Testo:
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE
Oggetto: Ritardo nella refertazione di esami ematici contestuale all’adesione allo screening dell’epatite C.
Il sottoscritto Consigliere
premesso che:
a gennaio 2022 la Regione Emilia-Romagna ha lanciato la campagna “C devi pensare”, uno screening di massa indirizzato a chi è nato tra il 1969 e il 1989 mirato ad intercettare i cittadini positivi al virus per consentire un tempestivo accesso alle cure;
visto che:
l’invito alla popolazione è stato diffuso via sms contenente un link con il quale aderire allo screening, successivamente si è reso disponibile all’interno del FSE il documento di invito alla partecipazione alla campagna di Screening dell’epatite C;
rilevato che:
la ricerca degli anticorpi specifici avviene tramite l’esecuzione di un prelievo ematico, e, per massimizzare l’adesione, in occasione di altri esami ematici potevano essere aggiunti gli esami di screening per la ricerca del virus dell’epatite C, senza quindi dover necessariamente effettuare un prelievo dedicato allo screening;
constatato che:
sono stati segnalati casi di ritardi nella refertazione di esami, anche di routine, quando contestualmente veniva eseguito anche il prelievo per lo screening;
evidenziato che:
in particolare al sottoscritto consigliere è stato presentato il caso di un assistito in terapia anticoagulante che si è sottoposto ad un emocromo presso la Casa della Comunità di San Lazzaro di Savena il 16/03/2022 per verificare il corretto regime terapeutico, esame generalmente refertato in giornata, al massimo in 48 ore, e contestualmente ha aderito allo screening dell’epatite C, al quale è stato scritto che l’esame sarà disponibile a partire dal 29/03/2022, due settimane dopo l’esecuzione, e il personale non aveva fornito alcuna indicazione su un possibile rallentamento dell’iter diagnostico dato dall’adesione allo screening;
specificato che:
il referto, anche parziale, al momento non è disponibile alla consultazione all’interno del FSE;
ogni contatto avuto con le strutture sanitarie regionali per cercare di sbloccare l’iter diagnostico ha avuto esiti negativi;
si chiede alla Giunta:
se un ritardo nella refertazione di un esame solitamente rapido come un emocromo sia da attribuire all’adesione allo screening dell’epatite C;
se non creda che in caso di esami contestuali all’esecuzione dello screening dell’epatite C sia utile fornire due referti, anche in tempi separati;
se non crede che dei ritardi nella refertazione di esami che possono essere anche salvavita possano essere un disincentivo a chi abbia l’intenzione di sottoporsi allo screening dell’epatite C.