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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 6234

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Oggetto:
Testo presentato:
6234 - Interrogazione a risposta orale in Commissione inerente la soppressione del servizio offerto dall'auto medicalizzata sul territorio di Forlì. A firma dei Consiglieri: Bulbi, Montalti

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE

 

Premesso che

        il numero telefonico 118, chiamata gratuita, senza prefisso, è il numero telefonico unico nazionale che attiva immediatamente l’intera rete di soccorso. È attivo 24 ore su 24;

        in Emilia-Romagna sono attive tre Centrali operative del 118, ognuna delle quali dispone di un sistema di telecomunicazione avanzato per la ricezione e lo smistamento di tutte le richieste, per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. La centrale operativa ha sede a Ravenna e copre un bacino di 1,2 milioni di abitanti;

        Il sistema di telecomunicazione avanzato (radio-telefonico) è organizzato per rispondere nel più breve tempo possibile: lo standard di riferimento fissato dal ministero della Salute (tra l'inizio della chiamata telefonica alla centrale operativa e l'arrivo del primo mezzo di soccorso sul posto) è entro 18 minuti nel 75% dei casi;

        il servizio territoriale di emergenza-urgenza prevede l’utilizzo di diverse tipologie di automezzi, con il relativo personale a bordo, che vengono attivati in base alla gravità e all’urgenza dell’intervento richiesto, identificati con uno specifico codice di intervento;

        tra le diverse tipologie di mezzi l’automedica è il mezzo di soccorso più avanzato, utilizzato per trasportare sul luogo dell’evento un’équipe sanitaria con competenze avanzate e la relativa attrezzatura medica;

        caratteristica peculiare di questo mezzo è la possibilità che, dopo la valutazione del paziente e l’erogazione delle prime cure, l’équipe possa, in base alla gravità del quadro clinico, accompagnare il paziente in ospedale a bordo dell’ambulanza oppure riprendere attività di automedica, affidando il paziente alle cure dell’equipaggio dell’ambulanza intervenuta.

 

Rilevato che

        nella seduta del 19 dicembre 2022 della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria della Romagna il Direttore UOC Centrale Operativa 118 ed Emergenza Territoriale Romagna, dott. Maurizio Menarini ha relazionato in merito alla Riorganizzazione dell’emergenza territoriale;

        tale nuova riorganizzazione sembra prevedere la sospensione dell'attività dell'automedica di Meldola (FC), lasciando di fatto tutto il territorio del forlivese con solo un’automedica, per effetto della grave carenza di medici del settore dell'emergenza, con conseguente riduzione della capacità di intervento con automezzo di soccorso avanzato in caso di grave emergenza sanitaria in tutto il territorio collinare e montano;

        alla luce di questa nuova regolamentazione dell’emergenza territoriale, pertanto, una sola automedica dovrebbe dare copertura ai territori dei Comuni del distretto forlivese (Forlì, Forlimpopoli, Bertinoro, Meldola, Civitella di Romagna, Galeata, Santa Sofia, Predappio, Premilcuore, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Dovadola, Rocca San Casciano e Portico di Romagna) aventi complessivamente una superficie territoriale di circa 1100 chilometri quadrati, a cui si aggiunge in caso di contemporanea emergenza sanitaria anche la copertura dei territori di Brisighella, Modigliana e Tredozio (essendo quella di Forlì l’automedica più vicina);

        larga parte del suddetto territorio è collinare e montano con tempi di percorrenza notevolmente più lunghi rispetto a quelli di pianura, a causa dell’orografia e dell’assetto stradale;

        una regolamentazione dei servizi sanitari che accomuni territori di pianura e montane senza differenziarli, prevedendo un potenziamento per quelli montani, per le cause suddette, costituisce una discriminazione tra territori e tra cittadini di territori diversi, con il concreto rischio di non corrispondere alla volontà della Regione di potenziare la sanità di prossimità;

        l’intento della Regione per i territori montani è volto a supportare le Aziende Sanitarie locali nel garantire la presenza capillare dei servizi, in particolare sanitari, per favorire l’attrazione dei professionisti e in generale la capacità di assicurare le cure necessarie, prevedendo una serie di strumenti e modalità che consentano di rendere fattive le previsioni di una sanità di montagna realmente capace di rispondere ai bisogni dei cittadini.

 

Rilevato inoltre che

        i Sindaci dei Comuni delle aree territoriali interessate, con una apposita comunicazione rivolta ai vertici delle istituzioni sanitarie locale e regionale, hanno chiesto la sospensione dell’attuazione del “Progetto di sviluppo sistema di soccorso preospedaliero Romagna” presentato nella CTSS del 19.12.2022, evidenziando che l’automedicalizzata, con la presenza di un medico ed infermiere, è garanzia della presenza di una reale unità di rianimazione avanzata e costituisce un importante presidio di sicurezza sanitaria di prossimità a cui l’area del forlivese ed in particolare i Comuni con territori montani e collinari non possono, in questo momento, rinunciare;

        i suddetti Sindaci inoltre hanno evidenziato che:

-          pur nella consapevolezza delle difficoltà economiche non si possa procedere, al momento, ad una riorganizzazione che prevede per il territorio forlivese l’eliminazione di un’automedica, lasciando il territorio privo di un presidio medico concreto e indispensabile, seppur in casi limitati, ma fondamentale per il salvataggio di una vita umana, sia essa quella di un bambino o di un anziano;

-          questa riorganizzazione appare affrettata, rischiosa per i loro territori e pertanto non condivisibile, in quando presentata senza una preventiva discussione con le Istituzioni locali, con i sindacati e anticipatrice di una complessiva riforma in discussione a livello regionale.

 

Evidenziato positivamente

        fino ad oggi la buona qualità di risposta del servizio automedica per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini è stata determinata dal numero adeguato di postazioni e mezzi, dai tempi di soccorso adeguati e dalla disponibilità della rete policentrica ospedaliera dell’AUSL della Romagna;

        in tre decenni il 118 sul territorio regionale è diventato un punto di riferimento insostituibile per la sanità regionale, e lo è stato ancor di più negli ultimi due anni di pandemia, compiendo passi avanti importanti anche sul fronte della tecnologia;

        l’Emilia-Romagna è stata la prima regione in Italia nell’assicurare le prestazioni sanitarie ai propri cittadini nel decennio 2010-2019, come certificato dall’Osservatorio della Fondazione Gimbe, posizione confermata anche nel 2020 e 2021, anni della pandemia, secondo i dati a disposizione dell'assessorato regionale alle Politiche per la salute.

 

Interroga la Giunta regionale per sapere

 

        se ritenga opportuno sollecitare l’AUSL della Romagna ad avviare un più intenso raffronto con gli Enti locali interessati, che rappresentano il livello di governo più vicino al cittadino, e con le organizzazioni sindacali, per risolvere le criticità suddette che scaturiscono dalla realizzazione del “Progetto di sviluppo sistema di soccorso preospedaliero Romagna”, in particolare per il territorio forlivese, con l’obiettivo di migliorare l’assistenza offerta ai cittadini, attraverso la modifica del progetto iniziale, con l’accoglimento dei giusti suggerimenti e indicazioni che scaturiscono dal suddetto confronto, valutando anche la possibilità di sospendere il progetto suddetto, in attesa delle determinazioni della Regione sulla complessiva riforma, in discussione a livello regionale, del sistema dell’emergenza sanitaria territoriale.

 

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