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Legislatura XI- Atto di indirizzo politico ogg. n. 8147

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione per impegnare la Giunta a continuare a intensificare le misure di contrasto all'illegalità sul lavoro e a sollecitare il Governo a incrementare i controlli finalizzati a contrastare l'illegalità nei luoghi di lavoro. (01 03 24) A firma dei Consiglieri: Mumolo, Caliandro, Sabattini, Pillati, Dalfiume, Gerace, Bulbi, Daffadà, Rossi, Fabbri, Mori, Marchetti Francesca, Costi

Testo:

Risoluzione

 

L'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna

 

Premesso che

        l'articolo 32 della Costituzione Italiana che prevede che: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana";

        l'articolo 41 della Costituzione italiana che prevede che: 'L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali';

        il comma 3 dell'articolo 117 della Costituzione che prevede che, tra le materie concorrenti per le quali spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato, vi è anche la tutela e sicurezza sul lavoro, nonché la tutela della salute.

 

Preso atto che

        nel 2023, gli infortuni sul lavoro in Regione sono diminuiti del 6,5% rispetto al 2022. Tuttavia, i comparti del manifatturiero, delle costruzioni e del turismo hanno visto un incremento degli infortuni, rispettivamente, del 1,3%, 2,8% e 12,8%.

        la Regione ha attivato un flusso proveniente dai Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (SPSAL) delle Aziende USL per gestire gli infortuni mortali. Questi servizi intervengono in tutti gli infortuni, anche con reperibilità notturna, e conducono inchieste per ricostruire le dinamiche e accertare le responsabilità.

        nel 2023 si sono registrati 30 eventi mortali, con il 40% nel settore edile e il 30% in agricoltura. Il dato degli infortuni mortali è stabile rispetto allo scorso anno e in lieve riduzione rispetto al 2021. L'edilizia, dopo una flessione nel 2022, torna ad essere il settore maggiormente interessato dagli infortuni mortali.

 

Rilevato che

        la sicurezza sul lavoro è presente nel Piano Socio-Sanitario della Regione Emilia-Romagna. Nell'Area del Piano Regionale della Prevenzione sono sviluppati i seguenti Programmi:

        PP03 - Luoghi di lavoro che promuovono salute. L'ambiente di lavoro è un luogo privilegiato nel quale è possibile raggiungere un numero rilevante di persone caratterizzate da diversi livelli di rischio per malattie croniche e per stili di vita non corretti. La Regione Emilia-Romagna ha costruito, a partire dal PRP 2015-2019, una rete di aziende che promuovono la salute e ha formato i medici competenti che operano sul territorio. Si proseguirà su questo percorso di promozione di stili di vita sani nei luoghi di lavoro con il coinvolgimento di aziende sanitarie, imprese, con strumenti di marketing sociale e programmi volti ad aumentare l'attività fisica e la corretta alimentazione;

        PP06 - Piano Mirato di Prevenzione. Il Piano Mirato di Prevenzione (PMP) è lo strumento che organizza le attività di assistenza e di vigilanza alle imprese, per garantire trasparenza e maggiore consapevolezza da parte dei datori di lavoro dei rischi e delle conseguenze dovute al mancato rispetto delle norme di sicurezza. Il piano fornisce assistenza e supporto alle imprese nella prevenzione dei rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro. Sono stati individuati per la Regione Emilia-Romagna tre "ambiti" specifici di intervento: percezione e valutazione del rischio stradale in settori professionali e non professionali del trasporto, prevenzione degli infortuni da investimento e da movimentazione di carichi nel comparto della logistica, sicurezza di macchine, attrezzature e impianti per la prevenzione degli infortuni, Il piano prevede il confronto con le parti sociali e gli enti coinvolti, formazione e informazione, controllo e vigilanza;

        PP07 Prevenzione in edilizia e agricoltura. L'edilizia e l'agricoltura rappresentano in Emilia-Romagna i comparti prioritari dell'attività di prevenzione, vigilanza e controllo delle Aziende USL, visto che sono i settori più rilevanti nel tessuto economico locale e anche tra i più colpiti da infortuni e malattie. Il programma prevede attività di vigilanza, controllo, assistenza in cantieri e aziende agricole mediante l'attivazione di due piani mirati di prevenzione di rischi cadute in edilizia e rischi infortuni conseguenti all'utilizzo di macchine in agricoltura. Occorrerà collaborare e prevedere azioni mirate con tutti gli organismi che si occupano di prevenzione. Le azioni di vigilanza, controllo e assistenza alle imprese promuoveranno la formazione delle figure interessate e il rispetto delle procedure per la sicurezza anche attraverso la diffusione di buone pratiche e materiale documentale e informativo;

        la tutela della salute del lavoratore negli ambienti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna è attiva attraverso il contrasto al fenomeno infortunistico e alle malattie professionali, all'esposizione a rischi chimici ed ambientali e con il sostegno alle imprese nell'attuazione di buone pratiche per la sicurezza attraverso la pianificazione in materia di promozione e applicazione della sicurezza e salute negli ambienti stessi.

 

Rilevato inoltre che

        la Regione Emilia-Romagna ha sottoscritto il "Patto per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro" nel settembre 2022, nell'ambito del "Patto per il Lavoro e per il Clima" e rappresenta un'assunzione di responsabilità collettiva per prevenire e ridurre drasticamente infortuni e incidenti;

        il patto si concentra su quattro obiettivi strategici quali: la promozione della cultura del lavoro e della sicurezza a partire dalla scuola; l'implementazione di un piano straordinario di alfabetizzazione alla lingua italiana; l'introduzione di nuovi strumenti contro false cooperative e false società a responsabilità limitata; l'stensione del meccanismo delle white list (gli elenchi di aziende in regola);

        inoltre, prevede l'utilizzo delle risorse provenienti da sanzioni per finanziare la prevenzione, la creazione di un nuovo Nucleo interforze e la sperimentazione di presidi fissi nei siti e distretti strategici per una vigilanza che coordini tutti i soggetti in campo, per incrementare la quantità e la qualità degli interventi ispettivi;

        queste misure sono rafforzate per i settori più a rischio: logistica, agricoltura, costruzioni.

        è stato sottoscritto dalla Regione Emilia-Romagna e dai sindacati Cgil, Cisl e Uil il nuovo Protocollo su legalità e appalti, volto a promuovere nelle procedure pubbliche di affidamento la qualità del lavoro, la prevenzione e la lotta alla criminalità organizzata. Il protocollo, che estende ed integra quello già sottoscritto nel 2017, prevede un'articolata serie di misure e si applica a tutte le gare di appalto per l'affidamento di lavori, beni e servizi svolte dalla Regione, da Intercent-ER e dalle Aziende sanitarie.

        nel 2023, in molte Province (Modena, Parma, Città Metropolitana di Bologna, Rimini) si sono inoltre costituiti i tavoli per la salute e la sicurezza dei luoghi di lavoro, in altre realtà territoriali (Reggio Emilia, Ferrara, Ravenna, Piacenza) sono costituiti presso le Prefetture;

        ai tavoli sopra richiamati, partecipano i sottoscrittori del Patto per la salute e la sicurezza, gli Ispettorati del lavoro, I'INAIL, I'INPS, le Ausl;

        la Regione Emilia-Romagna ha sottoscritto un accordo con l'ispettorato Interregionale del Lavoro per coordinare l'attività di vigilanza sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro tra Aziende USL e Ispettorati Territoriali del Lavoro. Questo accordo, attivo dal 16 giugno 2022, è stato uno dei primi in Italia e segue l'emanazione della Legge n. 215 del 17 dicembre 2021, che ha ampliato le competenze dell'Ispettorato. L'accordo prevede modalità di vigilanza congiunta per evitare la duplicazione degli interventi sul territorio regionale. L'obiettivo è di ridurre gli infortuni sul lavoro, in particolare quelli più gravi e mortali, attraverso una maggiore integrazione della programmazione delle attività e un effettivo ampliamento degli interventi di vigilanza e controllo.

 

Valutato positivamente che

        nella Regione per ogni problema riguardante la tutela della salute, i lavoratori si possono rivolgere al Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Spsal) dei Dipartimenti di sanità pubblica delle Aziende Usl. Questi Servizi hanno compiti di controllo, vigilanza e di promozione della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro. Hanno dunque compiti di polizia giudiziaria, di informazione e formazione e di assistenza diretta ai lavoratori e alle imprese sui rischi nei luoghi di lavoro e sulle modalità con le quali è possibile ridurli o eliminarli. Danno anche pareri e autorizzazioni.

        rispetto alla sicurezza di impianti e attrezzature il riferimento è l'Unità operativa impiantistica antinfortunistica (UOIA) dei Dipartimenti di sanità pubblica delle Aziende Usl che ha compiti di polizia giudiziaria, di verifica, informazione e formazione.

        secondo la programmazione nazionale, le Aziende Usl devono controllare ogni anno almeno il 5% delle imprese presenti nel territorio di competenza, questo standard di controllo in Emilia-Romagna è stabilmente oltre il 9% in tutti i territori delle Aziende Usl.

 

Considerato che

        prevenzione e formazione nei luoghi di lavoro deve continuare attraverso la strategia in essere e la collaborazione e valorizzazione dei rapporti con le parti sociali firmatarie dei Contratti collettivi di lavoro ed Enti bilaterali e quelli del Patto per il lavoro;

        occorre potenziare l'organico dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), un'agenzia con autonomia regolamentare, amministrativa, organizzativa e contabile, svolge un ruolo importante nella vigilanza e nel controllo delle normative sul lavoro, inclusa la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro;

        la previsione del Piano Triennale dei Fabbisogni del Personale 2023-2025 dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) prevede un numero di nuove assunzioni  al fine di rafforzare l'organico dell'ente e garantire il turnover del personale, che alla luce delle recenti statistiche sulle morti sul lavoro, in molti sostengono  dovrebbero essere riviste al rialzo per garantire una maggiore vigilanza e prevenzione degli incidenti sul lavoro.

 

Constatato che

        l'incontro recente tra i sindacati rappresentativi e il Governo si è concluso con insoddisfazione da parte dei sindacati a causa: della mancanza di un piano d'azione dettagliato con misure specifiche per contrastare gli infortuni sul lavoro; di proposte governative considerate generiche e prive di risorse finanziarie adeguate; della mancanza di un confronto preventivo con il Governo sulle proposte in materia di sicurezza sul lavoro e la richiesta di un maggiore coinvolgimento nella fase di elaborazione delle politiche e dei provvedimenti in materia di sicurezza. Tutto ciò ha portato i sindacati a considerare l'incontro del 26 febbraio a Palazzo Chigi come interlocutorio e privo di risposte concrete alle loro richieste.

        I sindacati propongono un rafforzamento delle politiche per la sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso un patto di responsabilità collettiva, l'implementazione di sistemi di qualificazione delle imprese, obblighi formativi per le figure della prevenzione, trasparenza e regolarità contributiva e contrattuale nei grandi appalti privati, l'utilizzo degli avanzi di bilancio di enti assicurativi per investimenti strutturali, il potenziamento del personale degli organi di vigilanza, l'addestramento da parte di personale qualificato, una rappresentanza per la sicurezza in ogni contesto lavorativo, supporto e protezione a chi denuncia situazioni di illecito, una campagna di formazione per tutte le istituzioni scolastiche e formative, l'estensione della sorveglianza sanitaria per tutti i lavoratori, l'investimento in formazione e informazione per la prevenzione del rischio, un controllo efficace sul rispetto delle normative di sicurezza, inasprimento delle sanzioni per le violazioni, la sicurezza di lavoratori in appalto e dei riders, l'affrontamento del problema del lavoro precario, l'istituzione di un organismo permanente di vigilanza sulla sicurezza sul lavoro che coinvolga le parti sociali, un sistema di monitoraggio e valutazione degli infortuni, la revisione del sistema di classificazione del rischio delle aziende, l'introduzione del reato di omicidio sul  lavoro, il blocco dei subappalti e una maggiore flessibilità nell'utilizzo degli ammortizzatori sociali per le aziende in difficoltà.

 

Tutto ciò premesso

 

Impegna la Giunta Regionale.

 

        a continuare ad intensificare le misure di contrasto all'illegalità sul lavoro, nonché i controlli per il potenziamento della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, dando piena applicazione a quanto previsto nel Piano Regionale della Prevenzione e nel Patto per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro;

        a sollecitare il Governo:

        ad incrementare i controlli finalizzati a contrastare l'illegalità nei luoghi di lavoro rafforzando per tale finalità gli organici degli Ispettorati del lavoro e finanziando le Regioni per rafforzare gli organici del Dipartimento di Sanità Pubblica delle AUSL, in particolare dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di lavoro, tenuto dell'impossibilità di utilizzare i proventi delle sanzioni irrogati alle imprese per implementare l'attività di prevenzione ex art. 13 comma 6 DLgs 81/08;

        sulla base delle richieste dettagliate suddette dei sindacati maggiormente rappresentativi, a coinvolgere attivamente le parti sociali nella definizione e nell'attuazione di un piano d'azione efficace e dettagliato per rafforzare la sicurezza nei luoghi di lavoro, con particolare attenzione alle aree identificate come prioritarie dai sindacati.

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