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Legislatura XI- Atto di indirizzo politico ogg. n. 5775

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione per impegnare la Giunta a sospendere il divieto di accendere camini aperti, caminetti, stufe a legna o pellet fino a classe 2 per i territori sotto i 300 metri di altitudine. (06 10 22) A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Lisei, Barcaiuolo

Testo:

RISOLUZIONE ex articolo 104 Regolamento interno dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna.

 

L'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna

 

Premesso che: -

 

la Regione Emilia-Romagna, con la deliberazione della Giunta regionale 25 settembre 2017, n. 1412 (pubblicata sul Bollettino ufficiale regionale n.279 del 18 ottobre 2017), ha adottato misure per il miglioramento della qualità dell'aria in attuazione del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR 2020) e del nuovo Accordo di Bacino Padano 2017; - La suddetta direttiva, che ha validità dal 1° ottobre al 31 marzo di ogni anno, colpisce i Comuni che si trovano al di sotto dei 300 metri di altitudine; - Con Delibera n.25 del 3 dicembre 2021 è stato disposto il prolungamento fino al 30 aprile del periodo di attuazione delle misure strutturali ed emergenziali stabilito dalle disposizioni normative regionali in materia di tutela della qualità dell'aria, precedentemente fissato dal 1° ottobre al 31 marzo;

 

Considerato che: –

 

per quanto riguarda il riscaldamento, è vietato utilizzare nei comuni sotto i 300 metri, nel periodo 1° ottobre – 30 aprile, generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa ad alto impatto emissivo sotto la certificazione a 3 stelle; - In caso di misure emergenziali scatta, per tutti i comuni di pianura, il divieto di utilizzare generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa ad alto impatto emissivo sotto la certificazione a 4 stelle e l’obbligo di ridurre la temperatura di almeno 1 grado fino a massimo 19°C nelle case, negli uffici, nei luoghi per le attività ricreative associative o di culto, nelle attività commerciali e fino a massimo 17°C nei luoghi che ospitano attività industriali ed artigianali. La misura non si applica a ospedali e case di cura, scuole e luoghi che ospitano attività sportive;

 

Considerato altresì che: -

 

il mercato dell'energia sta registrando una tendenza al rialzo dei prezzi di gas ed energia elettrica che dallo scorso luglio ha assunto livelli record; - Gli aumenti dei prezzi di elettricità e gas in Italia e in Europa, sono stati provocati dalla congiuntura internazionale e dal progressivo abbandono dei contratti di fornitura a lungo termine, a favore di quelli a breve termine sul mercato internazionale; - In audizione presso la Commissione Parlamentare d'Inchiesta sulla Tutela dei Consumatori e degli Utenti, l'autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera), ha illustrato come nel primo trimestre del 2022, gli incrementi risultano: per l'energia elettrica, il prezzo di riferimento per il cliente tipo è passato da 20,06 centesimi di euro per kWh nel primo trimestre 2021 a 46,03 centesimi di euro per kWh, per il gas naturale, da 70,66 centesimi di euro per metro cubo a 137,32 centesimi di euro negli stessi intervalli temporali; - Il costo della materia prima è quadruplicato, anche per le utenze domestiche. A parità di consumi, bollette del gas quasi raddoppiate in un anno;

 

rilevato che: -

 

tali aumenti sono inammissibili stante la drammatica crescita di nuovi poveri nel 2020 pari a più 44%, secondo il nuovo rapporto della Caritas italiana. Si precisa che, rispetto al contrasto alla povertà, solo in Italia si contano oltre 1 milione di poveri assoluti in più rispetto al periodo pre-pandemia, arrivando al valore record di 5,6 milioni di persone, pari a 2 milioni di nuclei familiari; - Nell’anno della pandemia, secondo i dati Istat, la povertà assoluta è aumentata raggiungendo il livello più elevato dal 2005. Per quanto riguarda la povertà relativa, le famiglie sotto la soglia sono più di 2,6 milioni, con 1,3 milioni di minori in povertà assoluta. Nel 2020, secondo le stime definitive, sono oltre due milioni le famiglie in povertà assoluta (con un’incidenza pari al 7,7%), per un totale di oltre 5,6 milioni di individui (9,4%), in significativo aumento rispetto al 2019 quando l’incidenza era pari, rispettivamente, al 6,4% e al 7,7%;

 

rilevato altresì che:

 

per caminetti aperti a legna e stufe a pellet, in Emilia-Romagna per via della legge regionale antinquinamento, sarà vietato l'uso per chi vive nei comuni che si trovano a un'altitudine inferiore a 300 metri dal livello del mare. Per Caminetti aperti a legna e stufe a pellet, in Emilia-Romagna per via della legge regionale antinquinamento, sarà vietato l'uso per chi vive nei comuni che si trovano a un'altitudine inferiore a 300 metri dal livello del mare;

 

valutato che: -

 

l’attuale crisi ci ha messo di fronte alla necessità di programmare il nostro futuro; serviranno soluzioni di sostegno immediate per l’incredibile rincaro delle bollette per famiglie e imprese che dovranno necessariamente essere attuate dal Comune e dalla Regione e investimenti strategici sul futuro;

 

l’aumento dei costi legati all’energia sta subendo ulteriormente un’impennata e sarebbe necessario che la Regione predisponga delle soluzioni immediate e concrete per far fronte alla crisi economica che sta colpendo i cittadini;

 

nonostante l’Assemblea Legislativa si sia già espressa in senso contrario alla possibilità di introdurre deroghe alla legislazione in essere, non si può ignorare la necessità di adottare provvedimenti per mitigare gli effetti della crisi ed alleggerire il peso economico che dovranno sostenere le famiglie. In questo senso si stanno muovendo anche altri paesi dell’Unione Europea, rivedendo i piani in essere;

 

il prospettato bando per sostituire caldaie, stufe a legna e vecchi camini chiude il 31/12/2023 ed i tempi non sono compatibili con l’attuale emergenza

 

tenuto conto che: -

 

in base all’ordinanza del sindaco, a Rimini non ci saranno i divieti per l'uso domestico di camini aperti, caminetti, stufe a legna o pellet fino a classe 2, vietati per i territori sotto i 300 metri di altitudine;

 

evidenziato che: -

 

il sindaco di Rimini, avrebbe giustificato questa deroga alla legge regionale con l’emergenza energetica in corso e con il caro bollette, “che si stanno abbattendo come una mannaia sulle spese e sulle condizioni di vita delle famiglie, e che ancor più si abbatterà nelle prossime settimane”;

 

evidenziato inoltre che: -

 

anche il sindaco di Fontanellato (PR), consapevole che il caro bollette e il caro energia è già una preoccupazione per tanti suoi concittadini, specialmente quelli appartenenti alle fasce più deboli. ha deciso di scrivere al Presidente della Regione Stefano Bonaccini, all'Assessore all'ambiente Irene Priolo, a Luca Vecchi, presidente dell'Anci Emilia Romagna e ad Andrea Massari, presidente della Provincia di Parma, per chiedere di alleggerire l'ordinanza sulla qualità dell'aria entrata in vigore lo scorso 1 ottobre «stralciando» una delle limitazioni in essa contenuta, ovvero quella che prevede il divieto di utilizzo di camini aperti o di stufe a legna a bassa performance;

 

impegna la Giunta regionale

 

a sospendere il divieto di accendere camini aperti, caminetti, stufe a legna o pellet fino a classe 2, vietati per i territori sotto i 300 metri di altitudine.

 

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