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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 8191

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Oggetto:
Testo presentato:
8191 - Interpellanza per sapere se la Giunta intenda supportare, o comunque favorire, nel territorio dell'Alta Valle del Reno, l'istituzione di corsi di formazione professionale per adulti nell'ambito del settore enogastronomico e della recettività turistica. A firma del Consigliere: Facci

Testo:

INTERPELLANZA

 

Il sottoscritto consigliere

 

Premesso che

        Secondo gli ultimi dati diffusi[1], l’industria turistica regionale ha chiuso il 2023 raggiungendo i 61,8 milioni di presenze turistiche, in crescita rispetto ai 60,6 milioni del 2022 (+1,9%) e superando definitivamente i 60,7 milioni registrati nel 2019 (+1,8%), l’ultimo anno pre-Covid. Gli arrivi turistici hanno raggiunto i 14,5 milioni, in crescita del +6,2% rispetto ai 13,6 milioni del 2022 e del +2,9% rispetto ai 14,1 milioni del 2019.

        Il dettaglio dell’andamento nei singoli comparti regionali ha evidenziato nel 2023 crescite importanti in tutte le realtà turistiche, con una leggera flessione sulla Riviera a causa delle ripercussioni del maltempo e della pesante alluvione registrate nel bimestre maggio/giugno. Il confronto con il 2019 presenta un recupero più sostenuto per le Città d’arte e d’affari e ancor più per l’Appennino rispetto alla media regionale.

        Per quanto riguarda la rilevazione delle provenienze del movimento turistico rispetto al 2022, a fronte di una crescita degli arrivi è emersa una lieve flessione delle presenze della clientela nazionale (+1,6% di arrivi e -2,1% di presenze) ed un ulteriore sostenuto recupero della clientela internazionale (+20,7% di arrivi e +14,9% di presenze). Il gap nei confronti del 2019 si è ulteriormente ridotto per la clientela italiana (+1,3% di arrivi e -0,4% di presenze) mentre è stato ampiamente colmato da parte degli ospiti stranieri (+7,3% di arrivi e +8,2% di presenze). La distribuzione del movimento turistico nei singoli comparti dell’offerta regionale conferma la primazia della Riviera che nel 2023 concentra oltre la metà degli arrivi regionali (50,5%) ed il 68,9% delle presenze. Seguono le Città d’Arte e d’Affari che, con l’ulteriore crescita rispetto al 2022, registrano ora oltre 1/4 degli arrivi (27,3%) e il 14,9% delle presenze complessive regionali.

 

Considerato che

        Per quanto riguarda la montagna appenninica della nostra Regione, il periodo gennaio-dicembre 2023 si è chiuso con un ulteriore incremento del movimento turistico rispetto al 2022 (+5,5% di arrivi e +3,7% di presenze), grazie in particolare al sostenuto incremento della clientela straniera (+24,8% di arrivi e +17,7% di presenze) e al consolidamento dei turisti italiani sui livelli dello scorso anno (+0,8% di arrivi e +0,3% di presenze).

        Questo andamento ha consentito di registrare un incremento rispetto al 2019 del +40,6% di arrivi e del +25,5% di presenze.

 

[formato immagine non ammesso dal sistema documentale]

 

Rilevato che

        L’Appennino costituisce il terzo attrattore turistico dell’Emilia-Romagna in termini di movimento, e grazie all’offerta ambientale-naturale sempre più attrattiva e ai grandi spazi all’aperto che hanno garantito un distanziamento naturale anche in situazioni di affluenza turistica massiccia, ha incrementato progressivamente il proprio peso, concentrando ora il 5,6% degli arrivi ed il 4,9% delle presenze complessive regionali su base annuale.

        La quota della clientela italiana del comparto rispetto al movimento complessivo ha raggiunto il 5,9% di tutti gli arrivi ed il 5,3% di tutte le presenze della clientela nazionale in Emilia-Romagna. In crescita anche la quota della clientela internazionale in Appennino, che si è attestata sul 4,8% degli arrivi e sul 4,2% delle presenze straniere complessive della regione.

 

Considerato inoltre che

        L’offerta termale dell’Emilia-Romagna, nel periodo gennaio-dicembre 2023, ha registrato un incremento del +1,4% degli arrivi e del +3,6% delle presenze rispetto al 2022, mentre il gap rispetto al 2019 ha evidenziato ancora una diminuzione del -7,9% degli arrivi e del -6,1% delle presenze nelle strutture ricettive.

        infatti, in uno scenario di grande difficoltà anche per questo comparto durante la fase pandemica, ad oggi sia la clientela italiana (-0,1% di arrivi e +2,1% di presenze), sia ancor più quella straniera (+7,3% di arrivi e +10,2% di presenze), registrano un miglioramento rispetto al 2022. La flessione rispetto al 2019 si è ridotta progressivamente sia per la clientela italiana (-6,2% di arrivi e -8,2% di presenze) sia per la clientela straniera (-14% di arrivi e +3,6% di presenze).

        Le Terme costituiscono il quarto attrattore turistico dell’Emilia-Romagna in termini di movimento, concentrando oggi il 3,1% degli arrivi e il 2,1% delle presenze complessive regionali su base annuale.

 

Rilevato inoltre che

        E’ dato di comune esperienza come il turismo migliori più rapidamente laddove il settore sia sostenuto da una scuola che prepari le risorse umane necessarie per soddisfare l’offerta lavorativa delle aziende operanti nel proprio territorio.

        Tale considerazione vale ancora di più quando si pensa che nel terzo millennio la domanda turistica si è fortemente qualificata, ragion per cui le risorse umane da utilizzare debbono essere altrettanto qualificate, affinchè si possa pensare di fidelizzare il cliente e valorizzare l’offerta turistica.

        D’altronde, una qualificazione di base adeguata per garantire all’imprenditore turistico un immediato utilizzo della risorsa non può che avere un’origine scolastica, vale a dire dotata di conoscenze di base uniformi e di primo livello per essere poi plasmate nella realtà aziendale.

        Il territorio dell’Appennino bolognese è caratterizzato da un’ampia presenza di strutture recettive, in continua crescita, nonché di stabilimenti termali (Monterenzio e Alto Reno Terme) particolarmente rinomati ed apprezzati, seppure contraddistinti da richieste numericamente inferiori rispetto ai decenni passati (Terme di Porretta).

        Per l’Appennino bolognese, come per tutte le c.d. “aree interne”, è necessario implementare le azioni di supporto e sostegno, specie nell’ottica di valorizzazione delle eccellenze e delle risorse naturali del territorio, prime tra tutti la vocazione turistica dell’area e la presenza di pregiate acque termali. Tra l’altro, la stessa Regione Emilia-Romagna aveva richiesto la candidatura dell’Appennino bolognese alla SNAI[2], in quanto in possesso delle caratteristiche di classificazione dei comuni, di spopolamento e organizzazione istituzionali richieste dai “Criteri per la Selezione delle Aree Interne da sostenere nel ciclo 2021 – 2027”.

 

Considerato che

        presso l’Istituto di istruzione superiore “Montessori-Da Vinci” di Alto Reno Terme, nonostante sia previsto un indirizzo professionale enogastronomico e di ospitalità alberghiera, non sono previsti corsi per adulti (ex serali) nella medesima disciplina, così da impedire la potenziale possibilità di riqualificazione di persone non più in età scolare, a differenza di quanto avviene ad esempio – presso l’I.I.S. Scappi di Castel S. Pietro Terme e presso l’Ispar Veronelli di Casalecchio di Reno.

 

Tutto ciò premesso,

 

il sottoscritto consigliere

 

INTERPELLA

 

La Giunta regionale, o comunque l’Assessorato competente, per conoscere:

 

        se non ritenga necessario supportare o comunque favorire, nel territorio dell’Alta Valle del Reno, l’istituzione di corsi di formazione professionale per adulti nell’ambito del settore enogastronomico e della recettività turistica, al fine di migliorare la qualità dell’offerta e lo sviluppo di nuove opportunità occupazionali nell’Appennino bolognese.

 


[1] https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/2024/febbraio/turismo-2023-record-per-lemiliaromagna/turismo-er-gen-dic-2023_.pdf

[2] https://politichecoesione.governo.it/media/3105/rapporto-istruttoria_regione-emilia-romagna.pdf

 

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