Testo:
INTERPELLANZA
Oggetto: La costruzione delle case della comunità è a rischio?
Il sottoscritto Consigliere
premesso che:
la Casa della Comunità è il modello organizzativo per l’assistenza di prossimità per la popolazione di riferimento, luogo fisico e di facile individuazione al quale i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza sanitaria, sociosanitaria e sociale;
nella Casa della Comunità lavorano in modalità integrata e multidisciplinare tutti i professionisti per la progettazione ed erogazione di interventi sanitari e di integrazione sociale, con la partecipazione della comunità locale nelle sue varie forme: associazioni di cittadini, pazienti, caregiver, volontariato;
il PNRR con il passaggio da Casa della Salute a Casa della Comunità ci consente di migliorarne la qualità di tutti i servizi offerti promuovendo un approccio integrato e multidimensionale con il settore sociale;
visto che:
già il 27 febbraio 2022 l’assessore Donini dichiarava, attraverso il quotidiano Repubblica “Al centro di tutto ci saranno le Case della comunità", riferendosi alle attuali Case della Salute e parlando dei fondi del PNRR grazie ai quali, in Emilia-Romagna, arriverà mezzo miliardo, ”Una parte di questi soldi servirà a mettere a punto gli "ospedalini" che daranno respiro agli ospedali più grandi - e ai loro pronto soccorso - che ospiteranno medici, infermieri e psicologi, e dove si farà anche chirurgia ambulatoriale”;
durante la seduta dell’Assemblea Legislativa del 22 febbraio 2022 il Presidente Stefano Bonaccini relazionando su “Sanità: riorganizzazione e piano degli investimenti Missione 6 del PNRR” ha affermato che 84 nuove Case della Comunità sarebbero state costruite utilizzando 124,6 milioni di euro provenienti dal PNRR;
durante la stessa seduta è stato illustrato che, con 15,3 milioni di euro, sempre erogati dal PNRR, sarebbero state costruite 45 Centrali operative territoriali con la funzione di coordinamento della presa in carico del paziente e di raccordo tra i professionisti coinvolti;
rilevato che:
da diverse fonti è stata riportata preoccupazione perché, contrariamente a quanto preventivato e largamente comunicato, la Regione non sarebbe più in grado di garantire la costruzione delle case della comunità con i fondi erogati dall’Europa tramite il PNRR;
constatato che:
i progetti del PNRR seguono una rigida calendarizzazione e un’erogazione dei fondi legata al raggiungimento di obiettivi specifici e di milestone definite;
evidenziato che:
il mancato raggiungimento di obiettivi del PNRR può comportare non solo una mancata erogazione di fondi per opere successive, ma anche la restituzione di quanto già elargito;
sottolineato che:
la paradossale situazione che si potrebbe verificare è che il non completamento delle case della comunità, non solo creerebbe un deficit nell’erogazione di prestazioni alla cittadinanza, ma la regione si potrebbe trovare a dover restituire quanto già ricevuto per non aver raggiunto gli obiettivi, con un ulteriore appesantimento dei già critici bilanci sanitari;
un mancato raggiungimento nella costruzione delle case della comunità porterebbe non solo ad opere incomplete e risarcimenti richiesti dall’Europa, ma metterebbe a rischio la riforma della sanità regionale, che punta alla territorialità ed alla separazione del percorso urgenza ed emergenza;
si interpella la Giunta per sapere:
se e per quale motivo la costruzione delle case della comunità sia a rischio;
se il bilancio della sanità regionale sia in grado di assorbire l’urto della mancata finalizzazione delle case della comunità e dei possibili risarcimenti che potrebbe chiedere l’Europa;
se la riforma della sanità regionale, non ancora presentata all’Assemblea Legislativa e ai cittadini, rischi di non vedere mai la luce a causa della mancanza di un elemento fondamentale conseguente all’incapacità nel raggiungere i target e i milestone definiti dal PNRR.