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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 6714

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Oggetto:
Testo presentato:
6714 - Interpellanza relativa ai pareri espressi dalla Regione Emilia-Romagna sui progetti di parchi eolici che insistono sulle aree dei crinali appenninici. A firma della Consigliera: Gibertoni

Testo:

Interpellanza

 

Visti

 

        il progetto di parco eolico denominato “Badia del Vento” e il relativo Procedimento Autorizzatorio Unico Regionale - PAUR ex D.Lgs. 152/2006 art. 27-bis e L.R. Toscana n. 10/2010 art. 73-bis, “Progetto del Parco eolico denominato “Passo di Frassineto” della potenza di 29,4 MW composta da n. 7 aerogeneratori ed opere di connessione ubicati nei comuni di Pieve Santo Stefano (AR), Badia Tedalda (AR) e San Sepolcro (AR). Proponente: FERA Srl”;

 

premesso che

 

        il progetto di parco eolico denominato “Badia del Vento” ricade nel territorio del Comune di Badia Tedalda (AR) ed interessa a livello di impatti anche la Regione Emilia-Romagna, le Province di Forlì-Cesena e di Rimini, i Comuni di: Pieve Santo Stefano (AR), Sestino (AR), Verghereto (FC), Casteldelci (RN), Sant’Agata Feltria (RN), Pennabilli (RN) e per impatti per lavori secondari (quali interventi sulle strade, allargamenti di curve per il passaggio mezzi ingombranti ed eccezionali anche i comuni di Pieve Santo Stefano (AR) e Sansepolcro (AR);

        il progetto di parco eolico denominato “Badia del Vento”, come descritto nella relativa scheda, prevede la realizzazione di un parco eolico costituito da n. 7 aerogeneratori posizionati lungo un crinale che si sviluppa da Poggio Val d’Abeto passando per il Monte Loggio e il Monte Faggiola, in prossimità del confine tra la Regione Toscana e la Regione Emilia-Romagna, si sviluppa per una lunghezza di circa 2.950 m e una quota compresa fra 1045 m s.l.m. e 1147 m s.l.m., le piazzole e le torri degli aerogeneratori, nonché tutte le opere connesse sono localizzate in Toscana, la potenza dei singoli aerogeneratori è di 4,20 MW, per un totale di 29,40 MW, le dimensioni totali delle torri sono di 112 m al mozzo e 180 m all’apice delle pale , con una fondazione interrata troncoconica in cemento armato del diametro di circa 22 metri;

        la Regione Emilia-Romagna ha già anticipato il proprio parere contrario al progetto di parco eolico denominato “Badia del Vento”, infatti il competente assessore regionale ha ribadito che il giudizio “sul provvedimento sarà negativo, in quanto sono evidenti le ricadute negative per il territorio sotto il profilo paesaggistico”, in quanto nelle immediate vicinanze dell’impianto risulterebbero presenti beni monumentali, paesaggistici e ambientali di pregio;

 

considerato che

 

        questo progetto di impianto eolico non è il primo riguardante i crinali dell’Appennino Tosco-Emiliano, per cui ben diverso era stato l’atteggiamento ed il giudizio della Regione Emilia-Romagna, infatti, è di pochi mesi fa il progetto di un nuovo impianto eolico denominato “Monte Giogo di Villore” ubicato in località Monte Giogo di Villore nel Comune di Vicchio (FI) e Monte Giogo di Corella nel Comune di Dicomano (FI) (per l’impianto), Pruneta nel Comune di San Godenzo (FI) e Contea nel Comune di Rufina (FI) (per le opere accessorie), con lavori interessanti anche i Comuni di Barberino del Mugello (FI), Scarperia e San Piero (FI), con soggetto proponente AGSM Verona S.p.A., progetto incidente ambientalmente, in maniera tutt’altro che trascurabile, sui seguenti Siti della Rete Natura 2000 localizzati nel territorio toscano: ZSC IT5140005 Muraglione Acquacheta, ZSC IT514004 Giogo-Colla di Casaglia e ZSC IT5180002 Foreste Alto Bacino dell’Arno (ricadenti nella Città metropolitana di Firenze) e sui seguenti Siti localizzati in Emilia-Romagna: ZSC-ZPS IT408003 Monte Gemelli-Monte Guffone (distante meno di 6 km dal progetto) e IT4080002 - Acquacheta (distante meno di 5 km dal progetto) e ricadenti all’interno del territorio della Provincia di Forlì-Cesena, inoltre, il progetto interessava, per potenziale impatto paesaggistico, anche il territorio del Comune di Portico (FC) e San Benedetto (FC), progetto autorizzato dalla Regione Toscana con parere favorevole della Regione Emilia-Romagna;

        il parere favorevole della Regione Emilia-Romagna a questo progetto, denominato “Monte Giogo di Villore”, che prevedeva aerogeneratori che superano l’altezza di 160 metri, è stato reso con la nota, della Regione Emilia-Romagna, del 4 febbraio 2021, del Responsabile del Servizio “Valutazione Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale” della Direzione Generale “Cura del Territorio e dell’Ambiente” della Regione Emilia-Romagna, con cui veniva reso il proprio parere conclusivo nella Procedura di VIA della Regione Toscana, ai sensi dell’art. 27bis, del D.Lgs. 152/2006 relativo al Procedimento autorizzatorio unico regionale del “Progetto di un nuovo impianto eolico denominato Monte Giogo di Villore” esprimendo un parere favorevole all’intervento perché, incredibilmente, tra l’altro, “si valutano ridotti gli effetti ambientali relativi agli aspetti paesaggistici e di visibilità degli aerogeneratori dai beni culturali e paesaggistici, dalle aree sensibili e dai siti di Natura 2000 regionali interessati indirettamente dal progetto”;

        la Regione Emilia-Romagna, rese il proprio parere favorevole a questo progetto, denominato “Monte Giogo di Villore”, malgrado il più che motivato dissenso espresso da un Ente qualificato quale il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna (sebbene questo Ente abbia più volte fornito il proprio parere negativo al progetto, in ultimo con nota del 20 dicembre 2021) parere ampiamente ed attentamente motivato in cui si faceva rilevare come: “la costruzione dell’impianto eolico avrebbe un impatto negativo significativo su numerose specie di interesse conservazionistico, in particolare su quelle specie che si riproducono all’interno delle due ZSC e i cui territori si estendono all’area dell’impianto, ma anche a scala più vasta, andando ad interagire con le dinamiche di popolazione, in particolare con i processi di espansione che, da alcuni anni, interessano specie di particolare interesse che hanno all’interno del Parco e relative ZSC, popolazioni source (lupo, gatto selvatico, aquila reale), La costruzione dell’impianto andrebbe infatti a modificare in maniera permanente la natura dei luoghi, modificandone irreversibilmente le caratteristiche ambientali che determinano la presenza delle numerose specie di interesse, in particolare la realizzazione della viabilità di servizio andrebbe ad incidere pesantemente sull’assetto morfologico dei luoghi, come si evince dal progetto, e come riportato in precedenza, le piste previste avranno una larghezza complessiva, tra sede stradale e opere accessorie, ben superiore a 6 metri, in un’area in cui il crinale risulta molto stretto, in alcuni punti non superiore a 3 metri, in particolare nell’area nord dell’impianto, questo comporterebbe la necessità di effettuare ingenti sbancamenti con conseguenti pesanti modifiche dell’attuale assetto morfologico dell’area, con significativi impatti non solo da un punto di vista naturalistico ma anche paesaggistico, la realizzazione della viabilità avrà inoltre effetti negativi importanti sulla vegetazione forestale, in particolare nella porzione sud dell’impianto, dove il tratto iniziale della viabilità interna al sito, tra l’imbocco del sentiero 00, in prossimità del M.te Peschiena, e i Porcellecchi, corre quasi interamente all’interno della faggeta, inoltre, come riportato in precedenza, lungo tutto lo sviluppo delle attuali piste si trovano numerosi esemplari arborei, in particolare di faggio, di notevoli dimensioni, il cui valore va oltre l’ambito culturale e paesaggistico (questi esemplari rappresentano una testimonianza di un paesaggio agrario montano oggi per lo più scomparso), poiché, per la loro struttura, costituiscono un habitat importante per numerose specie (alberi habitat). Molti di questi esemplari dovrebbero essere abbattuti per consentire l’allargamento della viabilità.” ed ancora “il progetto “Impianto eolico Monte Giogo di Villore” prevede la costruzione di un impianto eolico industriale costituito da otto aerogeneratori nell’area compresa tra il Giogo di Corella e la Colla di Villore, ovvero lungo il crinale appenninico in un tratto interessato dal passaggio di numerosi percorsi escursionistici” e tra questi: la “Grande Escursione Appenninica” (GEA), il “Sentiero Italia” che si sviluppa invece lungo l’intera dorsale appenninica, isole comprese, e sul versante meridionale delle Alpi, e il sentiero europeo E1 che è un sentiero europeo a lunga percorrenza che unisce capo Nord (Norvegia) con capo Passero in Sicilia (Italia), con la conseguenza che “questi percorsi, di estrema importanza dal punto di vista turistico-escursionistico, vedono una delle proprie tappe ripercorrere esattamente lo stesso tratto di crinale in cui è proposta la costruzione dell’impianto eolico, ovvero il tratto tra il Passo del Muraglione e il Passo della Colla di Casaglia, tale impianto quindi andrebbe ad inficiare e vanificare anni di sforzi economici e non solo delle Regioni interessate, delle Aree protette coinvolte, del Club Alpino Italiano e dei numerosi volontari che si sono spesi per la realizzazione di tali percorsi e per favorire lo sviluppo di un turismo di montagna sostenibile di qualità. Le ripercussioni saranno notevoli, in quanti i percorsi sopra descritti hanno un impatto economico non solo sull’area di progetto, ma anche su tutte quelle circostanti ad essa collegate. Tali aree, compresa indirettamente quindi quella del Parco Nazionale ma non solo, a seguito dell’eventuale realizzazione dell’impianto eolico vedranno un calo dei flussi turistici di tipo escursionistico, sui quali molte delle strutture identificate come “punti tappa” o “punti ristoro” basano una buona parte delle proprie attività commerciali. Si andrebbe infatti ad interrompere un continuum escursionistico di fondamentale importanza, come quello del crinale appenninico, che da sempre riveste una enorme fascino per escursionisti, viaggiatori e turisti di aree montane. Tali aspetti non sono stati minimamente contemplati in fase di progetto e meritano invece una attenta analisi e riflessione”, nonché così si concludeva: “la realizzazione dell’impianto di Giogo di Villore andrà a modificare in maniera irreversibile un tratto di crinale di notevolissimo interesse naturalistico, habitat di una moltitudine di specie di interesse conservazionistico e corridoio ecologico di estrema importanza per la diffusione di numerose specie, anche queste di notevole interesse conservazionistico, che prosperano all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e relative ZSC. Su molte di queste specie si avrà un impatto a livello di popolazione: effetti negativi su un’area come quella del Giogo di Villore si ripercuotono infatti sulla popolazione di tutto il tratto appenninico, comprese quindi le ZSC vicine, in modo tanto maggiore quanto più elevato è il valore dell’area stessa. Per questo l’impatto sarà particolarmente grave sulle specie che utilizzano gli ambienti aperti per i quali, dati la scarsa diffusione e lo stato di conservazione generalmente cattivo, l’area del Giogo di Villore dove sono relativamente diffusi, è appunto di grande rilevanza e su quelle specie per le quali l’area è un corridoio nel processo di espansione. Inoltre, la realizzazione dell’impianto avrà un effetto negativo significativo direttamente sui popolamenti animali della limitrofa ZSC “Muraglione Acqua Cheta”, di cui l’area dell’impianto costituisce evidentemente un’appendice funzionale; infatti, molte specie che si riproducono all’interno della ZSC hanno territori che vanno a sovrapporsi ampiamente con l’area dell’impianto e la frequentano abitualmente. In sintesi, gli impatti negativi maggiori, diretti e indiretti, si registreranno sui rapaci diurni e su molte delle specie di chirotteri che popolano questo tratto di Appennino. Sussiste inoltre il rischio concreto di impatti indiretti significati sia sul lupo e su altre specie di mammiferi, rettili, anfibi ed invertebrati. Infine, dal punto di vista turistico, la costruzione di tale impianto su un tratto di crinale interessato da percorsi escursionistici di rilevanza nazionale, come la GEA o il Sentiero Italia, e di rilevanza europea, come il Sentiero E1, influenzerà irrimediabilmente i flussi turistici escursionistici, con ripercussioni negative sui punti tappa, punti ristoro e sulle aree adiacenti connesse dal punto di vista escursionistico dal crinale appenninico e del sentiero 00.”;

        il parere favorevole della Regione Emilia-Romagna al progetto, denominato “Monte Giogo di Villore”, espresso con la nota del 4 febbraio 2021, del Responsabile del Servizio “Valutazione Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale” della Direzione Generale “Cura del Territorio e dell’Ambiente” era pessimo anche perché recava in sé un concetto che lascia completamente interdetti per la sua completa irragionevolezza e illogicità e che per tale motivo merita di essere nuovamente riportato per intero anche in questa sede: “il bene paesaggistico “Acqua Cheta”, per la quasi totalità, non è interessato dalla vista di nessuno degli aerogeneratori di progetto. In due brevi tratti del crinale che segna il confine regionale e della stessa area tutelata vi è una visibilità degli aerogeneratori e dell’area vincolata con viste non contestuali e comunque contrapposte a ovest e a est; inoltre, in tali tratti di crinale si riscontra la presenza del bosco che limita la libera visuale;” introducendo il precedente pericolosissimo che basti il fatto che la vista non sia contestuale a diminuire il danno arrecato al bene paesaggistico;

        al progetto denominato “Monte Giogo di Villore”, avevano dato parere negativo, oltre al Parco, la Soprintendenza Archeologica, Belle arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Firenze e le Province di Prato e Pistoia e il Comune di San Godenzo (FI), che hanno espresso dissenso motivato in Conferenza dei Servizi circostanza che aveva portato il progetto davanti al Consiglio dei Ministri che, nella seduta del 1° settembre 2022, ha autorizzato il progetto;

 

evidenziato che

 

        la Regione Emilia-Romagna, che oggi si oppone al progetto di parco eolico denominato “Badia del Vento”, un anno prima ha concorso, con il proprio incredibile parere favorevole, alla realizzazione del parco eolico denominato “Monte Giogo di Villore”, cioè di quello che è, a tutti gli effetti, un impianto industriale sull’Appennino, a 1000 m di quota, e che ricade per opere accessorie in Siti protetti della Rete Natura 2000, quali nel territorio toscano: ZSC IT5140005 Muraglione Acquacheta, ZSC IT514004 Giogo-Colla di Casaglia e ZSC IT5180002 Foreste Alto Bacino dell’Arno (ricadenti nella città metropolitana di Firenze) e in Emilia-Romagna: ZSC-ZPS IT408002 Acquacheta e SIC-ZPS IT408003 Monte Gemelli – Monte Guffone (ricadenti nella provincia di Forlì-Cesena), nonché nel territorio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna;

        allo stesso modo la Regione Emilia-Romagna ha dato parere favorevole alla realizzazione del progetto di parco eolico in prossimità del Passo Cento Croci interessante, tra l’altro i territori dei comuni di Tornolo e Albareto, in provincia di Parma, nella zone del crinale appenninico al confine con la Regione Liguria, nonché al suo successivo ampliamento con l’aggiunta di ulteriori aerogeneratori e ha deliberato la riduzione anticipata delle tutele previste dalle pur minime prescrizioni a salvaguardia della fauna a rischio di collisione con le pale degli aerogeneratori.

 

Interroga la Giunta regionale per sapere:

 

        se non ritenga opportuno assumere un atteggiamento univoco e costante, nella necessaria tutela delle importanti aree dei crinali appenninici, di altissima valenza paesaggistica ed ambientale, piuttosto che continuare con pareri oscillanti, ora in un senso, favorevole, ora nell’altro, contrario, che sembrano dettati più dalla necessità di tutela di determinati collegi elettorali, anziché di tutela dall’effettivo impatto negativo dei suddetti progetti di parchi eolici.

 

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