Testo:
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE
Il sottoscritto Consigliere
Premesso che
dopo l’avvenuta chiusura, da parte della Regione Emilia-Romagna, dei punti nascita negli Ospedali di “montagna” di Porretta Terme (2014), Castelnovo Monti (2017), Pavullo nel Frignano (2017) e Borgo Val di Taro (2017), nel mese di marzo 2021 il Presidente Bonaccini dichiarò pubblicamente[1]:
«È stato un errore chiuderli, ma intendo tener fede a quanto preannunciato: riapriremo i punti nascita in Appennino … Ho una sola parola anche quando sbaglio … Chiusa l’emergenza Covid applicheremo il protocollo sperimentale discusso con il Ministro Speranza proprio a Bologna. Riapriremo Castelnovo Monti, Bentivoglio, Porretta, Pavullo, Borgotaro. Feci un errore, facemmo un errore, rimedieremo: quei punti nascita li riapriremo».
nello stesso Programma di mandato amministrativo 2020-25 della Giunta regionale[2], veniva espressamente indicato:
“Riapertura dei Punti nascita in montagna: per garantire un’assistenza alla nascita di qualità e in sicurezza nei luoghi collocati in zone montane predisporremo un protocollo operativo sperimentale da condividere con il Ministero della Salute. Sarà riattivata l’assistenza al percorso nascita sospesa nel corso dell’emergenza COVID-19 (in azione congiunta con l’assessorato alla Montagna).
alla data attuale, non risulta svolta da parte della Giunta regionale alcuna attività finalizzata alla riapertura dei punti nascita in montagna. Anzi, nel mese di dicembre 2022, l’Azienda Usl di Bologna diramava un documento[3], a cura della dr.ssa (…) (Coordinatore Consultori Familiari Distretti Appennino Bolognese Reno Lavino Samoggia, e Savena Idice), con il quale evidenziava le caratteristiche e l’importanza del “percorso nascita” negli ospedali dell’appennino bolognese, senza alcun riferimento alla prospettata riapertura del punto nascita di Porretta Terme.
Considerato che
nell’ospedale di Porretta Terme l’attività ambulatoriale di ginecologia è oggi garantita da due medici, uno dei quali alla fine del corrente mese non sarà però più in servizio.
questo determinerà, di conseguenza, il depotenziamento di un importante servizio sanitario a supporto della maternità nella montagna bolognese, che oggi, stante la perdurante mancanza di un punto nascita, assume una fondamentale valenza strategica.
si rende quindi necessario prevedere con urgenza, in attesa che i dichiarati intendimenti della Giunta regionale circa la riapertura dei punti nascita in appennino diventino realtà, una soluzione strutturale diretta a impedire il dimezzamento dell’attività ambulatoriale di ginecologia presso l’Ospedale di Porretta Terme.
Tutto ciò premesso e considerato e rilevato, il sottoscritto consigliere
chiede
Alla Giunta regionale
se sia a conoscenza del prossimo pensionamento di uno dei due medici che oggi garantiscono l’attività ambulatoriale di ginecologia presso l’Ospedale di Porretta Terme;
se sia consapevole che tale fatto avrà come diretta conseguenza il depotenziamento dell’attività sanitaria di ginecologia, che attualmente, in assenza del punto nascita, risulta di fondamentale importanza per la salute della persona.
quali iniziative intenda di conseguenza assumere per evitare la riduzione delle prestazioni sanitarie in favore delle donne dell’Appenino.
chiede inoltre
come intenda dare seguito ai dichiarati intendimenti di riaprire il punto nascita di Porretta Terme, insieme agli altri punti nascita degli ospedali della montagna regionale.
[1]https://www.gazzettadireggio.it/reggio/cronaca/2021/03/10/news/bonaccini-fu-un-errore-chiudere-le-cicogne-bene-ora-coinvolgeteci-1.40009842
[2] https://www.regione.emilia-romagna.it/presidente/programma-di-governo
[3] “Il Percorso Nascita nel Distretto Appennino Bolognese”