Espandi Indice

Legislatura XI- Atto di indirizzo politico ogg. n. 2264

Share
Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione per impegnare la Giunta ad adottare in via immediata protocolli e/o linee guida, sulla scorta delle indicazioni fornite dal Ministero della Salute in data 30 novembre 2020, finalizzati a garantire la ripresa delle visite dei parenti agli ospiti delle strutture residenziali socioassistenziali, sociosanitarie e hospice nel territorio regionale. (21 12 20) A firma dei Consiglieri: Facci, Pelloni, Pompignoli, Montevecchi, Liverani, Bargi, Catellani, Stragliati, Marchetti Daniele, Occhi, Delmonte, Rainieri, Bergamini, Rancan

Testo:

Il Consiglio regionale

 

 

Premesso che

̶            Il Servizio sanitario nazionale garantisce alle persone non autosufficienti, affette da malattie croniche o in condizioni di fragilità, che non hanno la possibilità di curarsi a domicilio, l’opportunità di essere ospitate in strutture residenziali extra ospedaliere che offrano loro tutta l’assistenza necessaria  (art. 29 “Assistenza residenziale extraospedaliera a elevato impegno sanitario” e art. 30 “Assistenza sociosanitaria residenziale e semiresidenziale alle persone non autosufficienti”, DPCM 12 gennaio 2017)[1];

̶            La Regione Emilia-Romagna, con la Delibera della Giunta regionale 514/2009 (“Primo provvedimento della Giunta regionale attuativo dell’art. 23 della L.R. 04/2008 in materia di accreditamento dei servizi socio-sanitari”)[2], ha definito i requisiti per l’accreditamento socio-sanitario delle case residenze per anziani non autosufficienti, dei centri diurni per anziani, dell’assistenza domiciliare e dei centri socio-riabilitativi diurni e residenziali per disabili;

̶            In base al più recente aggiornamento[3], in Emilia-Romagna sono presenti 414 Case Residenza per Anziani non autosufficienti, di cui 338 accreditate (21.205 posti totali, di cui 16.294 accreditati); 106 Centri Socio-Riabilitativi Residenziali per persone disabili, di cui 88 accreditati (1.651 posti totali, di cui 1.236 accreditati); 188 Case di riposo/case albergo per anziani (6.252 posti); 138 Comunità alloggio (1.827 posti); 397 Piccole strutture/comunità di tipo familiare per anziani (2.285 posti); 126 Piccole strutture/comunità di tipo familiare per persone disabili (688 posti);

̶            Alla data del 31.12.2019, in Emilia-Romagna, le persone ospitate presso le strutture residenziali e semi-residenziali per anziani, monitorate tramite il sistema informativo FAR[4], sono state n° 31.754 (dati complessivi su tutte le Aziende Usl), di cui n° 25.964[5] in strutture residenziali e n° 5790[6] in strutture semiresidenziali.

Alla data del settembre 2020, invece, il totale era di 25.218, di cui n° 21180[7] in strutture residenziali e n° 4038[8] in strutture semiresidenziali.

 

Considerato che

̶            A seguito dell’epidemia da Covid-19, nelle Rsa italiane si è verificata una vera e propria emergenza sanitaria, in quanto gli anziani ospiti, fragili e spesso con più patologie, sono purtroppo risultati le vittime ideali del Sars-Cov-2;

̶            Dai dati forniti dall'Istituto Superiore di Sanità[9], alla data di aprile 2020 l'Emilia-Romagna risultava al terzo posto per numero di contagi e decessi all'interno delle strutture per anziani: dal 1 febbraio sono stati riscontrati 352 decessi totali, 363 ospiti di strutture per anziani ospedalizzati, circa 150 ospiti in regime di quarantena in struttura. Nelle strutture per anziani accreditate, su un totale di 3254 posti letto si sono verificati, fino al 7 aprile, 282 casi di Covid-19 accertati (l'8% del totale) scaturiti da 508 tamponi eseguiti. Tra i 2500 operatori impegnati nelle strutture, i casi positivi, sempre alla data del 7 aprile, sono stati 95, con 177 tamponi eseguiti. Complessivamente su 52 strutture, quelle interessate da casi positivi sono risultate 16.

̶            A seguito del rilevante numero delle persone contagiate all’interno delle strutture residenziali[10], la Regione Emilia-Romagna, fin dal mese di aprile 2020, stabiliva nuove disposizioni operative per i gestori, condivise con le Aziende sanitarie e le parti sociali, per la tutela degli ospiti e del personale.

̶            L’obiettivo dichiarato dall’assessore Donini[11], infatti, era proprio quello di “interrompere al più presto, con interventi radicali, la catena del contagio nelle strutture residenziali - sociosanitarie e socioassistenziali - per anziani e persone con disabilità. Luoghi che, assieme agli ambienti domestici, rappresentano uno dei fronti ancora caldi nella lotta al Coronavirus, a maggior ragione perché interessano le persone più fragili e vulnerabili della comunità”;

̶            Nel mese di aprile 2020, il Gruppo di Lavoro ISS Prevenzione e Controllo delle Infezioni elaborava il documento “Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell’infezione da SARS-COV-2 in strutture residenziali sociosanitarie”[12], in cui, tra le altre disposizioni, individuava alcune misure di carattere organizzativo per prevenire l’ingresso di casi sospetti/probabili/confermati di COVID-19 in struttura residenziale sociosanitaria;

̶            Tra le predette misure, per tutta la durata dell’emergenza, è stato disposto:  “… il divieto di accesso alla struttura da parte di familiari e conoscenti (come indicato nel DPCM del 8 marzo 2020 art. 2, comma q); la visita può essere autorizzata in casi eccezionali (ad esempio situazioni di fine vita) soltanto dalla Direzione della struttura, previa appropriata valutazione dei rischi-benefici. Le persone autorizzate dovranno comunque essere in numero limitato e osservare tutte le precauzioni raccomandate per la prevenzione della trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2. Nelle situazioni di fine vita, su richiesta del morente o dei familiari, si consideri anche di autorizzare l’assistenza spirituale, ove non sia possibile attraverso modalità telematiche, con le tutte le precauzioni raccomandate per la prevenzione della trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2.”

 

Rilevato che

̶            con l’ordinanza del 12 giugno 2020 del Presidente della Regione Emilia-Romagna, sono state nuovamente permesse le visite agli ospiti nelle strutture per anziani e persone con disabilità, mediante l’adozione di linee guida regionali che prevedevano – tra le altre disposizioni - ingressi limitati e scaglionati, visite su appuntamento e con una durata indicativa di trenta minuti, limitate di norma ad un solo familiare[13];

̶            con il DPCM del 7 agosto 2020 (art. 1. Misure urgenti di contenimento del contagio sull'intero territorio nazionale, comma 6, lett. bb)  sono state apportate ulteriori limitazioni: “l'accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione”[14].

̶            Tali limitazioni sono state confermate dalle successive disposizioni previste dal DCPM  del 13 ottobre 2020 art. 1, comma 6, lettera bb)[15];

̶            Nell’ottica di permettere alle strutture interessate l’accesso ai parenti degli ospiti in condizioni di assoluta sicurezza, la Regione Emilia-Romagna, nel mese di ottobre 2020, comunicava di volere dotare i gestori delle strutture residenziali per anziani e disabili di tamponi rapidi, per favorire una modalità di screening immediato rivolto a familiari e parenti: “Entro la prima decade di novembre, in concomitanza con l’arrivo dei tamponi rapidi, i parenti potrebbero avere la possibilità di effettuare il tampone direttamente nella struttura e, se l’esito sarà negativo, di vedersi autorizzare dai gestori la possibilità di incontrare i propri cari lì ospitati. La direzione generale dell’assessorato al Welfare e alle Politiche per la salute definirà già nei prossimi giorni le modalità operative della distribuzione dei tamponi rapidi, dopo un confronto diretto con i gestori delle strutture che li richiederanno: Case-residenza per anziani non autosufficienti (Cra), Case di riposo e comunità alloggio per anziani, Centri socio-riabilitativi residenziali per disabili e Case famiglia e gruppi appartamento per anziani e disabili (Csrr)”.

̶            A tal fine, così dichiaravano espressamente gli assessori Schlein e Donini: “E’ indispensabile trovare una soluzione a quello che giustamente viene vissuto come un dramma nel dramma: l’impossibilità di stare vicino ai propri affetti in un momento così delicato e doloroso come quello che stiamo vivendo, con il rischio da parte di persone che già si trovano in condizioni di fragilità di sentirsi isolate e quasi dimenticate. Naturalmente la sicurezza va garantita e rimane la priorità assoluta, ma accanto all’esigenza sanitaria ne esiste una, altrettanto importante, che è quella affettiva, umana. Non bisogna arretrare di un millimetro sulle norme di sicurezza, ma non possiamo ignorare il dolore dei familiari dei degenti che non vogliono lasciarli soli” [16];

̶            A tali dichiarazioni, tuttavia, non seguivano fatti concreti, in quanto la decisione circa le scelte e le modalità per l’accesso dei familiari restava in capo ai gestori dei servizi, che al contempo restavano in attesa delle decisioni delle AUSL territoriali, costringendo nuovamente alla sospensione delle visite, creando di conseguenza un sempre più grave isolamento emotivo negli anziani ospiti.

 

Considerato che

̶            In data 30 novembre 2020, il Ministero della Salute, Direzione generale della programmazione sanitaria, diramava nuove “Disposizioni per l’accesso dei visitatori a strutture residenziali socioassistenziali, sociosanitarie e hospice e indicazioni per i nuovi ingressi nell’evenienza di assistiti positivi nella struttura”, al fine di fornire indicazioni operative, tenuto conto dell’evoluzione della situazione epidemiologica sul territorio nazionale[17].

̶            Di particolare interesse risultano le indicazioni generali contenute nel documento elaborato dal Ministero:

1.1. Poiché l’isolamento sociale e la solitudine rappresentano motivo di sofferenza e importanti fattori di rischio nella popolazione anziana per la sopravvivenza, lo stato di salute fisica e mentale, in particolare per depressione, ansia e decadimento cognitivo/demenza, come documentato da ampia letteratura scientifica, debbono essere assicurate le visite dei parenti e dei volontari per evitare le conseguenze di un troppo severo isolamento sulla salute degli ospiti delle residenze. Le visite devono essere effettuate in sicurezza tramite adeguati dispositivi di protezione e adeguate condizioni ambientali.

1.2. È necessario che tutte le strutture residenziali approntino adeguate misure perché ad ogni ospite sia data facoltà di collegarsi regolarmente in modalità digitale con i propri congiunti e amici, al fine di scongiurare un isolamento forzato e garantire per quanto possibile occasioni di relazione sociale e affettiva. In particolare, questi strumenti sono fondamentali laddove le condizioni epidemiologiche dell’area in cui si trova la struttura non permettano visite frequenti in presenza.

1.3. Deve essere favorita la ripresa - nel rispetto delle previste misure di contenimento del rischio - delle attività sanitarie e sociosanitarie eventualmente sospese quali, ad esempio, fisioterapia, logopedia e terapia occupazionale e deve essere facilitato - previa adeguata informazione/formazione sul rischio e sulle misure da attuare per mitigarlo - l’apporto degli assistenti sociali, assistenti personali e del volontariato, in considerazione del contributo da essi fornito agli ospiti in termini di mantenimento delle abilità fisiche e socio-relazionali.

1.4. Vanno sviluppate e diffuse buone pratiche nella gestione dei contatti e della rete sociale degli ospiti, sia in presenza che a distanza, e modalità per valutarne l’impatto in termini di efficacia e di sicurezza. Le direzioni sanitarie debbono perciò predisporre un piano dettagliato per assicurare la possibilità di visite in presenza e contatti a distanza in favore degli ospiti delle strutture. Si sollecitano soluzioni tipo 5 “sala degli abbracci” dove un contatto fisico sicuro può arrecare beneficio agli ospiti in generale ed a quelli cognitivamente deboli in particolare; devono comunque essere previsti, per le eventuali diverse tipologie di soluzioni individuate, adeguati protocolli - in particolare, ad esempio, in riferimento alle misure igieniche da rispettare ed ai dispositivi di protezione da indossare - al fine di garantire il contenimento del rischio e la sicurezza degli ospiti, dei lavoratori, dei volontari e dei visitatori.

 

Rilevato infine che

̶            La Regione Emilia-Romagna ha riconosciuto l’importanza dell’assistenza alle persone anziane e/o con disabilità, da ultimo, mediante l’approvazione della legge 2/2014[18], istituendo la figura del “caregiver”, ovvero di colui che si prende cura, a titolo non professionale e gratuito, di una persona cara affetta da malattia cronica, disabile o con un qualsiasi altro bisogno di assistenza a lungo termine;

̶            il diritto delle persone anziane o comunque disabili, ospiti nelle Rsa, di ricevere vicinanza ed affetto dai propri cari rappresenta senza dubbio anche una compromissione del più ampio diritto della persona ai rapporti etico-sociali, costituzionalmente garantito (art. 29 e ss. Cost.);

̶            Appare quindi non più procrastinabile l’adozione di immediati protocolli di sicurezza, che consentano la ripresa dei contatti tra i parenti e gli ospiti all’interno delle Rsa, proprio in virtù di quei principi generali ultimamente richiamati dallo stesso Ministero della Salute nel documento del 30 novembre u.s. (cit.), diritti a garantire il rispetto e la tutela della popolazione anziana ospitata all’interno delle strutture residenziali assistite.

 

Tutto ciò premesso,

 

il Consiglio Regionale

 

impegna la Giunta

 

ad adottare in via immediata protocolli e/o linee guida, sulla scorta delle indicazioni fornite dal Ministero della Salute in data 30 novembre 2020, finalizzati a garantire in via effettiva la ripresa delle visite dei parenti agli ospiti delle strutture residenziali socioassistenziali, sociosanitarie e hospice nel territorio regionale.

 


[1] https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=58669&articolo=29

[2] https://salute.regione.emilia-romagna.it/normativa-e-documentazione/leggi/regionali/delibere/dgr-514-2009/view

[3]https://salute.regione.emilia-romagna.it/notizie/regione/2020/aprile/coronavirus-strutture-per-anziani-e-disabili-cra-tutti-gli-interventi-per-interrompere-la-catena-del-contagio

[4] https://salute.regione.emilia-romagna.it/siseps/politiche-sociali-integrazione-socio-sanitaria/far/files/2.IlflussoFARPuglioli.pdf

[5]https://applicazioni.regione.emilia-romagna.it/ReportERHome/stats/report/eJwzMLAwMAJCQy4XT894RxcXA1dHNxdzJwtXM1NTJxNHCyMTK6CsJVdRmZV7alFiUXJGZqJCSqZCalF-emJVZn5eKldymZVzTmJxcWZaZjJESCElNSdHPb-4ILMklSuxzMofxMrkKkoxsDLgSgaTRSVWIY5OPq4AdsYnow$2E$$2E$

[6]https://applicazioni.regione.emilia-romagna.it/ReportERHome/stats/report/eJwlicEKwjAQBe_7Fbl53RZq7d5MUktB8OJdQhJ1IRjZlBz69VblwTDMQxyw3daAneebRot9Z_ReNyOeTNfiwfa0vQNIpSmKE_9kpwKrKPnhVs6vCL6SSa4UvrP_JxViSrtc3rxEcJUuX2OQgITgf5SFrkd9Hj9jkCd4

[7]https://applicazioni.regione.emilia-romagna.it/ReportERHome/stats/report/eJwzMLAwMAJCQy4XT894RxcXA1dHNxdzJwtXM1NTJxNHCyMTK5A8V1GZlXtqUWJRckZmokJKpkJqUX56YlVmfl4qV3KZlXNOYnFxZlpmMkRIISU1J0c9v7ggsySVK7HMyh_EyuQqSjGwMuBKBpNFJVYhjk4-rgBz9yeb

[8]https://applicazioni.regione.emilia-romagna.it/ReportERHome/stats/report/eJwzMLA0MAJCQy4XT894JwMXA3NTZyczJ0NXAzdnUyMDCxdzK5A8V1GZlXtqUWJRckZmokJKpkJqUX56YlVmfl4qV3KZlXNOYnFxZlpmMkRIISU1J0c9v7ggsySVK7HMyh_EyuQqSjGwMuBKBpNFJVYhjk4-rgBgwSdw

[9]http://www.regioni.it/sanita/2020/04/11/coronavirus-le-stragi-nelle-rsa-ecco-la-mappa-di-anziani-morti-e-contagiati-regione-per-regione-609809/

[10] https://www.anap.it/notizia/i-contagi-covid-19-nelle-strutture-residenziali-e-sociosanitarie

[11]https://salute.regione.emilia-romagna.it/notizie/regione/2020/aprile/coronavirus-strutture-per-anziani-e-disabili-cra-tutti-gli-interventi-per-interrompere-la-catena-del-contagio

[12]https://www.iss.it/documents/20126/0/Rapporto+ISS+COVID-19+n.4-2020_Rev.+17+aprile+2020.pdf/72b800f5-0c42-b554-1c9e-122c32be5f4f?t=1587233633458

[13]https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/2020/giugno/coronavirus-dal-15-giugno-riprendono-le-visite-nelle-strutture-per-anziani-e-persone-con-disabilita-nuova-ordinanza-del-presidente-bonaccini

[14] http://www.governo.it/it/articolo/proroga-delle-misure-di-contenimento-covid-19-il-dpcm-del-7-agosto-2020/15057

[15] https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/10/13/20A05563/sg

[16]https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/2020/ottobre/visite-in-sicurezza-agli-ospiti-delle-strutture-residenziali-per-anziani-e-disabili-entro-la-prima-decade-di-novembre-tamponi-rapidi-gratuiti-ai-parenti

[17] http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/archivioNormativaNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&iPageNo=2

[18] https://demetra.regione.emilia-romagna.it/al/articolo?urn=er:assemblealegislativa:legge:2014;2

Espandi Indice