stato ridimensionato a causa dello scoppio della guerra in Ucraina. In quell’occasione sono state presentate interessanti iniziative tra cui il Circuito Carta Giovani Nazionale (CGN) per i giovani dai 18 ai 35 anni che mira ad incentivare i “consumi” culturali e formativi, a sostenere la mobilità e la socialità dei giovani; il Progetto Matching Youth Competence (MYC) che partirà nei prossimi mesi in 7 città da nord a sud isole comprese e faciliterà la transizione di giovani tra i 14 e i 35 anni tra scuola e lavoro; il Progetto “Spazi civici di comunità” per favorire la partecipazione alla vita democratica alla co-costruzione di progettualità e iniziative attraverso la creazione di 100 nuovi spazi civici di comunità all’interno di associazioni sportive su tutto il territorio nazionale in cui giovani tra i 14 e i 35 anni potranno praticare varie attività, non solo sportive, guidati da personale appositamente formato anche per fornire supporto psicologico. Infine, l’Agenzia Nazionale Giovani e il Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio Civile hanno lanciato l’Ambassador Network, al fine di celebrare e sostenere le nuove generazioni, per cogliere le opportunità emerse con la transizione verde e quella digitale. Il network è composto da 46 giovani, di età compresa tra i 18 e i 30 anni, residenti in tutte le regioni italiane, che saranno coinvolti nelle iniziative del dipartimento così che in una logica peer to peer possano favorire la diffusione delle informazioni e opportunità offerte dall’Unione europea nelle scuole e nelle università, con particolare riferimento ai Programmi europei Erasmus+: Gioventù e Corpo Europeo di Solidarietà.

A livello europeo, è stato predisposto un portale https://europa.eu/youth/year-of-youth_it in cui si trovano informazioni su opportunità, programmi, iniziative e notizie sui diversi eventi. Le principali iniziative saranno legate a temi quali il lavoro e l’inclusione (ALMA), l’ambiente (Green Track), il digitale (strategie digitali per i giovani), la cultura (angolo dei giovani nel nuovo schema di mobilità per gli artisti nell’UE), la salute, il benessere e lo sport («HealthyLifeStyle4Youth»).

A livello nazionale, esiste il portale Giovani2030 https://giovani2030.it/anno-europeo-della-gioventu-2022/, in cui confluiscono tutte le opportunità che si trovano su siti diversi essendo quella dei giovani una politica trasversale e tutti gli eventi e le iniziative presenti sul territorio nazionale relative all’Anno europeo dei giovani.

Rispetto alle iniziative della Regione Emilia-Romagna per l’anno europeo dei giovani, si è ricordato che i giovani sono stati duramente colpiti dalla pandemia e in questi due anni hanno vissuto una vera e propria sospensione della socialità e in parte anche della continuità educativa.  Questo ha portato la Regione a rendere sempre più complementari tra loro le politiche di contrasto e prevenzione di quei fenomeni di disagio che purtroppo la pandemia sta acuendo. Gli operatori e le operatrici sul campo raccontano di fenomeni di maggiore stress, tendenza alla depressione e addirittura in qualche caso fenomeni di autolesionismo. Dal punto di vista della salute mentale la situazione con la pandemia non è migliorata anzi così come sono aumentate le diseguaglianze sono purtroppo aumentate anche i fenomeni di disagio, motivo per cui nel contesto del percorso per la riscrittura del Piano sociale e sanitario è stato fatto un focus che ha coinvolto tutte le competenze e le energie di chi lavora quotidianamente a contatto con le fasce di giovani. È stata l’occasione per raccogliere gli spunti utili a scrivere le schede sul benessere degli adolescenti e dei preadolescenti e dei giovani che confluiranno nel Piano socio-sanitario. L’obiettivo è quello di affinare le politiche per renderle migliori rispetto ai bisogni che stanno cambiando, così come i giovani stessi continuano a mettere in luce nei loro interventi, chiedendo alle amministrazioni di essere più reattive. La Regione mira a realizzare spazi dove quelle politiche sono costruite insieme.

Sono state poi illustrate le attività di YOUZ, il primo Forum Giovani dell’Emilia-Romagna, che la Regione ha voluto creare nonostante la pandemia e che date le premesse è stato un grandissimo successo con una partecipazione di oltre 2000 giovani nelle 11 tappe territoriali, tenutesi anche online, fino a quella di sintesi che si è tenuta a Bologna a novembre 2021. La piattaforma YOUZ è ancora attiva e fornisce una cornice reale di confronto sui temi che sono anche quelli del patto per il lavoro per il clima. Non si può parlare di NextGenerationEU senza coinvolgere direttamente i giovani per sentire cosa ne pensano, di cosa hanno bisogno, quali sono le preoccupazioni, quale le critiche, quali le speranze per il futuro. Dal percorso fatto sono emerse molte proposte che la Giunta regionale si è impegnata a concretizzare. Le prime 10 hanno costituito un decalogo portato in Giunta, discusso con tutti gli assessori e poi presentato come impegni reali da concretizzare. Il decalogo entrerà nelle nuove linee guida delle politiche giovanili che verranno portate presto all’attenzione dell’Assemblea legislativa. È stato anche fatto un accenno al bando di circa 640.000 € che sarà pubblicato a breve e che sarà accessibile anche a gruppi di giovani associazioni che vorranno mettersi insieme e presentare una progettualità.  Da maggio a settembre ci saranno una serie di workshop di progettazione territoriale tenuti dai servizi regionali, “YOUZ Officina”, per supportare ragazzi e ragazzi nella predisposizione di un progetto da candidare al bando. I progetti del decalogo di YOUZ, alcuni dei quali sono già in fase di realizzazione, sono i seguenti:

1) Potenziamento sportelli d’ascolto scolastici.

2) Potenziamento Spazi giovani e assistenza psicologica gratuita.

3) Certificazione competenze Open Badge. Verrà attivato un sistema di attestazione digitale delle esperienze maturate nell’ambito del volontariato e del servizio civile, e di altre ancora, in modo che possano essere inserite nel curriculum e condivise sui social, a partire da quello dedicato all’impiego, LinkedIn.

4) Carovana del cambiamento, accorciamo le distanze - Il percorso YOUZ diventerà una piattaforma aperta e stabile, attraverso un servizio mobile varato dalla Regione, uno spazio itinerante che ha l’obiettivo di unire i territori, scoprire nuovi talenti e migliorare l’accesso ai servizi e alle opportunità, garantire l’orientamento al lavoro e, in particolare, rispondere a bisogni e idee in ambito creativo e artistico.

5) Ingresso gratuito ai musei.

6) Piattaforma delle idee – Spazio web che permetterà ai giovani di proporre idee e progetti da sviluppare nelle imprese culturali e creative.

7) Ecocashback - Per i tredici Comuni dell’Emilia-Romagna con più di 50mila abitanti sono previsti finanziamenti importanti per la facilitazione e il sostegno alla mobilità dolce. Fino al 20% di questi fondi potranno essere utilizzati per iniziative che incentivano l’utilizzo della bicicletta, con premi e riconoscimenti: bonus chilometrico per gli spostamenti casa-lavoro, riduzione sia del costo di deposito bici nelle velostazioni sia di quello del bike sharing.

8) Bike sharing e ciclopiste - Nei 194 Comuni con meno di 50mila abitanti i contributi regionali saranno destinati alla costruzione di percorsi ciclabili e alla messa in sicurezza delle strade più vicine alle scuole.

9) Estensione del trasporto pubblico locale gratuito agli studenti universitari – Una delle richieste più forti arrivate da YOUZ: allargare agli universitari l’agevolazione già in vigore per gli studenti fino a 19 anni.

10) Servizio civile ambientale.

Le prossime tappe del percorso, come già accennato sopra, prevedono la redazione delle nuove Linee guida regionali per le politiche giovanili, che dopo l’approvazione da parte della Giunta regionale approderanno in Assemblea legislativa per il varo definitivo.

Il focus è stata anche l’occasione per sottolineare l’entusiasmo, l’interesse dei giovani a partecipare a queste esperienze ed evidenziare la vitalità delle loro idee. Di fronte alla negatività della pandemia e ora anche della guerra, i giovani dimostrano una forte resilienza e voglia di riscatto per ripartire, alla quale occorre dare risposte.

Alla luce di quanto sopra riportato,  si sottolinea come l’Anno europeo dei giovani sia una tappa importante in rapporto anche alla realizzazione del Pilastro europeo dei diritti sociali e del patto con le nuove generazioni che è il Next GenerationEU, si chiede che vengano raggiunti i giovani di tutto il territorio per intercettare situazioni di particolare disagio e fragilità e si invita la Giunta ad informare l’Assemblea circa le iniziative che la Regione Emilia-Romagna attuerà nell’ambito del progetto Youz e nel più ampio quadro dell’Anno europeo dei giovani, gli obiettivi che saranno raggiunti e le relative risorse impiegate.

 

24) Con riferimento alla parità di genere e di diritti, si sottolinea che la Regione Emilia-Romagna è da sempre impegnata per la piena attuazione dei principi di uguaglianza e parità e si ritiene che i progetti e gli interventi per le pari opportunità e a favore delle donne nel mondo del lavoro siano in linea con i principi sanciti dai Trattati e dal Pilastro europeo dei diritti sociali e con gli indirizzi formulati dall’Unione europea in materia, nel più ampio quadro dell’obiettivo 5 dell’Agenda 2030 dell’ONU “Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze”; a questo proposito si richiama in particolare la Strategia per la parità di genere 2020-2025, adottata dalla Commissione europea il 5 marzo 2020 e la strategia per l’uguaglianza delle persone LGBTQI 2020-2025 del 13 novembre 2020.

Si evidenzia inoltre che la Regione Emilia-Romagna si è dotata negli anni di un solido e articolato quadro normativo caratterizzato da un approccio trasversale, intersezionale e concreto alle politiche di genere. Tra le principali leggi regionali in materia si richiamano: n.15/2019 (Legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere), n.14/2014 (Promozione degli investimenti in Emilia-Romagna), n.6/2014 (Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere), n.2/2014 (Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare).

 

25) Con particolare riferimento all’obiettivo 10 “Raccomandazione sul miglioramento dell'offerta di competenze digitali nell'istruzione e nella formazione”, si esprime interesse relativamente al programma di iniziativa della Giunta regionale “Ragazze digitali” che, nell’ambito dell’ottava sfida dell’Agenda Digitale ER “Donne e digitale: una risorsa indispensabile”, ha come obiettivo quello di abbattere il “gender divide” nei settori scientifici e tecnologici attraverso attività da svolgersi durante summer camp realizzati in collaborazione con le Università di Bologna, Ferrara, Parma, Modena e Reggio Emilia e il supporto di Art-ER, e si chiede alla Giunta di monitorare i risultati di questa prima edizione sperimentale.

 

26) Si esprime inoltre apprezzamento per l’approccio gender mainstreaming delle strategie delineate nei programmi regionali FESR e FSE+ in cui il contrasto alle diseguaglianze è obiettivo trasversale e qualificante per assicurare il pieno coinvolgimento delle donne ai processi di crescita e coesione, sostenibilità e innovazione, transizione ecologica e digitale del sistema regionale, contrastando le molteplici dimensioni della discriminazione che le penalizzano e concorrendo alla realizzazione di un nuovo women new deal in linea con il Patto per il Lavoro e per il Clima.

 

27) Si ricorda che in Commissione è stata recentemente avviata la disamina sulla clausola valutativa della legge regionale n. 6/2014 (Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere), la seconda dall’approvazione della legge. A questo proposito si mette in luce l’impianto ancora attuale della norma regionale nella quale, fin dal 2014, con lungimiranza, sono stati introdotti strumenti adeguati volti a gestire il carattere fortemente intersettoriale delle politiche di genere e ad evitare azioni frammentate; la correttezza di quelle scelte è ancora più evidente oggi se si considerano gli strumenti di condizionalità trasversale che il PNRR ha inserito per sostenere l'occupazione femminile giovanile; si ribadisce l’importanza di valutare negli anni i risultati degli interventi normativi messi in campi, perché questo permette di risolvere le criticità emerse adeguando dove serve le disposizioni; si evidenzia la necessità di avere un quadro normativo condiviso ed aggiornato anche a livello nazionale e, con un particolare riferimento alla definizione di linee guida per il funzionamento dei centri per gli uomini autori di violenza, si sottolinea la partecipazione dell’Emilia-Romagna al tavolo aperto dalla Conferenza Stato-Regioni e si chiede alla Giunta di continuare ad impegnarsi in tal senso.

 

28) Si sottolinea inoltre l’importanza di continuare a lavorare affinché sia garantita alle donne sempre di più la possibilità di conciliare i tempi della vita famigliare con le opportunità della vita professionale, nella logica della condivisione delle responsabilità di cura e dell’innovazione dei modelli sociali secondo il dettato di cui alla legge regionale n. 6/2014. A fronte di un netto miglioramento da molti punti di vista, questo aspetto rappresenta ancora una criticità, soprattutto per le libere professioniste, anche in Emilia-Romagna che è una regione molto avanzata; si rileva che l’autonomia economica delle donne costituisce una pre-condizione alla libertà di scelta e di realizzazione personale, da continuare a sostenere mediante strumenti mirati quali, ad esempio, il fondo per l’imprenditoria femminile e il reddito di libertà attivati e integrati dall’Assemblea legislativa regionale.

 

29) Si evidenzia che i dati indicano chiaramente che la pandemia ha inciso in modo particolarmente negativo e da molti punti di vista sulle donne; l’Assemblea si impegna pertanto a continuare a lavorare per orientare le risorse economiche a prevenire e contrastare le disparità di genere, applicando in particolare la valutazione d’impatto di genere ex ante per migliorare la qualità e l’efficacia delle leggi regionali. Inoltre, a tale proposito e con riferimento all’obiettivo 18 “Reddito minimo”, si ricorda il reddito di libertà nazionale, la misura di sostegno per le donne che hanno subito violenza, sul quale in sede di approvazione della manovra di bilancio 2022-2024 la Regione Emilia-Romagna ha destinato 1 milione di euro che, in aggiunta ai 300mila euro messi a disposizione dal Governo, consentirà di aumentare l’assegno mensile per sostenere l’autonomia e il recupero delle donne vittime di violenza.

 

30) Rispetto al contrasto alle ostilità anti-LGBTQI, si condivide l’approccio intersettoriale e multidimensionale al problema e si valuta positivamente l’istituzione di un Tavolo tecnico di monitoraggio sul fenomeno delle discriminazioni e violenze determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. Si apprezza altresì la sottoscrizione della convenzione con l’Università di Padova per la realizzazione della ricerca sulle discriminazioni e sulle violenze determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere e si invita la Giunta ad attuare i punti qualificanti della legge regionale 15 del 2019 ed informare la competente commissione assembleare sugli esiti della ricerca, che dovrebbe concludersi entro la fine del 2022, al fine di condividere elementi utili per la definizione di strategie efficaci sul territorio regionale contro le ostilità anti-LGBTQI.

 

31) Infine, relativamente al rafforzamento del ruolo e dell’indipendenza degli organismi di parità, si sottolinea che l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha scelto di incardinare la figura della Consigliera di parità regionale di nomina ministeriale nell’ambito della struttura afferente agli organismi di garanzia di competenza consigliare, perseguendo propriamente ed effettivamente tale obiettivo.

 

32) Rispetto alla qualità della legislazione, in generale, si giudicano da ulteriormente intensificare le attività di semplificazione normativa e l’applicazione degli strumenti di better regulation sul patrimonio normativo regionale, in linea con i principi e gli indirizzi europei del programma “Legiferare meglio”, anche attraverso la stesura di testi unici dedicati.

Si ricorda, a tal proposito, la legge regionale 20 maggio 2021, n. 5 (Disposizioni collegate alla legge europea 2021 – abrogazioni e modifiche di leggi e disposizioni regionali) finalizzata a semplificare il sistema normativo regionale, in attuazione del principio di miglioramento della qualità della legislazione contenuto nella legge regionale 7 dicembre 2011, n. 18 (Misure per l'attuazione degli obiettivi di semplificazione del sistema amministrativo regionale e locale. Istituzione della sessione di semplificazione) e del principio di revisione periodica della normativa previsto a livello europeo dal "Programma di controllo dell'adeguatezza e dell'efficacia della regolamentazione (Regulatory Fitness and Performance Programme (REFIT))" - di cui alla Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni "Adeguatezza della regolamentazione dell'Unione europea" COM (2012) 746 - mediante l'abrogazione espressa di leggi e di singole disposizioni normative regionali già implicitamente abrogate o comunque non più operanti o applicate, nonché mediante disposizioni di modifica connesse a specifiche esigenze di adeguamento normativo di leggi regionali.

Per le attività collegate alla valutazione ex-ante, si richiama in particolare l’art. 42 bis “Valutazione dell’impatto di genere ex ante” della legge regionale 6/2014 introdotto nel 2021 con la legge regionale 4/2021 ed, in particolare, il comma 4 del medesimo che prevede che “La Giunta, previa intesa con l’ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa, adotta il regolamento attuativo per l’applicabilità delle valutazioni dell’impatto di genere ex ante entro 180 giorni dall’entrata in vigore della presente norma, a seguito del quale sarà individuato il Nucleo Operativo d’Impatto (NOI), necessario per rendere efficace il presente articolo” e si rileva che il regolamento attuativo è in fase di perfezionamento e che successivamente verrà istituito il Nucleo Operativo.

 

33) Per quanto riguarda le attività di valutazione dell’efficacia delle leggi, si evidenzia che nel 2021 la Giunta ha trasmesso all’Assemblea Legislativa 22 relazioni su clausole valutative di altrettante leggi regionali e si esprime apprezzamento per l’impegno profuso dalle competenti strutture, sottolineando l’importanza per il legislatore di poter verificare l’efficacia delle proprie scelte e conseguentemente, avere gli strumenti per modificarle, quando necessario, al fine di perseguire una migliore e più utile applicazione della norma.

 

34) Con riferimento al tema della Partecipazione, si evidenzia che la Conferenza sul Futuro dell’Europa, inaugurata il 9 maggio 2021 in occasione della Giornata dell'Europa, a Strasburgo nella sede del Parlamento europeo, è in fase di chiusura; a questo proposito si ricorda che l’Assemblea legislativa ha avuto un ruolo molto importante poiché il Centro Europe Direct dell’Emilia-Romagna, che ha sede presso l’AL, è stato nominato hub della Conferenza, insieme ad altri centri europei, ed è stato chiamato dalla Direzione generale comunicazione della Commissione europea a coordinare in Emilia-Romagna le attività relative a questo importante appuntamento. Si rileva che in Emilia-Romagna all’11/4/2022 sono stati registrati in piattaforma 58 eventi così suddivisi: Bologna 20 eventi, Ferrara 14 eventi (13 eventi Ferrara; 1 evento Pontelagoscuro), Forlì/Cesena 6 eventi (4 eventi Forlì; 1 evento Cesena; 1 evento Gambettola), Modena 5 eventi (3 eventi Modena; 1 Formigine; 1 Sassuolo), Ravenna 5 eventi (3 eventi Ravenna; 1 evento Faenza; 1 evento Cervia), Reggio Emilia 4 eventi, Piacenza 4 eventi, Rimini 3 eventi, Parma 1 evento; valuta pertanto positivamente il lavoro svolto.

Si sottolinea che la Conferenza sul Futuro dell’Europa ha rappresentato un primo esperimento di partecipazione collettiva alla definizione delle priorità a cui devono tendere le Istituzioni europee secondo i cittadini per garantire ai popoli europei un futuro sostenibile, sicuro, inclusivo e democratico; si ritiene importante non concludere questa stagione con la dichiarazione finale della Conferenza, ma mantenere aperto questo canale per costruire una modalità di relazione costante e proficua, possibilmente in grado di comunicare in maniera fluida ed efficace altre esperienze di consultazione dei cittadini che possono essere attive nei diversi territori dell’Unione; si sottolinea l’interesse rispetto a questa iniziativa di partecipazione e si invitano pertanto le competenti strutture di Giunta e Assemblea a proseguire anche in futuro l’impegno sulle attività ad essa collegate.

 

35) Con riferimento al coinvolgimento dei portatori di interessi al processo decisionale dell’Unione europea ed in particolare all’art. 3 ter della legge regionale 16/2008 che disciplina la partecipazione della RER al processo di formazione e attuazione delle politiche e del diritto dell’Unione europea, si rileva che, in attuazione degli indirizzi espressi da questa Assemblea legislativa nella risoluzione oggetto n. 3328 - "Sessione Europea 2021”, sono in corso sulla piattaforma della Regione Emilia-Romagna “PartecipAzioni”, le attività collegate alle consultazioni pubbliche sui seguenti atti del Programma di lavoro della Commissione europea del 2021: proposta di regolamento riguardante norme armonizzate sull'accesso equo ai dati e sul loro utilizzo (Data act) del 23 febbraio 2022 (consultazione aperta dal 4 aprile al 1 maggio) e Proposta di direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica dell’8 marzo 2022 (apertura consultazione prevista nel mese di maggio); a questo proposito si invitano le competenti strutture di Giunta e Assemblea ad informare le competenti commissioni sulle modalità di coinvolgimento della Rete europea regionale e sugli esiti delle consultazioni, possibilmente nell’ambito dei lavori per la partecipazione in fase ascendente della Regione Emilia-Romagna su ciascuna delle due proposte legislative.

Si ricorda che la Rete europea regionale è stata convocata il 15 settembre 2021, per la presentazione delle iniziative su cui sono state attivate le consultazioni sopra richiamate, e il 17 gennaio 2022 per la presentazione del Programma di lavoro della Commissione europea per il 2022, nell’ambito di un evento organizzato da Europe Direct Emilia-Romagna dedicato alla nuova governance dell’Unione Europea. Si ricorda altresì che il 23 febbraio la I Commissione assembleare, competente in materia di rapporti con l'Unione europea, ha convocato l’udienza conoscitiva sul programma di lavoro della Commissione europea, per raccogliere le osservazioni dei portatori di interesse del territorio che hanno così contribuito ai lavori delle commissioni assembleari.  Grazie alla consueta collaborazione tra l’Assemblea legislativa e l’Ufficio di informazione del Parlamento europeo a Milano, in questa occasione sono intervenuti i seguenti parlamentari europei: on. Paolo De Castro e on. Elisabetta Gualmini.

 

36) Rispetto alle consultazioni da attivare sulle iniziative annunciate dalla Commissione europea nel Programma di lavoro 2022, alla luce del dibattito svolto e considerate le tempistiche di adozione annunciate dalla Commissione europea, si ritiene particolarmente rilevante la seguente iniziativa:

 

Obiettivo n. 18 - Reddito minimo

Raccomandazione sul reddito minimo (carattere non legislativo, 3° trimestre 2022)

 

Si chiede pertanto all’Assemblea e alla Giunta di monitorare l’iniziativa segnalata e di valutare, al momento della effettiva presentazione dell’atto, l’opportunità di attivare la consultazione ai sensi dell’art. 3 ter della legge regionale n.16/2008.

 

 

37) Considerato il quadro sopradescritto, si invitano la Giunta e l’Assemblea legislativa a continuare ad impegnarsi per:

 

a) ampliare la partecipazione della società civile, dei cittadini e delle imprese del territorio, sia durante i lavori della Sessione europea sia, successivamente, in occasione della partecipazione regionale alla fase ascendente sulle singole iniziative dell’UE, attraverso l’attivazione delle consultazioni.  

 

b) rafforzare le relazioni istituzionali con il Parlamento nazionale finalizzate a realizzare un’attività di programmazione che consenta di organizzare in tempo utile e coordinato i lavori parlamentari e delle Assemblee regionali, per la redazione dei pareri espressi nell’ambito della verifica del rispetto del principio di sussidiarietà e proporzionalità delle proposte di atti legislativi europei e del dialogo politico con le Istituzioni europee;

 

c) rafforzare le relazioni con il Parlamento europeo, attraverso il costante “dialogo strutturato” con i parlamentari europei, in particolare gli eletti sul territorio emiliano-romagnolo, a partire dalla condivisione degli esiti della Sessione europea 2022 e nella prospettiva di porre le basi per una collaborazione più diretta e costante con il Parlamento europeo, divenuto a seguito del rafforzamento delle sue prerogative di intervento nei processi decisionali, un interlocutore fondamentale per i territori;

 

d) rafforzare nell’ambito delle proprie competenze le relazioni con i diversi soggetti istituzionali coinvolti, a livello nazionale ed europeo, nei processi di formazione e attuazione delle politiche e del diritto europeo; si ricorda a questo proposito che la Giunta regionale partecipa, già dal 2019, al progetto RegHub. Tale iniziativa, promossa dal Comitato delle Regioni, ha previsto la creazione di un network di istituzioni regionali e locali europei e dei relativi stakeholders territoriali, per raccogliere le esperienze di questi hub nell’attuazione della legislazione europea. La Rete coinvolge ad oggi 46 regioni ed enti locali, tra cui la Regione Emilia-Romagna. Con la nuova piattaforma della Commissione "Fit for future", il ruolo del Comitato delle Regioni e il contributo della rete RegHub alla Better Regulation Europea sono stati ulteriormente rafforzati. La nuova fase del progetto RegHub 2.0 è stata avviata nel marzo 2021. Per ognuno dei provvedimenti normativi europei selezionati dal Comitato europeo delle regioni per la consultazione, è stato inviato agli hub regionali un questionario, che questi ultimi hanno elaborato e completato dopo aver contattato e consultato i portatori d’interesse pubblici e privati coinvolti, per attinenza tematica, allo stesso. Il valore aggiunto apportato da tale consultazione è, soprattutto, la creazione di una rete formata da vari attori a livello regionale e locale (autorità pubbliche, ONG, associazioni di imprese e altri soggetti), portatori degli interessi e dei bisogni del livello regionale e locale verso il livello europeo, per quel che concerne l'attuazione della legislazione dell'UE. Nel 2021 la Regione Emilia-Romagna ha partecipato ai seguenti questionari RegHub: questionario Reghub infrastrutture I, questionario Reghub infrastrutture II, questionario sulla direttiva Inspire, questionario RegHub sull'attuazione dell'e-procurement a livello locale e regionale. Attualmente sono in fase di preparazione i questionari sulla strategia per l’interoperabilità e sulla revisione della direttiva “veicoli fuori uso”.

 

 

CON RIFERIMENTO ALLA PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA ALLA FORMAZIONE DEL DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA,

 

38) Alla luce delle considerazioni sul dibattito politico svolto e di quanto indicato nel Rapporto conoscitivo per la Sessione europea 2022, si rileva l’interesse prioritario della Regione Emilia-Romagna per gli atti e le iniziative preannunciate dalla Commissione europea nel Programma di lavoro per il 2022 di seguito elencate:

 

Allegato I: “Nuove iniziative”

 

Green Deal europeo

 

Obiettivo n. 1 - Pacchetto "inquinamento zero"

Revisione del regolamento (CE) n. 1272/2008 relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto, articolo 114 TFUE, 2° trimestre 2022)

Gestione integrata delle risorse idriche – elenchi riveduti degli inquinanti delle acque superficiali e sotterranee (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto, articolo 192 TFUE, 3° trimestre 2021)

Revisione della legislazione dell'UE sulla qualità dell'aria ambiente (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto, articolo 192 TFUE, 3° trimestre 2022)

 

Obiettivo n. 2 - Pacchetto "misure climatiche"

a)      Revisione delle norme dell'UE sui gas fluorurati a effetto serra (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto, articolo 192, paragrafo 1 TFUE, 2° trimestre 2022)

b)      Quadro dell'UE per la misurazione armonizzata delle emissioni dei trasporti e della logistica (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto, articoli 91 e 100, paragrafo 2 TFEU, 4° trimestre 2022)

c)      Revisione delle norme in materia di emissioni di CO2 per i veicoli pesanti (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto, articolo 192, paragrafo 1 TFUE, 4° trimestre 2022)

d)      Certificazione degli assorbimenti di carbonio (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto, articolo 192, paragrafo 1 TFUE, 4° trimestre 2022)

 

Obiettivo n. 3 - Economia circolare

Iniziativa sul diritto alla riparazione (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto, 3° trimestre 2022)

 

Obiettivo n. 4 - Pacchetto "materie plastiche"

e)      Quadro strategico per la bioplastica e la plastica "biodegradabile" o "compostabile" (carattere non legislativo, 2° trimestre 2022)

f)        Restrizione sulle microplastiche (carattere non legislativo, 4° trimestre 2022)

g)      Misure per ridurre il rilascio di microplastiche nell'ambiente (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto, articolo 114 TFUE, 4° trimestre 2022)

 

Obiettivo n. 5 - Strategie di biodiversità e "dal produttore al consumatore"

Utilizzo sostenibile dei pesticidi – revisione delle norme dell'UE (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto articolo 192, paragrafo 1 TFUE, 1° trimestre 2022)

 

 

Un’Europa pronta per l’era digitale

 

Obiettivo n. 6 - Ciberresilienza

Legge europea sulla ciberresilienza (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto, 3° trimestre 2022)

 

Obiettivo n. 7 – Semiconduttori

Legge europea sui semiconduttori (carattere legislativo o non legislativo, 2° trimestre 2022)

 

Obiettivo n. 8 – Sicurezza e difesa

Tabella di marcia in materia di tecnologie di sicurezza e difesa (carattere non legislativo, 1° trimestre 2022)

 

Obiettivo n. 10 - Competenze digitali nell'istruzione

h)      Raccomandazione sul miglioramento dell'offerta di competenze digitali nell'istruzione e nella formazione (carattere non legislativo, 3° trimestre 2022)

i)        Raccomandazione sui fattori che favoriscono il successo dell'istruzione digitale (carattere non legislativo, 3° trimestre 2022)

 

Obiettivo n. 11 - Mercato unico

Strumento per le emergenze nel mercato unico (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto, 1° trimestre 2022)

 

Obiettivo n.12 - Mobilità digitale multimodale

Servizi di mobilità digitale multimodale (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto, articolo 91 TFUE, 4° trimestre 2022)

 

Obiettivo n. 13 - Protezione dei lavoratori

Protezione dei lavoratori dai rischi connessi all'esposizione all'amianto durante il lavoro (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto, articolo 153, paragrafo 2 TFUE, 3° trimestre 2022)

 

Obiettivo n. 14 - Piccole e medie imprese:

Facilitare l'accesso al capitale per le piccole e medie imprese (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto, articolo 114 TFUE, 3° trimestre 2022)

 

 

Un'economia al servizio delle persone

 

Obiettivo n. 15 – Pagamenti istantanei

Iniziativa sui pagamenti istantanei nell'UE (carattere legislativo o non legislativo, 2° trimestre 2022)

 

Obiettivo n. 16 – Consolidamento dell’Unione dei mercati dei capitali

Iniziativa sull'armonizzazione di alcuni aspetti del diritto sostanziale in materia di procedimenti concorsuali (carattere legislativo o non legislativo, 3° trimestre 2022)

 

Obiettivo n.18 - Reddito minimo

Raccomandazione sul reddito minimo (carattere non legislativo, 3° trimestre 2022)

 

Obiettivo n. 19 - Regioni ultraperiferiche

Partenariato strategico rinnovato e rafforzato con le regioni ultraperiferiche dell'UE (carattere non legislativo, 2° trimestre 2022)

 

Un'Europa più forte nel mondo

 

Obiettivo n. 20 - Regolamento di blocco

Modifica del regolamento di blocco (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto, 2° trimestre 2022)

 

Promozione dello stile di vita europeo

 

Obiettivo n. 24 - Strategia europea per l'assistenza

Strategia europea per l'assistenza - Comunicazione su una strategia europea per l'assistenza, accompagnata dalla revisione degli obiettivi di Barcellona e da una proposta di Raccomandazione del Consiglio sull'assistenza a lungo termine (carattere non legislativo, 3° trimestre 2022)

 

Obiettivo n. 27 - Screening dei tumori

Aggiornamento della raccomandazione sullo screening dei tumori (carattere non legislativo, 3° trimestre 2022)

 

Obiettivo n. 28 – Pacchetto "Istruzione"

j)        Strategia europea per le università (carattere non legislativo, 1° trimestre 2022)

k)      Costruire ponti per una cooperazione efficace in materia di istruzione superiore (carattere non legislativo, 1° trimestre 2022)

 

Un nuovo slancio per la democrazia europea

 

Obiettivo n. 29 - Libertà dei media

Legge europea per la libertà dei media (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto, articolo 114 TFUE, 3° trimestre 2022)

 

Obiettivo n. 31 - Riconoscimento della genitorialità tra gli Stati membri

Riconoscimento della genitorialità tra Stati membri (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto, articolo 81, paragrafo 3 TFUE, 3° trimestre 2022)

 

Obiettivo n. 32. Organismi per la parità

Rafforzare il ruolo e l'indipendenza degli organismi per la parità (carattere legislativo, articoli 19 e 157 TFUE, 3° trimestre 2022)

 

 

Allegato II – Iniziative REFIT

 

1. Revisione della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane (carattere legislativo, con valutazione d'impatto, articolo 192 TFUE, 2° trimestre 2022)

 

2. Revisione - restrizione dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettroniche (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto, articolo 114 TFUE, 4° trimestre 2022)

 

3. GreenData4All - Revisione della direttiva che istituisce un'Infrastruttura per l'informazione territoriale nella Comunità europea (INSPIRE) e della direttiva sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto, articolo 192 TFUE, 4° trimestre 2022)

 

6. Revisione della direttiva sui veicoli fuori uso e della direttiva sull'omologazione dei veicoli a motore (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto, articolo 114 e/o articolo 192 TFUE, 4° trimestre 2022)

 

17. Revisione delle statistiche europee sul quadro legislativo in materia di popolazione (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto, articolo 338, paragrafo 1 TFUE, 2° trimestre 2022)

 

23. Revisione dell'acquis in materia di diritti delle vittime (carattere legislativo, con una valutazione d'impatto, articolo 82, paragrafi 2 TFUE, 4° trimestre 2022)

 

 

39) Si impegnano conseguentemente l’Assemblea e la Giunta a valutare, al momento della effettiva presentazione degli atti, l’opportunità di inviare osservazioni al Governo ai sensi della legge n. 234 del 2013, articolo 24, comma 3, per gli aspetti di competenza regionale, anche ai fini della partecipazione al dialogo politico di cui all’art. 9 della medesima legge, oltre all’eventuale esame della sussidiarietà delle proposte legislative da parte dell’Assemblea;

 

40) Si impegnano l’Assemblea e la Giunta ad assicurare il massimo raccordo in fase ascendente, informandosi tempestivamente e reciprocamente all’avvio dell’esame degli atti, sia di quelli indicati nella Sessione europea sia degli ulteriori atti eventualmente presi in esame.

 

41) Con riferimento all’Allegato III del Programma di lavoro della Commissione europea, contenente l’elenco delle proposte legislative prioritarie in sospeso, si segnalano le iniziative del Pacchetto “Pronti per il 55%” (sulle quali la Regione ha formulato osservazioni di fase ascendente risoluzione oggetto n. 4235 del 10 novembre 2021) e si invita la Giunta ad attivarsi nelle opportune sedi per sollecitare la conclusione dell’iter di adozione in tempi brevi, aggiornandola di conseguenza.

 

42) Si sottolinea l’importanza di assicurare, da parte della Giunta regionale, l’informazione circa il seguito dato alle iniziative dell’Unione europea sulle quali la Regione ha formulato osservazioni e sulle posizioni assunte a livello europeo e nazionale, in particolare in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

 

 

CON RIFERIMENTO ALLA PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA ALL’ATTUAZIONE DEL DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA,

 

43) Si richiama la legge 23 dicembre 2021, n. 238 (Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea - Legge europea 2019-2020) Rispetto ai 48 articoli che modificano o integrano disposizioni vigenti nell'ordinamento nazionale per adeguarne i contenuti al diritto europeo, si segnalano, ai fini della verifica della necessità di aggiornare l’ordinamento regionale, le disposizioni relative in particolare a:

 

regolamento (UE) 2017/2394 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2017, sulla cooperazione tra le autorità nazionali responsabili dell'esecuzione della normativa che tutela i consumatori (articolo 37);

regolamento (UE) 2017/1128, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 giugno 2017, relativo alla portabilità transfrontaliera di servizi di contenuti online nel mercato interno (articolo 34);

regolamento (UE) n. 528/2012, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 maggio 2012, relativo alla messa a disposizione sul mercato e all'uso dei biocidi (articolo 32);

regolamento (CE) n. 1223/2009, del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009, sui prodotti cosmetici (articolo 31);

direttiva 2013/55/UE, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 novembre 2013, recante modifica della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali e del regolamento (UE) n.1024/2012 relativo alla cooperazione amministrativa attraverso il sistema di informazione del mercato interno («regolamento IMI») (articolo 6);

direttiva 2004/28/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, che modifica la direttiva 2001/82/CE recante un codice comunitario relativo ai medicinali veterinari (articolo 29);

recepimento della rettifica della direttiva 2001/112/CE, in materia di etichettatura dei succhi di frutta ed altri prodotti analoghi destinati all'alimentazione umana (articolo 8);

direttiva (UE) 2019/633 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare (articolo 9);

 

44) Con riferimento al recepimento da parte dello Stato dell’ordinamento dell’Unione europea, si segnala che la legge di delegazione europea 2021 è in via di approvazione al Senato. Il disegno di legge si compone di 20 articoli e di un allegato contenente le deleghe per il recepimento di 10 direttive europee e per l’adeguamento a 19 regolamenti europei, oltre ad una raccomandazione del Comitato europeo per il rischio sistemico. Si invita la Giunta a monitorare l’iter di approvazione della legge e verificare gli adempimenti eventualmente necessari per adeguare l’ordinamento regionale (attuazione), ricorrendo laddove possibile allo strumento della legge europea regionale, ai sensi dell’art. 8 della legge regionale n. 16 del 2008, con particolare riferimento alle seguenti:

 

direttiva (UE) 2019/2161 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 novembre 2019 che modifica la direttiva 93/13/CEE del Consiglio e le direttive 98/6/CE, 2005/29/CE e 2011/83/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per una migliore applicazione e una modernizzazione delle norme dell’Unione relative alla protezione dei consumatori (Testo rilevante ai fini del SEE);

direttiva (UE) 2020/1057 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 luglio 2020, che stabilisce norme specifiche per quanto riguarda la direttiva 96/71/CE e la direttiva 2014/67/UE sul distacco dei conducenti nel settore del trasporto su strada e che modifica la direttiva 2006/22/CE per quanto riguarda gli obblighi di applicazione e il regolamento (UE) n. 1024/2012;

direttiva (UE) 2020/1828 del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 novembre 2020 relativa alle azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori e che abroga la direttiva 2009/22/CE (Testo rilevante ai fini del SEE);

regolamento n. 1071/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce norme comuni sulle condizioni da rispettare per esercitare l'attività di trasportatore su strada e abroga la direttiva 96/26/CE del Consiglio;

regolamento n. 1072/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio che fissa norme comuni per l'accesso al mercato internazionale del trasporto di merci su strada (rifusione);

regolamento n. 1073/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio che fissa norme comuni per l'accesso al mercato internazionale dei servizi di trasporto effettuati con autobus e che modifica il regolamento (CE) n. 561/2006 (rifusione);

regolamento (CE) n. 1099/2009 del Consiglio, del 24 settembre 2009, relativo alla protezione degli animali durante l'abbattimento;

regolamento (UE) 2018/848 sulla produzione biologica e sull’etichettatura dei prodotti biologici e il regolamento (UE) 2017/625 sui controlli ufficiali e le altre attività ufficiali, per la parte sulla produzione biologica e sull'etichettatura dei prodotti biologici;

regolamento (UE) 2019/4 sulla fabbricazione, immissione sul mercato e utilizzo di mangimi medicati;

regolamento (UE)2019/6 sui medicinali veterinari, entrambi aggiornano il quadro normativo in materia ormai obsoleto;

regolamento (UE) 2019/1009 che apporta modifiche sostanziali al settore dei fertilizzanti prevedendo una maggiore responsabilità per gli operatori economici, introducendo obblighi puntuali sui controlli di processo e di prodotto e rafforzando il sistema dei controlli;

regolamento (UE) 2020/1055 del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (CE) n. 1071/2009, (CE) n. 1072/2009 e (UE) n. 1024/2012 per adeguarli all'evoluzione del settore del trasporto su strada

 

45) Con riferimento ai regolamenti europei definitivamente approvati nel 2021, si invita la Giunta a monitorare l’adozione di eventuali disposizioni attuative da parte dello Stato e a verificare la necessità di adeguamento dell’ordinamento regionale. Si segnalano in particolare:

 

(Politica di Coesione 2021-2027):

Regolamento (UE) 2021/1056 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 giugno 2021, che istituisce il Fondo per una transizione giusta

Regolamento (UE) 2021/1060 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 giugno 2021, recante le disposizioni comuni applicabili al Fondo europeo di sviluppo regionale, al Fondo sociale europeo Plus, al Fondo di coesione, al Fondo per una transizione giusta, al Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura, e le regole finanziarie applicabili a tali fondi e al Fondo Asilo, migrazione e integrazione, al Fondo Sicurezza interna e allo Strumento di sostegno finanziario per la gestione delle frontiere e la politica dei visti

Regolamento (UE) 2021/1058 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 giugno 2021, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e al Fondo di coesione

Regolamento (UE) 2021/1059 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 giugno 2021, recante disposizioni specifiche per l'obiettivo «Cooperazione territoriale europea» (Interreg) sostenuto dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dagli strumenti di finanziamento esterno

Regolamento (UE) 2021/1057 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 giugno 2021, che istituisce il Fondo sociale europeo Plus (FSE+) e che abroga il regolamento (UE) n. 1296/2013

Regolamento (UE) 2021/691 del Parlamento europeo e del Consiglio del 28 aprile 2021 sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori espulsi dal lavoro (FEG) e che abroga il regolamento (UE) n. 1309/2013

 

(Riordino della PAC):

-Regolamento (UE) n. 2021/2115 del Parlamento europeo e del Consiglio del 2 dicembre 2021 recante norme sul sostegno ai piani strategici che gli Stati membri devono redigere nell’ambito della politica agricola comune (piani strategici della PAC) e finanziati dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga i regolamenti (UE) n. 1305/2013 e (UE) n. 1307/2013;

Regolamento (UE) n. 2021/2116 del Parlamento europeo e del Consiglio del 2 dicembre 2021 sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga il regolamento (UE) n. 1306/2013;

Regolamento (UE) n. 2021/2117 del Parlamento europeo e del Consiglio del 2 dicembre 2021 che modifica i regolamenti (UE) n. 1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, (UE) n. 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, (UE) n. 251/2014 concernente la definizione, la designazione, la presentazione, l’etichettatura e la protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti vitivinicoli aromatizzati e (UE) n. 228/2013 recante misure specifiche nel settore dell’agricoltura a favore delle regioni ultraperiferiche dell’Unione.

 

Inoltre:

Regolamento (UE) 2021/782 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2021, relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario

Regolamento (UE) 2021/888 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2021, che istituisce il programma «corpo europeo di solidarietà» e abroga i regolamenti (UE) 2018/1475 e (UE) n. 375/2014

Regolamento (UE) 2021/1119 del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 giugno 2021 che istituisce il quadro per il conseguimento della neutralità climatica e che modifica il regolamento (CE) n. 401/2009 e il regolamento (UE) 2018/1999 («Normativa europea sul clima»)

Regolamento (UE) 2021/1139 del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 luglio 2021 che istituisce il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura e che modifica il regolamento (UE) 2017/1004

Regolamento (UE) 2021/1229 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 luglio 2021 relativo allo strumento di prestito per il settore pubblico nel quadro del meccanismo per una transizione giusta

Regolamento (UE) 2021/2282 del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 dicembre 2021 relativo alla valutazione delle tecnologie sanitarie e che modifica la direttiva 2011/24/UE

 

 

46) Con riferimento alle direttive europee che hanno concluso di recente il loro iter di approvazione, si segnala infine la seguente direttiva sulla quale la Regione ha formulato osservazioni con la Risoluzione ogg. n. 7211/2018 nell’ambito dell’esame del cosiddetto III Pacchetto mobilità, adottato dalla Commissione europea nel 2018 per una mobilità sostenibile, sicura, interconnessa e pulita:

 

-          direttiva (UE) 2021/1187 del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 luglio 2021 sulla razionalizzazione delle misure per promuovere la realizzazione della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T).

 

 

47) Si invita la Giunta a continuare a monitorare l’iter delle proposte di atti legislativi europei sui quali la Regione si è pronunciata in fase ascendente, così da verificare, una volta approvate, le eventuali disposizioni di competenza regionale e garantire il rapido adeguamento dell’ordinamento ricorrendo, laddove possibile, allo strumento della legge europea regionale, previsto dalla legge regionale n. 16 del 2008;

 

48) Si rinnova l’invito alla Giunta regionale ad adoperarsi nelle opportune sedi affinché sia data rapida attuazione al comma 5 dell’articolo 40 della legge n. 234 del 2012, che prevede espressamente che: Il Presidente del Consiglio dei Ministri o il Ministro per gli affari europei ogni sei mesi informa le Camere sullo stato di recepimento delle direttive europee da parte delle regioni e delle province autonome nelle materie di loro competenza, secondo modalità di individuazione di tali direttive da definire con accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano”, così da facilitare l’individuazione delle direttive, o altri atti legislativi europei, che incidono su materie di competenza statale e regionale.

 

49) Si evidenzia, infine, che soprattutto con riferimento alle direttive europee più complesse e che intervengono trasversalmente in più settori in cui, sul piano interno, si intrecciano competenze legislative dello stato e delle regioni, una partecipazione sistematica da parte delle regioni alla fase ascendente potrebbe facilitare non solo l’applicazione del citato art. 40, comma 5, della legge 234 del 2012, consentendo di avere con congruo anticipo informazioni utili per la successiva individuazione delle competenze relative alle direttive da recepire, ma anche  la definizione della posizione delle regioni in sede di Conferenza delle regioni e province autonome, anche ai fini dell’eventuale  richiesta dell’intesa di cui all’art. 24, comma 4, della legge 234 del 2012.

 

50) Al fine di favorire la massima circolazione orizzontale e verticale delle informazioni,

 

a) si segnala la sezione del sito internet dell’Assemblea legislativa “L’Assemblea in Europa” che costituisce il punto di raccolta unitario, per i cittadini e gli altri soggetti interessati, delle informazioni e dei risultati sulle attività di partecipazione della Regione ai processi decisionali europei;

 

b) si impegna l’Assemblea legislativa a mantenere un rapporto costante con il Parlamento europeo, il Comitato delle Regioni, il Network Sussidiarietà e la rete REGPEX, e le altre Assemblee legislative regionali, italiane ed europee, anche attraverso la partecipazione alle attività della CALRE, favorendo lo scambio di informazioni sulle rispettive attività, la collaborazione e lo scambio di buone pratiche per intervenire efficacemente nel processo decisionale europeo;

 

c) si ribadisce l’impegno a verificare nelle sedi più opportune il seguito dato alle osservazioni formulate sugli atti e le proposte legislative della Commissione europea e trasmesse con Risoluzione al Governo e al Parlamento nazionale, ai sensi della legge n. 234 del 2012, per contribuire alla definizione della posizione italiana da sostenere nei negoziati presso le Istituzioni europee, considerato che la stessa legge prevede che il Governo riferisca delle osservazioni che riceve dalle Regioni, del seguito dato e delle iniziative assunte nella Relazione consuntiva annuale al Parlamento nazionale;

 

d) si sottolinea l’importanza di dare attuazione, con continuità e nei tempi stabiliti dalla legge, all’articolo 24, comma 2 della legge 234 del 2012 che assicura, nelle materie di competenza delle regioni, l’informazione  qualificata e tempestiva da parte del Governo sui progetti di atti legislativi dell’Unione europea, attraverso l’invio anche ai Consigli regionali e alle Giunte, tramite le rispettive Conferenze, delle relazioni elaborate dall’amministrazione con competenza prevalente per materia e inviate alle Camere dal Dipartimento per le politiche europee entro 20 giorni dalla trasmissione del progetto di atto legislativo, ai sensi dell’ articolo 6, comma 4;

 

e) si impegna l’Assemblea legislativa ad inviare la presente Risoluzione al Senato, alla Camera, al Governo – Dipartimento politiche europee, al Parlamento europeo e ai parlamentari europei della circoscrizione nord-est, al Comitato delle Regioni e ai suoi membri emiliano romagnoli, alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome e alla Conferenza delle Assemblee legislative regionali europee (CALRE).

 

 

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana dell’11 maggio 2022

 

 

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