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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 5436

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Oggetto:
Testo presentato:
5436 - Interrogazione a risposta orale in commissione relativa alle azioni necessarie per potenziare i presidi ospedalieri dei comuni dell'Appennino bolognese. A firma del Consigliere: Mastacchi

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE

“Sanità zone montane”

 

Il sottoscritto Marco Mastacchi Presidente del Gruppo RETE CIVICA Progetto Emilia-Romagna

 

Premesso che

        la Regione Emilia-Romagna ha più volte ribadito che è impegnata nel garantire la massima qualità nelle cure anche nei territori montani;

        durante tutto il periodo dell'emergenza pandemica (SARS COV-2), da marzo 2020 fino al 31 maggio 2022, l’Ospedale di Vergato, con una sua dotazione globale di 38 posti letto, è stata adibita a Reparto di Degenza Malattie Infettive e ha dato il pieno contributo a fronteggiare la pandemia;

        la ripresa dell’attività ordinaria del reparto di medicina interna dell’Ospedale di Vergato avvenuta il primo giugno 2022, è risultata difficoltosa sia per la mancata attivazione di servizi, sia perché vengono ancora gestiti pazienti Covid positivi nelle cosiddette “bolle”;

 

Evidenziato che

        i pazienti ricoverati all’ospedale di Vergato, non possono usufruire in loco delle consulenze specialistiche, dei Medici Specialisti presenti nella Casa della Salute (struttura presente nello stesso edificio ospedaliero), che non vengono utilizzate a pieno regime le apparecchiature diagnostiche, in gran parte donate dalla ONLUS di Vergato, sembra per mancanza di risorse umane e inadeguatezza degli impianti tecnici della struttura ospedaliera;

        per eseguire visite specialistiche o Tac con mezzo di contrasto o colonscopie i pazienti ricoverati nella UOC Medicina Interna Vergato vengono trasportati o all’ospedale Maggiore o all’ospedale di Porretta Terme, creando un forte disagio per i pazienti e l’allungamento dei tempi di degenza, nonchè un aumento dei costi sanitari imputabili al trasporto dei pazienti;

        a seguito della pandemia le liste di attesa per le visite specialistiche sono ancora molto lunghe e i cittadini soprattutto anziani, che vivono nel territorio montano per accelerare i tempi, si devono recare presso strutture private o private accreditate molto distanti dalla loro residenza;

 

Considerato che 

        i cittadini di Loiano (altro presidio ospedaliero di montagna) di Vergato e degli altri comuni limitrofi di montagna, nutrono un forte timore, che un progressivo impoverimento dei servizi sanitari porti a sempre meno accessi dei cittadini, che si trovano così costretti a recarsi a Bologna o negli ospedali della pianura e questo sia poi la giustificazione per legittimare una chiusura totale di tali presidi; 

        le condizioni lavorative disagiate nelle strutture ospedaliere di montagna scoraggiano l’arrivo dei professionisti da reclutare per sostituire la carenza di organico legata al turn over;

        il mantenimento e l’implementazione dei servizi pubblici, una rete ospedaliera dell’emergenza efficiente e operativa con Pronto Soccorso aperto H24 anche nelle zone periferiche montane, è fondamentale per attrarre sia investimenti che nuovi residenti e combattere lo spopolamento di queste aree, di cui si fa un gran parlare ma che poi nei fatti si traduce in azioni opposte;

 

Interroga la Giunta regionale per sapere

 

        se e in che modo intende superare le difficoltà logistiche e organizzative sopraelencate, considerato che l’ospedale di Vergato, come quello di Loiano, hanno da sempre offerto un servizio indispensabile, efficiente, efficace e affidabile per la comunità e i sindaci all’unisono hanno chiesto un potenziamento rispetto al piano di riordino del 2017

        se gli impegni presi a inizio mandato, come quello di rafforzare i presidi socio-sanitari delle aree montane, tramite anche un ammodernamento degli ospedali e delle tecnologie e un potenziamento della medicina territoriale, vengono confermati nonostante il costante indebolimento dei servizi nelle zone del nostro Appennino bolognese segnalatoci dagli stessi residenti

        se intende rivedere la rimodulazione estiva dei servizi dei presidi sanitari montani dal momento che le emergenze che si intrecciano in questo momento sono diverse: il covid e il gran caldo, che colpiscono un elevato numero di persone anziane, con conseguente aumento della pressione sul personale sanitario, in servizio nei presidi, considerato anche che durante l’estate in montagna, date le temperature più fresche, si trasferiscono molte persone e questo normalmente si traduce in un aumento degli accessi presso i presidi ospedalieri

 

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