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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 6518

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Oggetto:
Testo presentato:
6518 - Interrogazione a risposta orale in commissione sul rispetto delle normative sul benessere animale e sulle pratiche di allevamento avicolo in uso presso gli stabilimenti presenti sul territorio regionale mostrati nell'inchiesta del programma televisivo Report e sul nuovo mega allevamento di polli previsto in località Cavallara di Maiolo (Rimini). A firma della Consigliera: Zamboni

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE

 

PREMESSO CHE

 

        nel corso della puntata del programma televisivo d’inchiesta Report su Rai3 dal titolo “Che Polli!”, andata in onda lo scorso 9 gennaio, sono state documentate le condizioni negli allevamenti di polli di alcuni impianti siti nelle regioni Marche (a Monte Roberto) ed Emilia-Romagna. Il reportage ha messo in evidenza maltrattamenti agli animali e condotte in violazione delle normative in materia di tutela dei polli allevati per la produzione di carne (Decreto legislativo n. 181 del 2010, Decreto legislativo n. 146 del 2001, Decreto legislativo n. 131 del 2013, Regolamenti europei n. 1099/2009 e n. 2016/429);

        le immagini andate in onda hanno sollevato pesanti interrogativi sulla gestione degli animali allevati, in particolare quelli di un'azienda leader della produzione biologica di polli in Italia, nonché ulteriori violazioni e maltrattamenti, come l'errato uso del cosiddetto abbattimento di emergenza e della torsione cervicale, impropriamente operata dal personale;

        dalle riprese, parrebbe inoltre che tra le diverse tipologie di polli allevati all’interno degli stabilimenti presenti sul territorio regionale dell’Emilia-Romagna vi sia anche quella contraddistinta dal nome commerciale “Rusticanello” che riporta la dicitura addizionale “allevato all’aperto”, mentre in realtà tali polli non avrebbero alcun accesso all’aperto, come invece prevede la normativa, poiché vengono allevati al primo piano dello stabilimento;

         nel corso dell’intervista rilasciata a Report, (…), Direttore Generale Lav (Lega antivivisezione), riferendosi al settore zootecnico in generale ha dichiarato: “La presenza quotidiana della malattia e cioè del far stare male gli animali e accettare che questa malattia sia economicamente tollerabile rispetto al sistema di produzione significa creare un allevamento malato. Dentro questi allevamenti è praticamente impossibile il controllo dato il numero elevato di animali e di allevamenti, ma l’illegalità si radica proprio in questo”.

 

PREMESSO INOLTRE CHE

 

        il Vicepresidente dell'azienda citata nell'inchiesta giornalistica si è autosospeso dal Consiglio direttivo di AssoBio, associazione a cui sono iscritte le imprese di produzione, trasformazione e distribuzione di prodotti biologici;

        il 14 febbraio il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso dell’azienda contro la chiusura dello stabilimento di Monte Roberto nella Marche. A darne notizia è stato il Comitato per la Vallesina che da tempo si batte contro la presenza di questo allevamento intensivo in territorio marchigiano. 

 

CONSIDERATO CHE

 

        il conduttore della trasmissione di Rai3 ha tenuto a precisare, a più riprese, che l’intento dell’inchiesta riguardava le attività dell’azienda e non certo mettere in discussione il settore biologico in quanto tale, considerato come il metodo d’elezione per ridurre l’impatto degli allevamenti intensivi;

       in una recente intervista, la presidente di FederBio (…) ha sottolineato che, non essendo stati esaustivi i chiarimenti forniti dall’azienda e dall’organismo di controllo, è stata compromessa la fiducia di tante persone nei confronti del bio. “Questo è il danno più grande per il biologico: incrinare la fiducia dei cittadini nei confronti del bio e quindi, a prescindere dai distinguo fatti dal conduttore della trasmissione, il danno di reputazione per il settore e in particolare per l’allevamento biologico è molto rilevante” ha spiegato (…);

        una informazione corretta sui valori fondamentali del bio - modalità di produzione, rispetto dell’etologia degli animali, caratteristiche dei sistemi di controllo e vigilanza per garantire la totale trasparenza del settore - diventa quindi fondamentale per tutelare il settore nel suo insieme e per recuperare la piena fiducia dei cittadini.

 

EVIDENZIATO INOLTRE CHE

 

        nella primavera del 2022 l’azienda avicola oggetto dell’inchiesta di Report ha ottenuto dalla Regione Emilia-Romagna l’autorizzazione a demolire un vecchio complesso per l’allevamento di polli in località Cavallara di Maiolo (provincia di Rimini) per realizzarne uno nuovo nella stessa area (delibera di Giunta Num. 498 del 04/04/20229). Il progetto prevede 16 nuove strutture orizzontali lunghe fino a 122 metri, con altezza di circa 4,5 metri. Secondo i dati presentati dall’azienda nell’ambito della procedura di valutazione dell’impatto ambientale (VIA), in un anno ospiteranno sino a 800.000 polli e arriveranno a produrre annualmente circa 2.000 tonnellate di carne, diventando di fatto uno dei maggiori poli avicoli dell’azienda;

        pochi giorni fa il Comitato per la Valmarecchia ha lanciato sulla piattaforma Change.org una petizione che ha già raccolto oltre 4mila firme. Il comitato si rivolge al presidente della Regione chiedendogli di fermare l’impianto da 800mila polli l’anno. "L’intervento in corso - si legge nella petizione - ci riporta agli anni ’70 ed è contro la vocazione turistica della vallata. Siamo cittadini e imprenditori che hanno investito nel territorio creando più occupazione dei tre posti di lavoro indicati dall’azienda (…) come addetti stabili". Il comitato evidenzia inoltre i rischi per la salute e per l’ambiente a causa delle pesanti emissioni di ammoniaca e di metano e dell’aumento delle polveri sottili;

         domenica 19 febbraio circa 200 manifestanti hanno organizzato un sit-in davanti allo stabilimento, attualmente in fase di ripristino.

 

RICORDATO CHE

 

        nella seduta del 4 maggio 2021, la Commissione Politiche economiche dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha approvato a maggioranza la Risoluzione oggetto n. 2918, proposta da Europa Verde, per impegnare la Giunta regionale a promuovere politiche e strumenti a supporto della transizione del settore zootecnico ad allevamenti che non fanno uso delle gabbie e sono improntati al benessere animale;

        in particolare, la risoluzione impegna la Giunta regionale a mettere in campo politiche e strumenti - sia di carattere economico che di indirizzo per i Piani urbanistici - a supporto della transizione ad allevamenti senza gabbie e rispettosi del benessere animale da elaborare attraverso il coinvolgimento degli allevatori dell’Emilia-Romagna, anche mediante forme di sostegno, compatibilmente con le risorse di bilancio e nel quadro di un modello di allevamento sostenibile sotto il profilo ambientale ed economico.

 

TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO

 

INTERROGA LA GIUNTA REGIONALE PER SAPERE

 

        se non ritenga opportuno - per quanto di sua competenza e al fine di accertare la fondatezza della denuncia di fonte giornalistica - disporre specifici controlli, in numero e frequenza proporzionali alle dimensioni produttive dell’azienda, sia sul pieno rispetto delle normative sul benessere animale sia sulle pratiche di allevamento avicolo in uso presso gli stabilimenti presenti sul territorio regionale mostrati nell’inchiesta di Report. In particolare, se non ritenga opportuno verificare quali protocolli segua l’azienda per la gestione degli animali malati e sofferenti e quanto personale e quanti veterinari ha a disposizione per la cura di questi animali per ciascun stabilimento, nonché quali sono i dati sulla mortalità in azienda per le diverse tipologie di allevamento (convenzionale e biologico);

        se intenda utilizzare gli esiti dei succitati controlli per valutare la congruità o meno degli eventuali finanziamenti pubblici e/o agevolazioni concessi a quegli impianti;

        se, a seconda degli esiti dei controlli di cui sopra, intenda promuovere analoghi controlli presso gli altri impianti della stessa proprietà già autorizzati o in via di autorizzazione sul territorio regionale;

        se non ritenga opportuno incontrare il Comitato per la Valmarecchia per ascoltare le loro preoccupazioni in merito al nuovo mega allevamento di polli previsto in località Cavallara, tra i comuni di Maiolo, Novafeltria, San Leo e Talamello;

        quali misure sono state avviate ad oggi per dare attuazione alla succitata risoluzione n. 2918.

 

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