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Legislatura XI - Progetto di legge (testo presentato)

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Oggetto n. 5269
Presentato in data: 01/06/2022
Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Manutenzione e messa in sicurezza dei fiumi." (01 06 22) A firma del Consigliere: Barcaiuolo

Presentatori:

Barcaiuolo

Testo:

 

MANUTENZIONE E MESSA IN SICUREZZA DEI FIUMI

 


RELAZIONE

 

L’area del modenese, a causa delle sue caratteristiche geografiche, geologiche, insediative, produttive e infrastrutturali, è un territorio soggetto a forte rischio ambientale che lo rende molto vulnerabile.

Il territorio è attraversato da due fiumi, Secchia e Panaro, aventi arginature che in fase di “piena” fanno scorrere le superfici delle proprie acque ad una quota di 10-12 metri più alte rispetto ai Paesi rivieraschi che le lambiscono.

 

Risalgono alla fine della II Guerra Mondiale i primi interventi strutturali di modifica della conformazione fisica e ambientale degli ultimi 72 km del fiume Secchia, già segnato da un notevole grado di pensilità: l’aumento della corrivazione dovuta ad un enorme prelievo di ghiaia nell’alta pianura con un forte abbassamento e restringimento dell’alveo causando un aumento di velocità e l'impossibilità per il fiume di allargarsi nelle golene con la conseguenza di picchi di piena a Rubiera (a parità di pioggia) aumentati del 50%.

 

Nel corso del Novecento, l’area modenese è stata colpita da sensibili variazioni degli andamenti meteo-climatici con l’alternarsi di periodi estremamente piovosi ad altrettanti periodi caratterizzati da carenza di precipitazioni piovose e nevose. Oltre a questi eventi meteo-climatici non prevedibili, si è affiancato il problema dell’aumento degli insediamenti urbani, con sempre maggiore difficoltà nell’allontanamento delle acque a causa di un sistema idrografico non adeguato che continua a causare ricorrenti allagamenti. Inoltre, un progressivo abbandono della campagna con conseguente drastico calo del numero di agricoltori, manutentori e custodi del fiume, degli argini e delle golene.

 

Nel 1971 è stato approvato un “piano per la difesa del suolo e la sistemazione dei fiumi Secchia e Panaro” a cui ha fatto seguito una collaborazione tra Enti Locali ed Università di Modena al fine di indirizzare gli interventi verso la progettazione di “casse di espansione”. La relazione conclusiva della Commissione Interministeriale dello studio della sistemazione idraulica e di difesa del suolo (Commissione De Marchi) ha promulgato la stesura, nel 1974, di una Legge speciale per Modena, con una dotazione di 10 miliardi di Lire, per realizzare i primi interventi di progettazione esecutiva e costruzione delle casse d’espansione.

 

Le Linee guida regionali promulgate nel 2015 contemplano la soluzione di riqualificare il livello morfologico ed ecologico dei corsi d’acqua cercando di lasciare la possibilità ai corsi d’acqua di allargare o erodere dove questo possa avvenire senza minacciare vite umane. La progettazione degli interventi dovrà assumere, quali aspetti vincolanti, la conservazione delle caratteristiche di naturalità dell’alveo fluviale.

 

Il grado di sicurezza complessivo del corso medio-basso del fiume Secchia si attesta ad un tempo di ritorno ventennale e risulta quindi insufficiente per un territorio fragile e vulnerabile come quello del modenese.

 

Per quanto concerne il fiume Panaro, invece, le autorità competenti, dal 2014, hanno effettuato sempre e solo interventi di manutenzione ordinaria e, inoltre, dal 2017 sono stati effettuati sondaggi geologici e risagomature arginali nelle aree in cui era necessario alzare gli argini, noncuranti dei restanti tratti non interessati da interventi di innalzamento.

 

È indispensabile affrontare queste situazioni con strategie politiche rivolte maggiormente alla prevenzione, alla cura del territorio, all'adozione di pratiche di vigilanza attiva e di manutenzione costante del suolo e soprattutto dei corsi d'acqua, che siano in grado di mantenere in uno stato di reale sicurezza le aree più sensibili dal punto di vista del rischio idrogeologico e di esondazione.

 

Il Progetto di Legge che segue ha dunque lo scopo di implementare i fondi per la messa in sicurezza dei fiumi Secchia e Panaro.

 

Le sue finalità – enunciati all’art.1 – stabiliscono le modalità di esecuzione di interventi di carattere preventivo, al fine di garantire una corretta pulizia delle aree e di ristabilire l’assetto plano altimetrico degli alvei e dei corridoi fluviali, tenendo conto della traiettoria evolutiva storica degli alvei.

 

Gli interventi autorizzati – disciplinati all’art. 2 – sono quelli di manutenzione idraulica straordinaria e, soprattutto, preventiva.

 

Al fine di ottimizzare gli interventi sul territorio, il progetto di legge prevede che vengano coordinati gli interventi coi vari Enti competenti in materia di Difesa del suolo e di Gestione delle opere – come previsto all’art. 3.

 

Infine, la norma finanziaria – all’art. 4 – prevede l’autorizzazione delle spese di cui alla presente legge con legge di approvazione del bilancio dei singoli esercizi finanziari.

 


Art. 1

Finalità

 

1. La presente Legge integra e completa il sistema della Regione Emilia-Romagna per migliorare la funzionalità idraulica delle aste fluviali e dei torrenti ricadenti nel territorio nazionale, del reticolo idrografico principale e minore, al fine di garantire il corretto deflusso delle acque, di prevenire fenomeni di esondazione e di ridurre il rischio di alluvioni.

 

2. Per le finalità di cui al comma 1 e con l'obiettivo di fronteggiare la situazione emergenziale da rischio alluvioni che attraversa il Paese, la presente legge stabilisce un implemento delle attività di pulizia, controllo e prevenzione delle aree appartenenti al demanio idrico fluviale e di ristabilire l'assetto plano-altimetrico degli alvei, dei corridoi fluviali, tenendo conto della traiettoria evolutiva storica degli alvei e delle casse d’espansione.

 

Art. 2

Interventi

 

1. Gli interventi autorizzati ai sensi della presente legge sono quelli di manutenzione idraulica straordinaria, diretti a migliorare la funzionalità dell'alveo fluviale, compreso l'alveo di piena, con opere mirate al ripristino della sezione originale di deflusso, nonché un costante controllo degli argini e una pulizia frequente delle casse d’espansione.

 

Art. 3

Procedure

 

1. Per la realizzazione degli interventi la Regione dovrà coordinarsi con le Amministrazioni locali interessate e coi vari Enti competenti in materia di Difesa del suolo e di Gestione delle opere.

 

2. La Regione, anche attraverso enti pubblici delegati, provvede al controllo della buona esecuzione degli interventi e alla corrispondenza della quantità e della qualità del materiale estratto alla stima di progetto, anche attraverso moderni sistemi di controllo e dispositivi elettronici, da applicare a spese della ditta esecutrice dei lavori.

 

Art. 4

Norma finanziaria

 

1. Alle spese di cui alla presente legge si provvede con legge di approvazione del bilancio dei singoli esercizi finanziari.

 


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